Review Tour con recensione: “Doppio Strato” di Eliana Matania Ruggiero
Titolo: Doppio Strato – a gay romance
Genere: MM romance, contemporaneo, autoconclusivo
Editore: self publishing
Lunghezza: 188 pagine (in revisione)
Data prevista di pubblicazione: 15 novembre 2020, in formato ebook e cartaceo
Paolo ha trentasette anni e vive a Omegna, una cittadina piemontese che affaccia sul lago d’Orta, insieme alla madre anziana che accudisce da quando il padre è morto. È un insegnante precario di lingue e si barcamena tra supplenze in scuole medie o licei, e lezioni private.
È un uomo tendenzialmente solitario e riservato, dall’aspetto comune e dal carattere chiuso e spinoso quanto un riccio. Un omosessuale, oramai single da sette anni, che nasconde a tutti la sua natura, tranne alla sua migliore amica, per evitare qualsiasi tipo di problema.
Ma Paolo nasconde anche altro: sotto pseudonimo, infatti, scrive romanzi d’amore. Solo in quelle righe riesce a esprimere il suo cuore romantico che non ha mai mostrato a nessuno, e a volare con la fantasia immaginando un amore profondo e passionale, al quale crede di non essere destinato.
Un giorno un suo ex allievo gli chiede di dargli ripetizioni di tedesco: Alessandro, il figlio venticinquenne di una coppia di vicini, tornato a vivere a Omegna di recente.
Paolo accetta, ma ben presto le ore trascorse con quel giovane e aitante bar-tender, dal sorriso solare e dalla personalità travolgente, diventano per lui croce e delizia, combattuto tra un’innegabile attrazione e la certezza di non avere alcuna chance.
Può un uomo, all’apparenza freddo come un iceberg, avere qualcosa in comune con un ragazzo bello e allegro, che sprizza energia da tutti i pori?
Ben trovate care Fenici. L’autunno è una stagione sicuramente densa di malinconia; si rimpiangono cose perdute, i ricordi dell’estate si affacciano nei tiepidi pomeriggi durante i quali gli ultimi raggi di sole compaiono tra le fronde degli alberi, ora carichi dei caldi colori della stagione. Ogni tanto una pioggerella fina e leggera bagna l’erba e i funghi spuntano tra le radici degli alberi, mentre le castagne cominciano a cadere nei boschi, rotolando via dai ricci, che sono la loro casa. Ed è proprio di un riccio e di un simpatico cucciolotto che oggi parleremo, una storia carica d’amore, promesse e sogni inespressi.
Paolo è proprio come un riccio; chiuso, incompreso, serio, compito; ha da sempre vissuto per la sua famiglia, sacrificando il suo futuro per rimanere accanto a sua madre, malata d’Alzheimer precoce. Le sue relazioni sentimentali, già complicate dalla necessità di tenerle nascoste, non sono mai riuscite a sopravvivere a lungo. Omegna, una piccola cittadina sita su un ramo del lago d’Orta, non è di fatto il luogo ideale per vivere storie gay. Quindi per evitare problemi con la gente del posto e per non compromettere la sua posizione d’insegnante, l’uomo si guarda bene dallo sbandierare ai suoi compaesani le sue inclinazioni sentimentali. Alessandro, più giovane di lui di una decina d’anni e suo ex studente, si rifà vivo in paese dopo aver girato il mondo per anni, lavorando in diversi centri vacanza; di professione bar tender, biondo, muscoloso, con due occhi azzurri favolosi, ha da sempre sentito un forte legame con questo uomo scontroso e schivo. La scusa buona per riallacciare una relazione con lui? Le lezioni di tedesco. Materia indispensabile per chi vuole rilevare il bar dei propri genitori, ritornando alle proprie radici, lasciandosi dietro Milano con il suo caos e la sua vita ambigua. Tra i due vi è subito una certa tensione emotiva. Paolo non crede nel perdurare della relazione e cerca di mantenere le distanze. Ma l’allegria di questo cucciolo giocoso e la sua dolcezza fanno cadere le sue difese. Le difficoltà che affrontano non sono poche e molti segreti personali vengono a galla, tra i quali la doppia vita di scrittore/professore di Paolo e i trascorsi drammatici di Alessandro. Ma l’amore si sa, fa miracoli e anche in questo caso non manca di riempire i nostri cuori di una calda emozione.
La prima cosa che ho amato in questo libro è l’atmosfera trasognata che sa imprimere nei vari momenti il personaggio di Alessandro. Tenero e scanzonato, ci stupisce e ci commuove con le sue rivelazioni, portandosi dietro un bagaglio in realtà pesante. Dall’altra parte, Paolo e la sua vita piena di rinunce, ci commuove. Figlio affezionato, professore per vocazione, vive la sua vita sul filo del rasoio, in bilico tra la sua carriera di scrittore di romance gay e il suo ruolo d’integerrimo professore. Ed è proprio quel tenero nomignolo, “prof.”, che Alessandro ama sempre pronunciare con affetto, che riesce a sbloccare la storia facendo così evolvere il personaggio di Paolo da uomo che accettava la vita passivamente in quello di una persona che non si accontenta solo di sopravvivere, ma che brama il suo posto nel mondo, alla ricerca di una felicità che per troppo tempo gli è stata negata. La loro storia d’amore non si basa solo sui loro sentimenti, ma sulla condivisione dei ruoli e delle loro responsabilità, come quando Alessandro lo aiuta in un momento difficile con sua madre. Il loro rapporto quindi, non è solo passione, ma anche complicità e tenerezza, divenendo un amore a tutto tondo.
Insomma, questa è quella che chiamerei proprio, una “vera storia d’amore”, dolcissima, profonda, appassionata e fuori da ogni cliché. Un libro che consiglio però, a lettori dai sedici anni in su, dalle scene di sesso non eccessivamente spinte, quindi adatto a una lettura per ragazzi.
A presto care Fenici e complimenti all’autrice!