Recensione: “Sei di Corvi” di Leigh Bardugo – Serie Duologia Grishaverse vol.1
Titolo: Sei di Corvi
Autore: Leigh Bardugo
Serie: Duologia Grishaverse Vol. 1
Editore: Mondadori
Data di Uscita: 24 Settembre 2019
A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c’è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare.
Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque compagni di avventura – un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una spia che tutti chiamano lo “Spettro”, una ragazza dotata di poteri magici -, ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l’ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci, però, lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l’uno dell’altro, perché il loro potenziale può sì condurli a compiere grandi cose, ma anche provocare grossi danni…
Finalmente arriva in Italia il primo romanzo della duologia che ha consacrato Leigh Bardugo come una delle voci più talentuose e autorevoli della narrativa fantasy. Una serie ambientata in un mondo articolato e straordinario, il GrishaVerse, dove si muovono personaggi sapientemente costruiti e sfaccettati. Una storia avventurosa ricca di colpi di scena che vi mancherà nell’istante stesso in cui avrete letto l’ultima pagina.
Dopo la bellissima trilogia con la conclusione delle vicende di Alina, non potevo non leggere anche la duologia dedicata a dei nuovi personaggi, i cosiddetti Scarti, i ragazzi del Club dei Corvi. Questo primo libro ci accoglie nel loro mondo dove li vediamo alle prese con quello che sembra il colpo del secolo. Kaz Brekker e i suoi, infatti, sono dei malviventi cresciuti nel Barile, la zona di Ketterdam ricca di locali, bische e bordelli. Il territorio viene diviso tra varie bande tra cui, appunto, quella degli Scarti. Toccherà proprio a loro tentare un’impresa impossibile cioè rapire uno scienziato all’interno della Corte di Ghiaccio, una fortezza inespugnabile. Bo Yul-Bayur, questo il suo nome, è l’inventore di una droga che riesce ad amplificare i poteri dei grisha ma allo stesso tempo li condanna rendendoli dipendenti.
La bellezza della storia, a mio avviso, risiede proprio nei personaggi; l’autrice riesce a creare delle personalità complesse e affascinanti. Ognuno di loro ha un vissuto particolare, un background che li rende quello che sono avendo un ruolo preciso, non solo all’interno della banda, ma anche nell’universo narrativo generale. Quello che spicca maggiormente è Kaz: geniale, eclettico, a tratti freddo e imperscrutabile, un ragazzo che ha sofferto tanto e che nella sua vita ha un solo obiettivo, la vendetta; per quella è disposto a tutto, anche a diventare un mostro. Abbiamo poi Inej, Jesper, Nina, Wylan e Matthias. Tutti diversi fra loro ma accumunati da un passato difficile.
La realtà rappresentata è quella attuale; una società di violenze, di odio, dove chi si trova ai margini della società viene ulteriormente giudicato ed emarginato. Attraverso ognuno di loro l’autrice affronta temi importanti che spesso non si trovano nei fantasy, come per esempio: abusi, discriminazioni sociali, omofobia e il disprezzo generale per il diverso. Riesce anche a parlare di fanatismo, dogmi e forme di estremismo malsano, all’interno di un mondo, quello dei Grisha, dove tutto diventa possibile e dove ognuno di noi si può rivedere.
Ho amato ogni singola pagina di questo libro, dalle vicende in sé, ai rapporti e alle relazione che si istaurano tra i personaggi. Sono rimasta con il fiato sospeso fino alla fine in attesa di leggere gli sviluppi. I vari pov mi hanno permesso di entrare nella psicologia e nell’animo degli Scarti, di diventare quasi una di loro, e ho avuto la sensazione io stessa di partecipare al piano che veniva escogitato. Le descrizioni sono accurate, mai banali, ogni parola ha il suo peso e riesce a trasmettere emozioni uniche. Se la prima trilogia è un fantasy più semplice e classico questo è un libro introspettivo, psicologico che mi ha conquistato letteralmente. Non vedo l’ora di leggere il secondo volume per capire cosa altro si inventerà Kaz Brekker.