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Recensione: “Il monaco che amava i gatti. Le sette rivelazioni” di Corrado Debiasi

Titolo: Il monaco che amava i gatti. Le sette rivelazioni

Autore: Corrado Debiasi

Genere: Narrativa Spirituale

Editore: Sperling & Kupfer

Pagine: 208

Data di uscita: 06/10/2020

 

Ogni cosa avviene sempre nel tempo e nel luogo giusti. Ogni cosa avviene quando sei pronto a riceverla.

Se qualcuno ti dicesse che per uno strano gioco del destino ti ritroverai a trascorrere del tempo in compagnia di un anziano monaco e dei suoi meravigliosi gatti, ci crederesti? Che percorrerai un viaggio iniziatico, costellato di incontri che ti porteranno a scoprire, attraverso un vortice di emozioni, l’immensa bellezza della tua anima, ci crederesti? Se qualcuno ti dicesse che prima di trovare l’amore dovrai scoprire l’amore in te stesso, e che tutto ciò che hai appreso può essere osservato da un’altra prospettiva, ci crederesti?
Quando il protagonista di questa storia, Kripala, si mette in viaggio, non sa cosa gli riservi il futuro, ma sa cosa vuole lasciarsi alle spalle: un lavoro perduto, un amore finito. La sua destinazione è l’India, dove intende praticare lo yoga e spera di ritrovare l’equilibrio che la sua vita ha smarrito.
Una volta arrivato, addentrandosi nel dedalo di viuzze di Varanasi, finirà per perdersi, ma proprio da quel momento inizierà a ritrovare se stesso. Nel ventre vitale e sacro di quella antica città si imbatterà in persone straordinarie nella loro apparente semplicità, umili nella loro natura ma abissali nella loro saggezza. Che si tratti di un maestro di arti marziali o di un pittore, di un’anziana che nutre i poveri o di una curatrice di giardini, ognuno di loro saprà lasciare a Kripala insegnamenti indelebili, parole che resteranno incise per sempre nella sua anima. Sopra tutti, a intrecciare destini come un abile tessitore, Tatanji: l’anziano monaco ritiratosi in un ashram in compagnia dei suoi gatti. Sarà lui a scuotere la polvere dagli occhi di Kripala, fino a indicargli che quella felicità di cui è in cerca l’ha già dentro di sé: deve solo imparare a riconoscerla.

 

 

Ben trovate Fenici. La recensione di oggi ci trasporterà nella lontana India e più precisamente nella città di Varanasi, dove tra meraviglia e scoperta, ricerca e dedizione, il nostro protagonista scoprirà la strada da seguire per trovare le risposte alle sue domande.

“Ogni cosa avviene sempre nel tempo e nel luogo giusto. Ogni cosa avviene quando sei pronto a riceverla”. (Tratto dal libro)

 Dopo aver perso il suo lavoro e terminato una relazione sentimentale priva di sbocchi, il nostro protagonista decide di cambiare radicalmente la sua vita. Da tempo era solito praticare discipline legate allo yoga e alla ricerca di se stesso e sentiva che era giunto il momento di dare una svolta alla sua esistenza. Per farlo, pianifica con molta cura un viaggio nella lontana India. Quasi per caso un amico di vecchia data gli fornisce informazioni su un ashram, un centro di meditazione in cui un maestro aiuta a trovare la propria strada.

Così, con il biglietto in mano e una nuova aspettativa per il futuro, parte verso la sua nuova vita. All’inizio il protagonista non si rivela per chi è e questo ci fa intuire che la sua identità precedente al suo arrivo all’ashram era solo un bozzolo, dal quale rinasce grazie al maestro Tatanji. Una volta quindi giunto alla sua destinazione mistica riemergerà dalle ceneri e verrà chiamato Kripala.

Il cammino che lo condurrà a trovare l’ashram non sarà affatto semplice, infatti, arrivato in India è costretto a vagare per giorni, chiedendo e cercando, osservando e pregando, fino a che una mattina, dopo una sentita preghiera all’universo, lui gli risponde…

Il viaggio prosegue ma, camminando per un mercato, Kripala sviene all’improvviso. Al suo risveglio, si trova nell’ashram del maestro Tatanji, la guida spirituale che tanto aveva cercato. Accanto a sé, c’è una splendida ragazza di nome Shanti che lo accoglie nella sua nuova vita. Un attimo eterno, in cui l’amore in tutte le sue forme lo pervade, impartendogli tutte le lezioni di cui aveva bisogno. Tatanji così, con l’aiuto dei suoi amati gatti, regala ogni giorno un precetto, che porta Kripala alle sue rivelazioni. Ogni giorno Shanti con amore e cura si occupa di lui, accompagnandolo a conoscere anime buone, che lo aiutano nella sua ricerca spirituale. Così Kripala impara l’importanza del momento presente, del ringraziare, della pazienza e così via, fino ad arrivare alla settima rivelazione, che è l’amore. Lui e Shanti sono predestinati e da quel momento in poi il loro rapporto spirituale si evolve e finalmente per Kripala è tutto chiaro.

Un libro di rivelazioni, di significati profondi e lezioni di umiltà. Con il maestro Tatanji impareremo a gustare il suono di un flauto, l’importanza del silenzio. Impareremo che per avere risultati ci vuole disciplina e che la strada per una vita serena è rappresentato dal modo in cui si vive il proprio presente. Il passato quindi è pieno di angosce, il futuro d’incertezze, solo sul nostro presente possiamo avere potere decisionale. L’amore che sboccia immediatamente tra Kripala e Shanti è puro e basato sulla contemplazione e la preghiera. Kripala rinasce a nuova vita nell’ashram, dove può dedicarsi allo yoga e alla ricerca di se stesso, senza l’influenza della vita quotidiana. Sullo sfondo i numerosi gatti di Tatanji, per lui metro e misura delle sue lezioni, perché in quei meravigliosi felini si nasconde l’equilibrio di tutte le cose.

Fermiamoci un attimo dunque, gustiamoci un tè assaporandone veramente il gusto, rimaniamo ad ascoltare il silenzio più profondo e impariamo a ringraziare l’universo per i doni che ci ha dato e le croci che ci hanno fatto divenire le persone che siamo ora. Tatanji ci guiderà nella ricerca di noi stessi e verso un nuovo futuro.

A presto fenicette e buona lettura.

 

 

 

 

 

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