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Recensione : “Accordi” di Amalia Frontali e Rebecca Quasi

 

Titolo: Accordi
Autori: Amalia Frontali e Rebecca Quasi
Genere: Romance storico

 

Vienna, 1904

Dorothea di Saxe-Coburg e Gotha-Kohary ha appreso da adolescente a riservare al pianoforte tutte le passioni del suo cuore. Alla veneranda età di ventitré anni, nonostante il lignaggio reale e la dote principesca, si trova a dover ridimensionare le proprie aspettative matrimoniali.

Gunther di Schleswig-Holstein è un figlio cadetto con un titolo senza valore, che vanta un singolare talento per il violino e uno spiccato fiuto per gli affari. Alla soglia dei quarant’anni,ciò che gli manca è una moglie di ottima razza, con un patrimonio considerevole.

Determinati ad affrontare il matrimonio con il proverbiale distacco che li accomuna,scopriranno che la musica è un linguaggio che non ammette simulazioni, perché anche gli accordi studiati nei minimi dettagli riservano talvolta bizzarri e impetuosi imprevisti.

Curiosità: Questo romanzo rappresenta uno spinoff di “Centro”, ambientato quattro anni prima. Lo abbiamo scritto per puro divertimento e per continuare a giocare a quattro mani,mescolando fatti e personaggi reali ad altri del tutto immaginari. Non volendo lasciare nulladi intentato, abbiamo anche inserito fatti inventati per i personaggi veri (e poi ci siamo scusate con loro ufficialmente, in una paginetta di note storiche in fondo al libro).
Sempre in fondo al libro, ci sono alcune pagine di contenuti speciali, visto che i personaggi,durante la stesura non hanno smesso un attimo di tormentarci…

Leggere libri come questo, rinfranca sempre lo spirito del lettore e una storia firmata da due così abili autrici, padrone del testo e dei dialoghi, è sempre un piacere. Una coppia ormai consolidata dal successo di Centro, della quale non sorprende la capacità di conquistare l’attenzione di chi legge, trattenendola fino alla fine e creando un appassionante legame con le menti e i gesti dei vari personaggi.

 

Due protagonisti fenomenali e apparentemente semplici da comprendere, ma che in realtà rappresentano il male di vivere che pare essere in linea con l’epoca e l’ambientazione della storia.

Siamo a Vienna, in piena epoca Asburgica, dove nel mezzo di consolidati meccanismi dinastici e familiari Dora, una principessa di sangue reale che discende da una delle più nobili famiglie dell’impero, ora obbligata da un padre odioso, cinico e violento, a un matrimonio di convenienza.

Un triste destino quello che affligge questa giovane donna che, oltre a possedere sangue reale, è anche una grande pianista e un’interprete raffinata, e si vede costretta a pagare le conseguenze di uno scandalo enorme che ha coinvolto la madre.

 

Gunther è un distinto uomo d’affari con qualche importante ascendenza nobile nel cassetto. Il lavoro gli permette di vivere nell’agio, ma non lo rende indenne al destino di dover fare un buon matrimonio. Non è né giovane né aitante, ma ha un asso nella manica che influirà molto sulla scelta di Dora: è un violinista meraviglioso, dotato di fuoco e ardore interpretativo.

Gunther desidera avere Dora accanto a sé come moglie sin dalla prima volta che la vede, pur consapevole che ella è tanto al di sopra di lui; e la sua serrata devozione saprà fare breccia nel cuore della donna. Impresa non facile perché Dora non è avvezza alle smancerie, sia per il rango a cui appartiene, sia per il vissuto che l’ha privata dell’affetto materno e che le ha dato come unico sostegno morale l’affetto di Leopold, il fratello spadaccino che lei ama teneramente.

E dunque è all’insegna di una fine dialettica e di una profonda intesa musicale che nascerà il matrimonio di Dora e Gunther. Un’unione benedetta dalla passione e da prove che lo cementeranno sempre di più.

Non voglio svelare nulla, ma certamente le affezionate lettrici del duo Magica penna non rimarranno deluse… anzi, invito chi non lo avesse ancora fatto, a scoprire tutti i lavori di entrambe queste autrici impareggiabili!

 

 

 

 

 

 

 

 

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