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Recensione: “Ritorno alla villa delle stoffe ” di Anne Jacobs- Serie La villa delle stoffe #4

 

 

Titolo:Ritorno alla villa delle stoffe
Autore:Anne Jacobs
Editore:Giunti
Genere:Romanzo storico
Serie :La villa delle stoffe #4

 

Una saga che continua a stupire e appassionare milioni di lettrici.

Augusta, 1930. Dopo tante sofferenze e colpi di scena, Marie e Paul si godono finalmente le gioie della famiglia, crescendo i loro tre figli alla Villa delle Stoffe: Dorothea mostra già lo stesso temperamento impetuoso della nonna materna e ha una singolare passione per gli aerei; Leo rivela un incredibile talento musicale; il piccolo Kurti, l’ultimo arrivato, è diventato il simbolo della loro ritrovata serenità. Ma fuori dalla villa la situazione è sempre più preoccupante: la crisi economica sta mettendo in ginocchio il Paese, alla fabbrica di stoffe gli ordini sono in calo e Paul teme di dover licenziare molti operai. Per di più è in contrasto con Sebastian, il marito della sorella Lisa, che è diventato rappresentante sindacale e mette in imbarazzo la famiglia partecipando ai cortei comunisti, che spesso finiscono in risse con gli avversari nazionalsocialisti. Anche per l’atelier di Marie le cose non sono semplici: le clienti spesso non pagano e qualcuna comincia a lamentarsi del fatto che Marie abbia un’aiutante ebrea. Quando infine Paul crolla fisicamente, sarà proprio lei a dover prendere di nuovo le redini dell’azienda e tentare di salvarla. Riuscirà a preservare l’eredità della Villa delle Stoffe e riportarla agli antichi splendori?

 

 

 

 

Siamo al quarto volume della saga della famiglia Melzer, potenti industriali tessili di Augusta nella Germania dei primi anni del 900.

Marie, protagonista del primo capitolo della storia, è ormai la padrona indiscussa della Villa. Dopo aver vissuto lo strazio della lontananza dell’amato marito Paul disperso nella Grande Guerra e aver trasformato la grande casa in un ospedale militare, ha raggiunto una stabilità familiare. Ora con i figli, la cognata e il personale di servizio che ormai fa parte della famiglia a tutti gli effetti, vive costantemente in un’atmosfera di festosa complicità.

Ormai ha felicemente avviato la sua attività di creatrice di moda e ha aperto una piccola sartoria assai in voga in città. I suoi figli dimostrano tante qualità e aspirazioni: Dodo vuole diventare un’aviatrice, Leo suona il piano e compone. Lui, insieme ai fratelli minori e ai cugini, forma un gruppo di giovani virgulti in seno alla famiglia Melzer.

Le donne sono sempre e comunque le protagoniste indiscusse del romanzo: Tilly è diventata medico e ha sposato per ripiego, un uomo arido e calcolatore che non ama e che non sopporta una moglie in carriera, la zia Elizabeth Melzer – cognata di Marie – si è trasferita a vivere con il marito Sebastian, aspirante sindacalista infervorato dalle idee Marxiste e la zia Kitty, una vedova piuttosto disinibita e una femminista ante litteram che guida la macchina in maniera pericolosa. Senza contare le domestiche di casa, a partire dalla cuoca Fanny Brunnenmayer che ama incondizionatamente i padroni e dirige la cucina con piglio di ferro e Liesl, figlia di una ex cameriera e di un giardiniere, ma in realtà  prole di un nobile della Pomerania. A tutte loro se ne aggiungono tante altre, costituendo un caleidoscopio sempre più intricato di vicende personali e familiari.

La grande crisi dei primi anni trenta travolge anche l’azienda dei Melzer. Occorrerà una grande forza d’animo per farvi fronte e quando Paul Melzer viene meno a causa di un problema di salute, ancora una volta la moglie Marie vi fa fronte con grande senso pratico e forza d’animo, sostenuta nell’impresa dai parenti tutti.

Si affaccia anche il problema della persecuzione degli ebrei e Hitler che inizia la sua scalata al potere della Repubblica di Weimar, è citato più volte. Si delineano già i personaggi che ne appoggeranno le idee come Ernest, il marito della dottoressa Tilly Von Klippestein, ma la storia non prosegue e ci lascia semplicemente affacciati sulla catastrofe che aspetta la Germania al varco.

I veri protagonisti della vicenda restano sempre e comunque tutti i suoi personaggi, le loro sofferenze e la loro gioie che scorrono tra le pagine appassionano il lettore che segue con ansia tutte le loro vicissitudini.

Ho trovato questo capitolo della saga particolarmente avvincente e vivace, e sono sicura che l’autrice vorrà raccontarci ancora qualcosa della famiglia Melzer in futuri capitoli!

 

 

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