Recensione: Marc Jillson e il Gazebo – Serie: Amore in prima pagina #2 di Anyta Sunday
Vuoi un amore vero, da batticuore? Metti via le Cheetos e piantala di fare lo stronzo.
La domanda è: ne sono capace?
Sono stato un vero bastardo con i miei amici, con mio zio. Con lui.
Travis Hunter: fotografo, studente di Economia, paraplegico.
Riuscirò a redimermi? A scusarmi? A ricominciare da zero?
Hunter sembra esserne convinto. Mi ha perfino reclutato per salvare il suo gazebo preferito dalla demolizione.
Ha una sicurezza in se stesso che mi lascia sbalordito. Niente stronzate, al contrario di me. Io innalzo barriere, lui le abbatte.
Per di più è bellissimo. Braccia forti ricoperte di colibrì tatuati, un largo sorriso provocante e occhi azzurri che mi leggono come fossi un libro aperto.
Lui mi osserva, io distolgo lo sguardo.
I brividi che mi fa provare? Non dovrebbero esistere. Non sono degno di lui.
Dov’è che ho messo le Cheetos?
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“Marc Jillson e il gazebo” è un romance MM dolce e sexy, ricco d’ironia e con un lieto fine. È una storia di redenzione. Questo New Adult ambientato al college è il secondo libro della serie “Amore in prima pagina”.
I romanzi della serie “Amore in prima pagina” sono degli stand-alone e possono essere letti in qualsiasi ordine.
«Come si fa a lasciarsi cadere, quando non ci si merita di essere acchiappati?»
(Tratto dal libro)
La prima cosa che ho notato è come le caratterizzazioni sembrano paradossalmente invertite rispetto alle aspettative, alla fisicità dei due ragazzi:
Hunter è un giocatore di basket, affascinante, tatuato e.… paraplegico. Ha un carattere aperto, solare, positivo, in grado di resistere agli scherni della gente e di sostenere Marc nelle sue mille insicurezze.
«Hai portato il computer, vero? Così puoi fare il controllo incrociato.» «Ah sì?» «Già.» «Marc?» «Sì?» «Ti è consentito guardarmi.» Le guance mi andarono in fiamme e tentai di rimediare bevendo un sorso di birra fresca. «Ti ho guardato.» Delle sbirciatine. «Dobbiamo concentrarci sul trovare Daisy. Terrò gli occhi puntati sulla meta.» «Non ti prometto di fare altrettanto.» Eh? Mi girai di scatto verso di lui, che mi sorrise. «Molto meglio. Mi piace avere addosso quel bel paio d’occhi nocciola.»
(Tratto dal libro)
Marc, con un passato da bullo, ci viene presentato fin da subito come un ragazzo alle prime esperienze, solitario, incline all’autocommiserazione, preda dei sensi di colpa per i suoi comportamenti passati, ed è davvero difficile immaginarlo mentre fa o dice cose cattive a Hunter e ai suoi amici.
«A ieri sera.» Ci fu un attimo di silenzio. «È stata una serata particolarmente memorabile.» Alla vista del suo mezzo sorriso, mi sentii attorcigliare le viscere. Forse… E se avessi trovato il modo di essere degno di lui? Di essere abbastanza?
(Tratto dal libro)
Pur conoscendosi nella vita reale, i due ragazzi si incontrano conoscendo solo i loro nickname in un gioco online che portano avanti per tutta l’estate, instaurando un dialogo sincero ed esponendosi a confidenze.
La loro amicizia subisce inizialmente degli scossoni, quando scoprono le loro vere identità, ma la tenacia di Hunter è capace di tenere in piedi la relazione. È una storia che cresce piano piano, e anche se i ragazzi mentono a loro stessi sul fatto che non si tratti di qualcosa di serio e si dicano che l’altro meriti qualcuno che sia “più all’altezza” o più integro (fisicamente in un caso, moralmente/eticamente nell’altro), è ovvio a chi legge che si tratti di emozioni profonde e uniche. Le vulnerabilità di entrambi dovranno uscire allo scoperto e i due dovranno correre il rischio di non essere accettati, e riconoscere di meritarsi l’amore dell’altro.
«I colibrì sono azzeccati,» mormorai. «Sono speciali, sanno volare all’indietro, di lato e planare, sono adattabili e colorati. Come te.» «Mi ricordano di accettare di buon grado il cambiamento. Mi ricordano che al mondo c’è magia e che forse un giorno…» Feci scorrere le dita lungo il suo bicipite e gli strinsi il gomito. «Vuoi finire la frase, Hunter? O hai bisogno anche tu di esercizi per accrescere la fiducia?» Incrociò i miei occhi e il cuore mi batté come le ali di mille colibrì. Gli sussurrai: «Cosa provi quando ci guardiamo in questo modo?» «Una speranza terrificante.»
(Tratto dal libro)
A questa storia d’amore a cottura lenta che nasce dal niente si intrecciano quelle di altre due coppie gay di età più avanzata, di cui i ragazzi vengono a conoscenza quando si interessano al salvataggio di un “gazebo dell’amore” (una sorta di ponte dei lucchetti) in procinto di essere abbattuto.
Queste trame secondarie fanno da metafora e contrafforte ai sentimenti e alle scelte di Marc e Hunter, prospettando un futuro in cui ognuno è schiavo delle proprie paure, del troppo amore, di fraintendimenti mai chiariti o della mancanza di fede nei sentimenti dell’altro.
«Ti meriti di meglio, Hunter.» «Credi che nessuno me l’abbia mai detto?» ribatté inacidito. «Credi che non sappia che significa?» «Non significa quello che stai pensando,» sbottai. «Allora parlami. Spiegamelo.» «Ho paura che smetterò di piacerti.» La sua risata risuonò vuota, asciutta. «Sarebbe peggio di come stiamo litigando ora? Peggio che spezzarmi il…»
(Tratto dal libro)
Del romanzo mi ha colpito in modo particolare la tenerezza di Marc, schiacciato da un senso di colpa enorme per le sue azioni da cattivo ragazzo; toccante come viene dipinta l’intimità che i protagonisti creano ancora prima di entrare nella fisicità. Molto bello anche il modo in cui è stato affrontato il tema della disabilità, trattata con pragmatismo ma senza banalizzarla.
Il sesso era incasinato, imbarazzante e poco elegante nel migliore dei casi, eppure era anche intenso e divertente. Con Hunter era tutte quelle cose e molto di più. Era un atto di vulnerabilità, timidezza e intimità… e soprattutto coraggio.
(Tratto dal libro)