Recensione: “La leggenda di Loreley” di Susanne Goga
Titolo: La leggenda di Loreley
Autore: Susanne Goga
Editore: Giunti
Genere: Romanzo storico
Data di pubblicazione: 2 Settembre 2020
Le atmosfere del giallo inglese e il romanticismo della saga femminile in un unico romanzo pieno di segreti e colpi di scena.
1868, campagne dell’Hertfordshire. A trentadue anni Paula vive un’esistenza ritirata come dama di compagnia di un’anziana cugina. Nel piccolo villaggio inglese non c’è spazio per i sogni, eppure, quando si imbatte per caso nella poesia della ninfa Loreley, che da una rupe sul Reno incanta i pescatori pettinandosi i lunghi capelli, sente un’intima connessione con quei luoghi lontani e pieni di magia. Una connessione inspiegabile visto che non ha mai viaggiato in vita sua. Finché un giorno scopre dell’esistenza di una lettera indirizzata a lei, ma che nessuno le ha mai consegnato. Una lettera che proviene proprio da Bonn. La sorpresa è ancora più grande quando Paula apprende che il mittente si presenta come “zio Rudy”, il fratello di suo padre defunto. Rudy, gravemente malato, chiede alla ragazza di andare a trovarlo su quelle rive prima che sia troppo tardi. Ma perché sua madre non le ha mai parlato di questo zio? E perché sulla morte del padre aleggia da sempre il mistero? Determinata a scoprire la verità, Paula si mette in viaggio. Giunta nell’incantevole valle del Reno, scoprirà le sue meraviglie con l’aiuto dell’affascinante fotografo Benjamin Trevor. Ma sarà ben presto costretta a capire che il leggendario fiume nasconde oscure verità…
Care Fenici, ho appena terminato il nuovo libro di Susanne Goga, un’autrice che io adoro per la splendida maestria con cui mischia mistero, avventura e romanticismo; e devo ammettere che, anche questa sua ultima fatica La leggenda di Loreley, mi ha profondamente colpito e appassionato per la tensione narrativa che pervade l’intero romanzo.
In una grigia e opprimente Inghilterra Vittoriana, Paula, una giovane donna senza aspirazioni per il futuro, vive come dama di compagnia presso la cugina Harriet.
Una lettera che le è stata tenuta nascosta da quest’ultima, con la complicità della madre, scoperchierà un vespaio infinito che servirà a Paula a dare una scossa alla propria vita e partire alla volta di Bonn (nella regione del Reno), accettando l’invito dello zio Rudy, fratello di un padre di cui ignorava totalmente l’esistenza.
L’accoglienza paterna che le riserverà e le attenzioni delle quali lo zio la farà oggetto scalderanno sin da subito il cuore della ragazza, afflitto da anni di mancanza di calore affettivo. Pian piano, maturerà in lei il progetto di scoprire cosa realmente accadde trent’anni prima al padre, quando imbarcatosi su di un battello, non fece più ritorno a casa lasciando sole la giovane moglie e la figlia Paula.
Affiancata da un compatriota nonché famoso fotografo naturalista con il quale inizierà una tenera amicizia, Paula costruirà una rete di indagini basate su un metodo scientifico e analitico tale, da farla somigliare a una novella Sherlock Holmes, e che la condurrà alla risoluzione del caso. Dimostrando di avere una dose notevole di fegato e di sangue freddo, che io non avrei senz’altro avuto al suo posto.
Ma le protagoniste di Susanne Goga sono così: forti e determinate, sempre, anche nel dolore più grande; e soprattutto, capaci di perdono.
Con questo romanzo l’autrice ha raggiunto un livello narrativo veramente notevole: la sua abilità nel mixare le atmosfere gothic noir, care al romanzo Vittoriano, iniziata con Il Mistero di Chalk Hill e I segreti di Riverview College, prosegue con questo bellissimo racconto.
Speriamo che arrivino in Italia altri libri di questa splendida scrittrice tedesca.