Recensione: “La Torre dell’Alba – Il Trono di Ghiaccio #6” di Sarah J. Maas
Titolo: La Torre dell’Alba
Autrice: Sarah J. Maas
Serie: Il Trono di Ghiaccio #6
Genere: Fantasy
Editore: Mondadori
Pagine: 782
Data di pubblicazione: 20 ottobre 2020
Chaol Westfall e Nesryn Faliq sono giunti nella sfolgo-rante città di Antica per stringere un’alleanza con il khagan del Continente meridionale: le sue possenti armate sono l’ultima speranza per l’Erilea. Ma questo non è il loro unico scopo: nella famosa Torre Cesme cercheranno una guaritrice che possa far tornare Chaol a camminare. Una come Yrene Towers, sopravvissuta agli orrori delle persecuzioni di Adarlan contro chi, come la sua famiglia, usava la magia per curare. Yrene non ha alcun desiderio di aiutare il giovane un tempo nemico. Tuttavia ha giurato di assistere chi ha bisogno, e onorerà la sua promessa. Stretti tra gli intrighi del khaganato, Chaol, Nesryn e Yrene stanno per ottenere le risposte di cui sono in cerca. Risposte che potrebbero salvare il loro mondo. O distruggerlo.
Gli occhi di Yrene splendevano e Chaol si chiese se provasse anche lei la stessa emozione. Ma Yrene lo baciò di nuovo, in risposta e in silenziosa richiesta. E quando cominciò a muoversi dentro di lei, Chaol comprese che lì, fra le dune e le stelle… Lì, nel cuore di una terra straniera… Lì, insieme a Yrene, lui era a casa.
Bentornate fenici!
Oggi vi accompagno tra le righe di La Torre dell’alba, sesto volume dell’imperdibile saga fantasy di Sarah J. Maas, Il Trono di Ghiaccio.
La narrazione si sposta ad Antica, sede del Khaganato, un impero prospero retto da leggi arcaiche. Qui l’anziano Khan regna indiscusso circondato dai suoi sei figli; tra questi verrà scelto l’erede designato, al quale i fratelli dovranno giurare fedeltà, rinunciando al contempo ad avere una discendenza.
A Chaol (o Lord Westfall), è stato affidato l’importante compito di convincere il potente Khan a fornire un esercito per combattere Erawan. Ma questo non è l’unico scopo del viaggio che il Lord compie accompagnato da Nesryn Faliq, attuale capitano delle guardie reali di Adarlan; Antica, infatti, è anche la casa delle più abili guaritrici. Chaol, quindi, spera di trovarne una in grado di curare le sue terribili ferite.
L’ex capitano della guardia reale, ora nominato Mano del re, giunge ad Antica come un uomo distrutto nello spirito e nel fisico. Intrappolato in un corpo spezzato, Chaol odia se stesso, e si colpevolizza per la morte di tutte le persone a cui voleva bene e che non è riuscito a salvare.
Lord Chaol Westfall, Mano del re.
Come lo detestava. Più del rumore delle ruote. Più di quel corpo che dalla vita in giù non riusciva a sentire e la cui immobilità lo lasciava ancora di stucco, nonostante le tante settimane ormai passate.
Lui era Lord di Niente. Lord dei Giuramenti Infranti. Lord dei Bugiardi.
Nella famosa Torre Cesme, l’uomo troverà però una guaritrice speciale, Yrene Towers che, sopravvissuta agli orrori delle persecuzioni di Adarlan, non ha tuttavia alcun desiderio di aiutare un “nemico”.
Tra intrighi di palazzo, strane morti e rivelazioni importantissime per il prosieguo della storia, si snoda la narrazione di questo formidabile volume della serie che, io per prima, non ero sicura di voler leggere e che, invece, si è rivelato da non perdere.
La Maas conferma il suo stile, con un ritmo narrativo in crescendo che si snoda su due binari: da un lato viviamo il percorso interiore dell’ex capitano sempre affiancato da Yrene, dall’altro seguiamo l’avventura di Nesryn e del principe Sartaq, impegnati a scoprire importanti informazioni nelle lontane terre dei ruk.
A lettura terminata mi sono resa conto che un libro sul capitano Westfall fosse in qualche modo necessario, per riscattare un personaggio che tanto mi ha deluso nei più recenti volumi della serie. Fortunatamente la Maas non disattende mai le mie aspettative e, a conti fatti, posso affermare che la storia di Chaol e di Yrene è valsa ogni secondo del mio tempo, perché ho finalmente ritrovato l’uomo che tanto mi ha affascinata nei primi due libri della serie. Chaol torna a essere il “Capitano Westfall” e il suo percorso di guarigione è così sofferto che non si può non provare affetto per un personaggio come il suo.
E, se è vero poi che in ogni libro c’è una morale, il viaggio di Chaol ci insegna sicuramente l’accettazione. Accettare se stessi e i propri limiti. Accettare il passato per poter vivere serenamente il presente e, soprattutto, il futuro.
Libro consigliatissimo.