Recensione: Buongiorno Verônica – Stagione 1
Buongiorno Verônica è una serie drammatica, basata sull’omonimo romanzo della criminologa Ilana Casoy e dello scrittore e avvocato criminale Raphael Montes. La prima stagione è approdata sulla piattaforma NETFLIX il primo ottobre 2020. Ce ne parla MariRiss.
Ciao a tutti, amanti delle serie TV!
Il mio giro del mondo virtuale tra le fiction procede e questa volta vi porto con me … in Brasile!
Verônica Torres lavora come segretaria presso la sezione omicidi di un commissariato di polizia civile a San Paolo; la donna ha un bel marito e due figli affezionati, ma conduce una vita abitudinaria e coltiva il sogno di diventare ispettrice.
Il passato della nostra protagonista è stato segnato da una terribile tragedia di cui si rese artefice il padre, un tempo ispettore nello stesso commissariato in cui è impiegata.
L’uomo fu accusato di essere un poliziotto corrotto e per la vergogna uccise la moglie per poi suicidarsi…tale è la versione ufficiale.
Un giorno, arriva in commissariato una donna in evidente stato confusionale e con delle terribili ustioni sulla bocca; approfittando di un momento di trambusto, si impossessa di una delle armi di ordinanza.
Verônica cerca di dissuadere la giovane dal commettere un atto sconsiderato, ma senza successo. La giovane pronuncia le parole “amore ideale”… e poi si spara in testa.
Frattanto, facciamo la conoscenza di Janete Cruz, sposata con Cláudio Antunes Brandão, un poliziotto militare; la donna nasconde un terribile segreto…
Verônica non crede che il suicidio della donna sia solo un colpo di testa e decide di vederci chiaro. Da questo momento, si intrecceranno progressivamente ben tre indagini:
- Quella su “amore ideale”, che scopriamo essere un sito di incontri
- Quella su Janete e il marito
- Quella sul padre di Verônica
Come? Lo scoprirete solo guardando…
Preparatevi a una serie di pugni allo stomaco uno più forte dell’altro!
Buongiorno Verônica è una storia cruda e crudele – perdonatemi il gioco di parole – che fonde narrazione drammatica a una sopraffina analisi della mente criminale senza però scadere in un’esposizione noiosa e cattedratica.
Trattandosi di un prodotto nato dalla collaborazione tra una criminologa e un avvocato, temevo di cadere mani e piedi in un lago ghiacciato di noia.
All’inizio ho davvero temuto fosse così… le prime due puntate concentrano una serie di cliché sul tipico machismo imperante in alcuni settori professionali e sulla corruzione della polizia.
Dal terzo episodio si verifica una svolta che lega il dramma personale della protagonista alle indagini che sta svolgendo nonostante gli ostacoli che trova sul suo cammino a opera di due antagonisti principali: Anita, ispettrice, e Wilson Carvana, ispettore capo e padrino di Verônica.
Anita è il personaggio peggiore di tutta la storia: villana, strafottente e superba, dimentica troppo spesso di essere lei stessa una donna.
Non solo non mostra alcuna empatia nei confronti delle vittime di abusi, ma in alcuni casi arriva persino a disprezzarle, accusandole di essersi meritate ciò che è capitato loro a causa di troppa ingenuità e fiducia verso il prossimo.
Verônica è intelligente, dotata di un ottimo fiuto investigativo e di un incrollabile senso di giustizia; doti che la porteranno a intraprendere una crociata contro la corruzione che domina un mondo che invece dovrebbe “servire e proteggere”.
È una mina vagante che esplodendo scaverà un primo solco profondo nella granitica parete di una criminalità che si nasconde anche nei posti più insospettabili.
La serie è stata confermata per una seconda stagione.
Ve la consiglio davvero di cuore.
Sperando che Buongiorno Verônica incontri il vostro favore, vi lascio il trailer.