Recensione: ” Il dono di Ares” di Thalia Mars-Serie L’esercito degli Dei #5
Titolo:Il dono di Ares
Autore:Thalia Mars
Editore:
Genere: Epic Fantasy
Serie :L’esercito degli Dei #5
Data di pubblicazione: il 18 Marzo 2021
Serie: L’esercito degli Dei #5
Altri libri della serie:
- –La chiave di Poseidone (L’esercito degli Dei #1)
- –I figli di Apollo (L’esercito degli Dei #2)
- – La maledizione di Persefone (L’esercito degli Dei #3)
- – La scommessa di Zeus (L’esercito degli Dei #3.5)
- – L’ira di Ade (L’esercito degli Dei #4)
- – L’incanto di Afrodite (L’esercito degli Dei #4.5)
Per salvare uno dei loro compagni, I Maximi hanno stretto un patto con gli Dèi, consapevoli del sacrificio che sarebbe stato loro richiesto: per un Maximo riportato in vita, un altro deve essere ucciso.
Damian è chiamato da Zeus a compiere la peggiore delle scelte: convocato sull’Olimpo, dovrà saldare il debito contratto dai suoi uomini, decidendo chi sacrificare.
Ma lui non è pronto a cedere alcun membro del suo esercito.
Per punirlo della sua insubordinazione, Ares gli farà un dono perverso, che cambierà irrevocabilmente la sua esistenza.
Nell’ultimo capitolo della saga “L’esercito degli Dèi”, Damian si troverà a dover compiere la scelta che gli è stata richiesta fin dall’inizio: continuerà a proteggere la sua famiglia oppure infine cederà ed eseguirà la volontà degli Dèi?
Care Fenici,
è con la morte nel cuore che scrivo questa recensione che, so già, potrebbe risultare molto discordante o addirittura il parto di una schizofrenica.
Comincerò con lo spiegarvi il motivo del mio lutto. Il dono di Ares è il romanzo conclusivo de L’esercito degli Dei, la mia saga letteraria preferita in assoluto tutta made in Italy. I precedenti volumi raccontano le vicende di diversi protagonisti, introducono sempre nuovi personaggi e immergono il lettore in questo mondo dominato dagli Déi e dalla loro progenie. Con questo libro, però, si raggiunge l’epilogo: rincontriamo tutti i beniamini e assistiamo impotenti al loro destino. Insomma, un grande e a tratti caotico melting pot che racchiude le sorti sia di vecchie che di nuove coppie.
Il romanzo inizia con la convocazione sull’Olimpo di Damian, gelido e inarrestabile Principe dei Guerrieri. Sa esattamente cosa l’attende, poiché tempo prima lui e il khratos hanno stretto un patto con Atena per salvare la vita di un compagno: un Maximo per un Maximo. Ora Zeus, adirato per il presunto tradimento di Eros, vuole riscuoterne il prezzo; ma Damian non è disposto a sacrificare nessuno dei suoi uomini e spera in un accordo pacifico. Contro ogni suo pronostico le cose si mettono veramente, ma veramente male. Il Re degli Déi non tollera più le insubordinazioni del Principe e del suo khratos: lui dovrà essere rieducato e uno dei Maximi dovrà ripagare il debito.
Così, il giovane viene affidato alle “amorevoli” mani del padre, Ares, che lo sottopone a torture che farebbero invidia a quelle del Tartaro. Peggio di ogni altra cosa, però, è il dono perverso che gli fa: conficca nel suo petto un artiglio della Civetta di Atena, capace di tirare fuori la vera natura dell’ospite. O, almeno, così gli fa credere. Solo più avanti si scoprirà l’inganno: quell’artiglio appartiene all’Ircocervo, il cui veleno annienta la parte umana di ogni semidio. Il Principe, lasciato libero dopo giorni di reclusione, vive in un dissidio interiore tale da far impallidire la buonanima di Petrarca! Quasi sul punto di uccidere Sofia, la sua myssi (anima gemella), pur di salvarla spezza l’Ektel (l’unione delle due anime che si completano) e fugge via.
Parallelamente alle vicende della coppia storica, un nuovo amore nasce all’orizzonte. Amanti dei gemelli, a me! Ci saranno non pochi colpi di scena per il trio pestifero, molti per nulla piacevoli. Noha troverà la sua agognata myssi, Neesha prenderà una sbandata per la lupa sbagliata e il mistero Neil verrà finalmente svelato.
Beh, Fenici, di questo romanzo potrei parlarvene per ore e ore, magari riuscirei anche a fare chiarezza nel subbuglio di emozioni che mi ha suscitato. Il dono di Ares è un caleidoscopio di eventi e sensazioni. Sono passata dallo sbuffare annoiata al piangere a dirotto, dalla rabbia alle grasse risate. Sì, sono diventata più pazza dei protagonisti! Damian e Sofia vivono l’ennesima disgrazia e, nonostante sia il Principe ad avere un Mostro nella testa, è la sua yuné quella affetta da sindrome di personalità multipla. Nel giro di pochi capitoli, la ninfa Madre ha cacciato il compagno tre volte per poi implorarlo altrettante di restare e non andarsene. Evidentemente la situazione non era abbastanza confusa XD.
Divertentissime sono state le scene che vedono coinvolti la piccola Ombra e il povero Nikandros. Il grande e temibile Maximo si lascia tormentare dalla ninfa bambina in ogni modo possibile. Chi si sarebbe mai aspettato che l’irascibile figlio di Era si lasciasse ammansire da una creaturina di appena cinque anni! Leggere di loro ha scatenato in me una tenerezza tale da farmi rivalutare lo spaventoso greco, desiderando fino all’ultimo di saperne molto di più sul suo conto. Sfortunatamente, l’autrice mi ha lasciata con un enorme sospeso. Tutto ciò che mi resta da fare è sperare che cambi idea e scriva ancora di questi rudi e grezzi guerrieri.
Esilarante l’ “incontro” del khratos con Ermafrodito… leggere di cinquanta uomini grandi, grossi e, soprattutto, MASCHI diventare improvvisamente effeminati ha avuto un che di assurdo. Davvero uno spasso.
Tristissimi, invece, gli omicidi, perché solo così si possono definire. La Mars è stata persino peggiore di George RR Martin!!! Ha tirato un colpo davvero basso con la morte di… beh, non lo dirò, ma sono davvero arrabbiata!!! Non sono più riuscita a smettere di piangere!
Commovente, d’altra parte, il ritorno di Hektor. Ha scatenato una forte nostalgia e una grande gioia. È stato come rivedere un carissimo amico dopo anni trascorsi separati.
Per quanto riguarda i personaggi, sono descritti in modo così magistrale, così dettagliato, che per un momento mi è quasi parso che mi si materializzassero davanti agli occhi. Ognuno unico e speciale a modo suo, capaci di suscitare ogni tipo di sensazione.
Lo stile è semplice e molto fluido. Scritto in terza persona, alterna situazioni presenti e passate, con flashback ben inseriti nella narrazione. Più discrete e rade degli altri volumi sono state le scene intime tra i protagonisti. Onestamente questa è una parte di cui ho sentito la mancanza. L’autrice è sempre stata molto delicata, mai volgare, ma pur sempre molto sensuale nella descrizione dell’atto, presente in modo discreto e mai esagerato nei precedenti libri. Insomma, quel pizzico che piace e non disturba affatto il lettore.
L’editing lascia un bel po’ a desiderare… mi dispiace davvero, ma ci sono diversi errori di battitura e refusi sparsi. Ciononostante, la storia è così ben scritta, così BELLA, che si perdonano facilmente.
Altra piccola pecca, a mio avviso, è la lunghezza del libro. Forse avrei preferito che venisse diviso in altri due romanzi sia per godere ancora un po’ della compagnia di questi splendidi personaggi, sia per dare maggior spazio a situazioni che, a parer mio, sono state un po’ “arronzate”. Un intero volume sulla storia dei gemelli avrebbe fatto apprezzare molto di più le mille sfaccettature della loro personalità, così come avrebbe potuto concentrare meglio l’attenzione sui singoli filoni narrativi. È stato davvero un peccato, ma forse a parlare è la fan sfegatata in me che ancora non riesce ad accettare che questo sia l’ultimo romanzo.
Insomma, sono state quasi duemila pagine dense di… TUTTO! Thalia Mars non è una semplice autrice, ma un genio del male indiscusso! Ebbene sì, Fenici, è degna dei peggiori villain della storia! Ti fa innamorare di ogni parola, di ogni azione e soprattutto di ogni singolo personaggio, per poi portarlo via con sé attraverso la parola peggiore di tutte: fine. E non intendo la prematura dipartita di uno o più personaggi, con quella prima o poi ci si fa i conti. Parlo della fine di un mondo, un universo che cresce man mano nei lettori, che pian piano diventa parte di noi. Quante, come me, hanno apprezzato così tanto una saga, da non volersene mai separare? Quante hanno letto e riletto gli stessi libri, pur di rimare ancora un po’ in compagnia di quei personaggi che hanno reso meno solitarie le nostre giornate e irrimediabilmente e indelebilmente segnato le nostre vite? L’esercito degli Dei rientra a pieno titolo tra quei romanzi che restano nel cuore, occupandone un posto speciale e insostituibile. La Mars è stata la prima autrice capace di farmi piangere per la conclusione di un ciclo letterario. Non è giusto, uffa!!! Anche se, per lo stesso motivo, devo dire GRAZIE alla scrittrice. Grazie per tutte le emozioni, i pianti, i sorrisi, le tensioni. Grazie di aver creato un mondo che è stato, per me, rifugio e speranza!
Libro assolutissimamente consigliato, così come tutta la saga!
Alla prossima, Fenici!