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Recensione: “La sposa dello sceicco” di Maisey Yates

Titolo: La sposa dello sceicco

Serie: Beasts of the Desert #1

Autore: Maisey Yates

Editore: Harper Collins Italia

 

La principessa Katharine sa da sempre che il suo destino è di essere data in moglie per ragioni politiche. Così, quando giunge quel momento, si prepara a incontrare il suo futuro marito, soprannominato la Belva dell’Hajar.

Lo sceicco Zahir S’ad al Din governa il proprio paese dall’interno del suo castello, nascondendosi alla vista di chiunque. Il dovere ora gli impone di lasciare che la sua giovane sposa varchi quelle impenetrabili mura, ma lui è certo che la principessa scapperà non appena poserà gli occhi su di lui.

«Racconteremo la storia della principessa e della sabbia magica» decise lei, sorridendo tra le lacrime.

«Non c’è stata nessuna magia»la contraddisse. «È stato merito della principessa, della sua forza e intelligenza. E dell’amore mostrato alla Belva dell’Hajar.»

Katharine si alzò in punta di piedi e gli posò un bacio sulle labbra. «È proprio una bella favola.»(Tratto dal libro)

 

La collana della Mondatori Elit ci propone spesso riedizioni di vecchi Harlequin “da edicola”: storie romantiche dal lieto fine, scorrevoli e piene di rassicuranti cliché… insomma, ottime letture da intrattenimento! Ogni tanto tra questi titoli ne trovo qualcuno che spicca, e così è successo con “La sposa dello sceicco”. La trama è molto classica, con richiami alla fiaba de “La bella e la bestia” da me sempre graditi, ma ho scoperto nei protagonisti una profondità e una caratterizzazione che mi hanno fatto rimpiangere le poche pagine disponibili, perché la storia mi ha davvero catturata!

Katharine è una bellissima principessa, e per il padre la sua bellezza virginea è tutto ciò che la rappresenta e tutto ciò che serve al regno; non importa che abbia una forza, uno spiccato senso del dovere, una determinazione e un’intelligenza che, se fosse stata uomo, ne avrebbero fatto un ottimo re: lei è una donna e quindi il suo unico compito è contrarre un matrimonio di convenienza che porti prosperità al regno, più che mai ora che il re suo padre è malato e il fratello troppo piccolo per succedergli.

Zahir è un re che mai avrebbe pensato di esserlo. La sua intera famiglia è stata uccisa in un attentato da cui lui è scampato per miracolo, ma non senza conseguenze. Le orribili cicatrici che gli deturpano il viso, la gamba rimasta zoppa, la sua nuova fama da recluso sono niente, se paragonate alle ferite del suo animo. Nonostante sia determinato a fare del suo meglio per il popolo, rinchiuso nel suo palazzo, non può far nulla per gli incubi, i sensi di colpa e le paure rimaste dentro di lui. Certamente, l’ultima cosa di cui ha bisogno è che la promessa sposa del suo defunto fratello, si infili dalla sua porta per pretendere un matrimonio di convenienza.

Tra i due fin da subito è uno scontro di volontà, perché Katharine è tanto bella quanto determinata a non farsi mettere alla porta e a fare di tutto per salvare il suo regno;Zahir seppur intrigato da lei e dal suo carattere, non ha intenzione di permettere a se stesso di affezionarsi a qualcuno né di uscire dal palazzo in cui si è rinchiuso.

Vivendo insieme, impareranno molto su sé stessi, approfondendo la conoscenza reciproca  perché a volte vedersi attraverso altri occhi, occhi che non si soffermano sui nostri difetti ma sulla nostra forza, è l’unico modo di affrontare il passato e aprirsi al futuro.

Grazie alla fiducia e alla considerazione che Zahir nutre per lei, Katharina capirà che, anche se suo padre non la considererà mai nulla più di un bel viso; lei vale molto di più della sua sola bellezza e ciò l’aiuterà ad affrontare gli incubi del suo promesso sposo e l’immancabile convinzione di abbandonarla “per il suo bene”. Grazie al supporto e all’amore di Katharine, Zahir verrà a patti con il fatto che essere l’unico sopravvissuto non significa vivere solo in funzione del suo ruolo di re e che anche un sopravvissuto può aspirare alla felicità, all’amore e a crearsi una nuova famiglia con la donna che ha portato la luce nel suo mondo.

Non mancano scene che vi faranno alzare la temperatura, né affascinanti richiami al mondo arabo come ad esempio il rito dei tatuaggi all’henné o i mercati pieni di colori e spezie, o ancora i bellissimi cavalli purosangue allevati da nobili famiglie come quella dei protagonisti. Avrei voluto un maggiore approfondimento sul rapporto di Katharine con la sua famiglia, soprattutto con il fratellino che viene tanto nominato ma praticamente non appare mai, ma sono comunque molto soddisfatta di come l’autrice ha trattato il trauma di Zahir : la sua “sindrome del sopravvissuto” e il disturbo post traumatico da stress di cui evidentemente soffre. La paura della folla, il terrore dei rumori forti come gli scoppi, gli incubi che a volte lo portano ad essere brusco e quasi violento, sono cose che pian piano riesce ad elaborare e superare, ma certo non scompaiono per magia solo grazie all’amore di Katharine, ed è così che immagino debba essere in realtà.

Se cercate una fiaba con due protagonisti forti e veri, ma con l’immancabile lieto fine e tanto amore, questo è il libro che fa per voi!

 

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