Recensione: My Fired Valentine di Andrews Ashley
Data di pubblicazione: 2 febbraio 2021
Sembra che, per lei, l’amore sia solo un miraggio irraggiungibile e per giunta, a pochi giorni da San Valentino, viene accusata di essere solamente un‘educanda repressa e, a completare il quadro, licenziata. Lontana miglia e miglia dal suo appartamentino in affitto di Portland, si ritrova a guidare, in lacrime e troppo velocemente, tra gli abeti della Willamette Forest, quando viene raggiunta e costretta a fermarsi da un’auto dei ranger a sirene spiegate.
Ne scende un colosso biondo, dal ventre stretto e spalle enormi, vestito da poliziotto di città in piena foresta.
Mike Buckley, ex soldato “scoppiato”, e ranger temporaneo, non ha altro da fare, di solito, se non giocare con la sua enorme pistola da orsi, quando gli capita tra le mani quella ragazzina con la faccia lacrimosa a forma di cuore. Cosa può fare, se non arrestarla e portarsela alla stazione dei ranger, perché l’auto, si scopre, è rubata? Non può certo sapere che Ollie “mani di burro” urterà la sua Desert Eagle, facendo partire un colpo che lo centrerà poco sotto le natiche. E anche se lo avesse saputo, conoscendo tutto il resto, lo avrebbe fatto lo stesso… perché possono bastare pochi giorni per scoprire che amare significa “dare”.» – My Fired Valentine by Ashley Andrews
Fenici, che dirvi, questo libro è carino, mi ha fatto fare delle gran risate e inumidire gli occhi.
I punti di forza sono la storia, per niente scontata, divertente, a volte ilare ma che tocca anche aspetti profondi che fanno riflettere.
I punti deboli purtroppo ci sono e non so quanto siano da imputare all’autrice o allo staff di traduttori, grafici ed editor che hanno tradotto il libro.
L’impaginazione mi ha creato dei problemi, tutto troppo appiccicato, non si riesce bene a distinguere il titolo del capitolo dal capitolo stesso, ci sono parole senza senso all’interno del testo che non si capisce se sono lì a caso oppure se si tratta una frase che non è stata scritta per intero; poi la traduzione, soprattutto all’inizio, non è stata fatta in un italiano scorrevole, sembra più rispecchiare la costruzione della frase in lingua inglese.
Se si riesce a superare queste imperfezioni, si viene risucchiati nel mondo di Ollie, una ragazza di diciannove anni, da poco uscita da una scuola cattolica e con alle spalle una famiglia di tutte donne un po’ particolare, che vive a Portland e lavora presso l’agenzia Get Married allestendo le decorazioni floreali.
È un personaggio, una ragazza carina con dei problemi dentro la sua testa che le impediscono di avere una vita affettiva normale con l’altro sesso.
I guai la seguono da vicino, vasi che le cadono dalle mani, caffè rovesciati e pistole che in mano sua sono un pericolo.
Ne sa qualcosa il ranger Mike che la ferma mentre corre in macchina sotto la pioggia piangendo, per poi scoprire che l’auto che sta guidando risulta rubata, così l’arresta.
Dopo una notte passata in cella con pianti e urli continui, dichiarandosi innocente, Mike fa uscire la ragazza affinché possa lavarsi e mangiare; il ranger però ha lasciato Dessy (la sua pistola per sparare agli orsi) a portata di Ollie che per sbaglio gli spara, per fortuna ferendolo solo di striscio.
La ragazza si sente in colpa e decide di rimanere a curare Mike, che è da poco stato congedato dai corpi speciali e soffre di disturbo traumatico da stress.
Il ranger si sente sempre fuori controllo e prende dei medicinali per tenere i mostri fuori dalla sua testa, ma da quando Ollie è entrata nella sua vita (anche se in modo strano) è più calmo, lei è il balsamo per il suo animo.
Riuscirà l’amore che i giovani cercano disperatamente a superare tutti i loro problemi e a vincere?
Venite a scoprirlo, buona lettura.