Recensione libri

Recensione: “Black Millhion” di RyMonch

Titolo: Black Millhion

Autrice: RyMonch

Genere: Romance Erotico

Editore: PubMe

Data di uscita: 07/01/2021

“Niente amicizie, niente confidenze, niente rapporti sentimentali. Solo silenzio e solitudine. Tutto ciò è servito per arrivare ad essere quella che sono: una giovane donna di 25 anni con una laurea tra le mani e un nightclub famoso in tutta Hollywood. Il Free. Il mio locale, la mia vita, il mio unico scopo. Io sono Violet Jackson. Non provo emozioni e l’unico colore che mi appartiene è il nero. Il buio tetro e oscuro come la morte.”

“Quando qualcuno mi etichetta come un arrogante figlio di p*****a, è sempre vero. Questo perché il mio intero mondo gira, senza il minimo ritegno, attorno alle scommesse di ogni tipo. Scommetto sulla vita, le persone, il destino, perché mi va e mi fa sentire vivo. Sono Black Millhion, il multimilionario – scapolo d’oro – più ambito di Hollywood e questa sera scommetto che mi divertirò come un fottuto dio.”

Faccio tutto tranne baciare sulla bocca, vi ricorda qualcosa? Sì, bene, dimenticatelo, questa è una storia che di Pretty Woman non ha proprio niente. Ci troviamo a Los Angeles, nei pressi di Hollywood, i protagonisti del libro sono Violet Jackson e Black Millhion.

Violet, ragazza complessa con un passato oscuro che dirige uno dei night più ricercati: Il Free, locale in cui si balla, si beve e ci si diverte innocentemente, ma che cela sollazzi un filo più piccanti ai piani superiori.

Sarà qui che Black e Violet avranno il loro primo incontro, o così supponiamo, uno di quegli scontri che lasciano il segno in entrambi.

Il ragazzo, totalmente ammaliato dalla sua ballerina dai capelli rossi spende cifre da capogiro per poterla rivedere, lei alla ricerca disperata di emozioni non si fa pregare troppo, inevitabile per i due finire in un gioco sessuale che porterà entrambi sull’orlo di un caleidoscopio emozionale e fisico da capogiro.

Ma… il passato incombe, e questa non è una favola.

Andando avanti nella lettura si scopre che Black è ossessionato dalla sua vicina di casa, una ragazza dai capelli del colore del fuoco e dal corpo di una dea, vi si accende qualche lampadina? La domanda che sorge spontanea è perché? È presto spiegato, i due sono cresciuti insieme, la prima cotta per lui, il primo bacio per lei, poi tutto cambia, lei si isola, decide di non voler provare nessuna emozione, come per sua stessa ammissione si ammanta di nero, il colore dei suoi demoni con i quali impara a convivere, con cui riesce a instaurare un rapporto simbiotico che in qualche modo riesce a tranquillizzarla, tutto per lei è un’enorme sfumatura di nero, ma Black è luce, è colore e in qualche modo riesce un passo alla volta a darle una visione della vita che non è solo oscurità, ma qualcosa di più.

Scopriremo molto sul passato di entrambi, soprattutto della ragazza, vorrei dire che tutto finirà bene, ma… non sempre gli arcobaleni portano la felicità.

Considerazioni

DarkSide

A grandi linee questa è la trama, vorrei fermarmi qui, non andare oltre, ma purtroppo, a malincuore devo dire altro, l’autrice è al suo esordio e si sente, ha commesso diversi errori di valutazione, ha creato una storia che potenzialmente poteva essere esplosiva, ma che si è rivelata banale e noiosa; per non parlare dell’editing inesistente, errori sciocchi e refusi a random che rendono la lettura se non pesante, abbastanza stancante. A completare il tutto la presenza dei soliti cliché: lui bellissimo e ricchissimo, lo scapolo d’oro che è tanto arrogante da pensare di avere il mondo in mano, lei bellissima e problematica.

Un libro che viaggia su circa duecentoquaranta pagine e all’incirca verso la trentesima già capisci come si evolverà la storia, oddio, storia, no, perché per tre quarti è solo sesso. Non sarebbe stato nemmeno un problema, infondo è romanzo erotico, ma di ciò ha ben poco, le scene sessuali sono volgari e poco coinvolgenti, sembra che la ragazza venga sempre usata in una sola posizione, quasi rimpiango quella banale del missionario.

Troppo, troppo sesso fine a se stesso e poco importante ai fini della trama, sembra messo a caso per allungare la brodaglia.

Black, personaggio abbastanza ben costruito, si perde proprio nel momento in cui la vicenda sembra iniziare a prendere vita, demolendo così quanto letto fino a quel momento.

Violet, disinibita, bisex, usa il sesso come uno scudo per i suoi problemi, tutto questo alla fine stanca, sembra una brutta copia di Nora Sutherling, per chi ama la Reisz sa di cosa parlo, e per brutta copia intendo che non si avvicina nemmeno per sbaglio. Il fatto poi che ogni dieci righe si ribadisca quanto sono belli è irritantissimo, ok ha il culo più bello del mondo e quindi?  Brutto da dire, ma più che un erotico è un porno mal riuscito che non suscita alcuna emozione.

Sono certa che il prossimo sarà scevro da queste cadute di stile tipiche della prima volta.

Ultima cosa un po’ divertente, non è strano per una ragazza che cerca disperatamente di tornare a vivere a colori innamorarsi di uno che si chiama Black? Non so, crea una specie di ossimoro no?

 

Eve

Recensire il primo lavoro di un autore è sempre difficile, perché le aspettative sono alte, ma quando queste si infrangono come onde sugli scogli, lasciano un vuoto dentro. Ed è questa la sensazione che si prova quando si arriva all’ultima pagina, i personaggi non riescono a entrare sotto la pelle del lettore, non regalano emozioni ed è un vero peccato.

L’inesperienza dell’autrice si sente in molti punti della storia e non solo. Un’attenta cura ai dettagli, che per quanto piccoli, avrebbe fatto la differenza. Dettagli che solo un bravo editor e delle beta reader criticone avrebbero notato e questa mancata attenzione fa crollare tutto.

Molte le parti che potevano essere eliminate per dare più spazio alla psiche dei personaggi, al passato che, volente o nolente, li ha cambiati e definiti come adulti. Tutto si discioglie come neve al sole in favore di scene di sesso, spesso poste senza motivo apparente.

Lo stile è acerbo, a tratti infantile e il mancato uso dell’espediente del show don’t tell appesantisce la lettura, rendendola noiosa.

Riconosco però lo sforzo della scrittrice, la sua costanza nel portare a termine la storia. Spero, se mai questo pensiero dovesse arrivare a Rymonch, che lo prenda come un punto da cui partire per migliorare.

 

Qui concludiamo, non è nostra intenzione demolire questa storia, o come si potrebbe pensare, affossare l’autrice, che come abbiamo più volte ribadito è alla sua prima esperienza, anzi, considerando il potenziale, ci aspettiamo molto in futuro!

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