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Recensione: That Kiss – Serie: Matches of Love #1 di Karen Morgan

Titolo: That Kiss
Autore: Karen Morgan
Genere: Sport romance
Editore: Self Publishing
– Autoconclusivo
Data di pubblicazione: 10 Maggio 2021

REBECCA OLEN Studio al Richland college e dovrei concentrarmi sui miei obiettivi, ma davanti a me c’è un enorme ostacolo. Lui è il battitore della squadra di baseball e dopo la festa dell’anno scorso tenermi alla larga da lui è impossibile.
RANDELL WARREN Sono il capitano e battitore della squadra di baseball, e davanti a me ho un futuro brillante. Le ragazze mi adorano e io amo essere venerato da loro, ma dopo quella maledetta festa ho occhi e “altro” solo per Rebecca Olen, che invece scappa da me. Ma l’amore, come una partita, è imprevedibile… Si comincia a giocare!

Incuriosita dalla trama ho deciso di leggere questo romanzo di Karen Morgan. Adoro variare genere e devo ammettere che ho un debole per i romance.

Ma andiamo alla storia.

Rebecca Olen, studentessa modello, il suo obiettivo è finire gli studi e conquistare la sua indipendenza, peccato che dopo la fine dell’amicizia fin toppo intima con Kurt, che sperava potesse evolversi in una relazione seria, e il trasferimento di quest’ultimo, si trova a baciare il ragazzo più desiderato e sbagliato di tutto il college: Randell Warren, capitano e battitore della squadra di baseball.

Questo semplice bacio diventa croce e delizia per i due e, per quanto Rebecca provi a stare lontana in tutti i modi dal donnaiolo per eccellenza, lui non può fare a meno che eccitarsi davanti a questo gioco del gatto con il topo, desiderandola sempre di più. Entrambi non vogliono complicazioni. Randell vuole diventare una star del baseball e rendere il suo defunto padre, anche lui ex giocatore, fiero di lui. Rebecca, invece, non ha intenzione di percorrere la strada d’infelicità che vive sua madre, tradita più e più volte dal marito.  Ma sarà davvero così? Con il gioco dell’amore tutto diventa imprevedibile.

Per quanto i presupposti siano buoni, purtroppo questo romanzo non mi ha convinto e detesto che questo accada. Non sono solita demolire il lavoro di chi sta dietro a un computer a impazzire per trovare le parole perfette, e trascorrere interminabili ore, la maggior parte di notte, per dare vita alla propria immaginazione sperando di trasmettere le stesse emozioni che prova ai futuri lettori.

Quindi, cercherò di spiegare con il massimo rispetto e con tanta ironia il perché il più delle volte That Kiss mi ha irritato.

Inizio con i protagonisti che non mi hanno fatto battere il cuore; non li ho trovati autentici e per molti versi anche infantili, soprattutto quando si auto adulano in modo quasi comico, con continui riferimenti alla grandezza e lunghezza del membro di Randell che mi ha fatto fare un salto alle scuole medie, quando i miei compagni di classe maschi litigavano a chi ce l’aveva più lungo.

Freneticamente sbottono i suoi jeans e li faccio scivolare via. Intrufolo la

mano nei boxer e afferro la sua enorme erezione.

Mio Dio, è mastodontico!

 

«Andiamo, puoi dirlo! Chi non si farebbe Randell Warren?» Seth si volta

per guardarlo. «Guarda che muscoli, che spalle, che viso…» Torna a noi.«Non oso immaginare cosa nasconde in mezzo alle gambe» prosegue con

malizia.

Il mio cuore manca un battito e mi si mozza il fiato. Io ho visto cos’ha in mezzo alle gambe, ed è grosso.

(Tratto dal libro)

 Per non parlare dei continui: io sono Randell Warren, stella del baseball. Lo fa tante di quelle volte che non puoi fare a meno di pensare: okay abbiamo capito ma non è che soffri di qualche crisi di onnipotenza contornata da qualche piccola amnesia e per questo hai bisogno di ripeterlo e pensarlo per centocinquanta pagine di fila.

No, perché sia mai, che Randell Warren faccia qualcosa che non sia da Randell Warren. Perché ciò che riesce meglio a Randell Warren è giocare a baseball, scopazzare di qua e di là e soprattutto fare lo stronzo se non elogi le sue prestazioni. Ho scritto troppe volte il suo nome? Sì lo so, non ne ho potuto fare a meno.

Ma se da una parte sto distruggendo il nostro manzo, che manco Casanova se vantava così tanto, ne ho tante da dire anche su Rebecca.

Ebbene sì, Rebecca cara, ma a te chi te l’ha fatto fare? Immagino che sia difficile resistere a cotanta abbondanza e prestanza di Randell, ma non puoi passare tre quarti di romanzo a farti le seghe mentali. Ah no, scusami, a farsi le seghe ci pensa sempre il Warren, ma quello che avrei voluto urlarti era proprio di non crearti troppi problemi, tanto ci sei caduta con tutte le scarpe e non puoi piangere sul latte versato ogni volta, dopo essere stata con lui. Rassegnati ormai sei fritta.

E se la dinamica del romanzo si basa maggiormente su questi tira e molla “accattivanti”, subentrano in qualche modo anche le storie personali dei due che, ahimè, non mi hanno emozionato.

Mi rendo conto quanto sia difficile trascinare un lettore dentro la storia, ma quando leggo questi libri io voglio innamorarmi, soffrire, piangere e gioire con i personaggi e non solo i protagonisti. Ogni figura che si inserisce nell’intreccio deve avere una sua importanza e qui purtroppo anche chi doveva fare da spalla a Randell e Rebecca è risultato sterile.

A infastidirmi non è stato solo questo, ma anche la struttura del romanzo, non ho apprezzato infatti i dialoghi con eccesso di volgarità non necessaria. Per carità le parolacce ci stanno per enfatizzare una situazione, un confronto, una scena, ma scriverle spesso “aggratis” fa diventare antipatica la lettura. Ammetto che ho davvero faticato ad arrivare alla fine. Di sicuro sarò impopolare dato le recensioni positive a questo romanzo e non nego che la cosa mi faccia pensare che, ovviamente e per fortuna, tutti abbiamo gusti diversi.

Ciononostante mi piacerebbe leggere altro di quest’autrice e spero con tutto il cuore di cambiare idea, perché oltre a tutte le mie critiche c’è un qualcosa che mi fa ben sperare.

Arrivati a questo, anche se la mia recensione non è positiva, vi invito, se incuriositi, alla lettura di That Kiss, ricordando che diversi punti di vista, anche se discordanti, possono dare una nuova luce a un argomento, migliorando e aprendo a nuovi orizzonti.

Quindi open your mind.

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