Recensione: Loro di Roberto Cotroneo
Titolo: Loro
Autore: Roberto Cotroneo
Editore: Neri Pozza
Genere: Horror
Prezzo Cartaceo: € 16,15
Prezzo Ebook: € 8,99
Data di pubblicazione: 3 Giugno 2021
«“Loro cosa vogliono da voi?” chiesi. Prima ci fu un lungo silenzio. E poi solo poche parole: “Niente. Loro ci obbediscono. Questo conta”».
Può il memoriale di una giovane donna sconvolgere a tal punto, da turbare persino coloro che si avventurano abitualmente nei recessi più oscuri della mente?
È quanto accade in queste pagine, nelle quali Margherita B. narra dei fatti accaduti nel 2018, quando prende servizio, stando alle sue parole, come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una magnifica villa progettata da un celebre architetto alle porte di Roma: la casa di vetro.
Il compito che le viene affidato è prendersi cura delle gemelline Lucrezia e Lavinia. Nella casa di vetro, tutto sembra meraviglioso quell’estate. Ogni cosa è scelta con gusto, con garbo, con dedizione. Le gemelle, identiche, sono una meraviglia di educazione e di talento. Lucrezia ama il pianoforte, Lavinia l’equitazione. Ma pochi giorni dopo l’arrivo di Margherita cominciano a rivelarsi presenze terrificanti. Sono loro, dicono le bambine, gli antichi ospiti della casa, tornati per riportare in luce l’orrore.
Romanzo fitto, intenso, con personaggi indimenticabili, Loro rivisita le ossessioni che da anni segnano la narrativa di Roberto Cotroneo: il tema della verità e dell’ambiguità, del bene e del male, della violenza, del sacro e della felicità, quando brucia fino a farsi cenere.
Le sue pagine, oscure e strazianti, si muovono per territori sinistri, e indagano soprattutto quella terra di nessuno che è la nostra mente. Un romanzo che, nel suo finale del tutto imprevedibile, è un omaggio alla grande letteratura e, nello stesso tempo, un racconto nitido che si muove dentro uno scenario torbido e sa guardare oltre l’ignoto. Alla fine, a prevalere saranno il fallimento di ogni ragione e il trionfo di un mondo che non è di questo mondo. Perché, come ha scritto Nietzsche: «quando scruterai in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te».
Sapete qual è la cosa che più mi ha colpito di Loro? Quel senso di stranezza, di cose che avvengono anche se non dovrebbero accadere, come una porta che sbatte nonostante non ci sia neppure vento.
La protagonista e voce narrante del romanzo, Margherita, ci racconta cosa le successe quando andò a lavorare come precettrice delle gemelle Lucrezia e Lavinia di dieci anni. Le due bambine abitavano fuori Roma in una enorme villa fatta di vetri, insieme alla madre Alessandra, al padre Umberto e alle persone di servizio. Tra queste spicca il giardiniere Gaetano, uomo misterioso e dallo sguardo vigile, che in un incidente ha perso la gamba – rispetto a questo ci sono diverse incongruenze.
La storia, narrata da Margherita sotto forma di memoriale di quello che successe in quella casa, è una sequela di contraddizioni, in cui la linea che divide il reale dall’irrazionale non è soltanto sottile, ma indistinguibile.
Mi sono trovata trasportata in un mare di sotterfugi, di cose non dette, di vaghe allusioni che non facevano altro che alimentare la mia curiosità sul mistero dei protagonisti: le gemelle e la villa. Quella casa di vetro costruita su un terreno dove non si doveva, ai margini di un crocicchio presidiato da una divinità greca, Ecate, capace di incantesimi e di arti negromantiche.
Loro è una storia di fantasmi ma anche qualcos’altro, parla di quello che la mente umana costruisce intorno a sé, quando la realtà che la circonda non è quella che avrebbe desiderato. È un viaggio nel mistero e nei meandri della malattia mentale con tutte le sue conseguenze, anche irreparabili.
È un romanzo suggestivo, ricco di suspense e di smarrimento e ci permette di provare le stesse sensazioni ed emozioni della protagonista.
Margherita è così persa e in pena, che vaga nelle sue convinzioni come un’anima errante che non trova il suo posto su questa Terra.
Personalmente credo sia molto sfaccettata e credibile con quella sua determinazione a scoprire il mistero che avvolge loro, le gemelle. Non capisce di essere sulla strada sbagliata, non si accorge di ciò che stava accadendo. Un personaggio così tragico e gotico, così sicura di ciò che ha visto e vissuto, senza avere mai un accenno di dubbio, fino alla fine. Dolorosa, crudele, imprescindibile.
Con una scrittura vaga, che rivela e non rivela, e lascia nell’incertezza, Roberto Cotroneo ci trascina in una storia di apparizioni, paure incontrollabili, ombre che osservano, e richiama il racconto “Giro di vite” di Henry James. L’autore non ci lascia quel senso di astrattezza dell’opera di James, al contrario il suo libro è pervaso da un senso di nitidezza e chiarezza su quello che succede da rimanerne esterrefatti, fino al tragico epilogo, che rileva uno dei più bei colpi di scena mai letti.
Io amo le storie di fantasmi e case infestate ma ancora di più quelle che ti trascinano con sé senza farti capire dove ti porteranno, lasciandoti stupefatto nel concluderne la lettura.
E se cercate il brivido per questi giorni di caldo infernale, leggete Loro… con la luce accesa.