Recensione: Sedici cavalli di Greg Buchanan
Titolo: Sedici Cavalli
Autore: Greg Buchanan
Editore: Mondadori
Genere: Thriller
Data di Pubblicazione: 25 Maggio 2021
Sono le prime luci dell’alba e la morente cittadina balneare di Ilmarsh è sconvolta da una macabra scoperta. Nel terreno di una fattoria vengono rinvenute sedici teste di cavallo mozzate, seppellite nel fango, un occhio rivolto verso la pallida luce invernale. Alec Nichols, il detective della polizia locale che da anni lotta per inserirsi nella comunità, viene incaricato delle indagini. Ad aiutarlo Cooper Allen, una veterinaria forense chiamata da fuori città. La scena che si presenta ai loro occhi non lascia dubbi: si tratta di una vera e propria esecuzione e ha i contorni di fatti avvenuti molti anni addietro nella stessa piccola comunità. Via via che le indagini proseguono, gli abitanti scivolano in una spirale di panico e paranoia: che cosa ha ucciso i sedici animali? Un oscuro rituale o una vendetta privata?
Una catena di morti misteriose e improvvise costringe Cooper a indagare con maggior determinazione nei recessi più bui della memoria di quei luoghi per scovare il filo rosso che lega il passato al presente, e i cittadini tra di loro, con un solo, urgente obiettivo: scoprire la verità.
Poesia e cinema al tempo stesso, Sedici cavalli è un thriller letterario di grande impatto emotivo che scava nelle profondità del male raccontando come la violenza si possa insinuare subdola e silenziosa a devastare l’oggetto cui è rivolta, ma non solo.
C’era una volta la città balneare di Ilmarsh, un luogo di villeggiatura dove si andava a cercare un po’ di evasione tra le sue bancarelle di caramelle colorate e zucchero filato sul lungomare. Oggi, invece, è una cittadina isolata e ormai morente dalla quale la gente va via. In tale decadenza, vicino a un rudere abbandonato, vengono trovati sedici cavalli morti con le teste e le code mozzate.
Chi e perché ha commesso un delitto così macabro e grottesco? Perché i crani sono stati sepolti a formare un cerchio con un solo occhio visibile rivolto verso il sole?
A queste domande è chiamata a rispondere la veterinaria forense Cooper Allen e quello che scoprirà la farà finire in un girone dell’inferno dal quale sarà difficile uscirne: niente di quello che vedrà o di cui verrà a conoscenza corrisponderà al vero. Tutti mentono e hanno qualcosa da nascondere. Forse anche il poliziotto che la affiancherà nelle indagini, Alec Nichols, che sembra così fuori dal mondo e con tanti rimpianti.
Sedici cavalli è un noir a tinte fosche, ambizioso, dal ritmo serrato, introspettivo, ricco di suspense e controverso. Esplora la crudeltà in tutte le sue forme, la mette a nudo, la disseziona, cerca di dargli un motivo anche quando non c’è: il male è male ed esiste da sempre.
Ma la cosa sorprendente di questo libro d’esordio dell’autore è che racchiude tutto in diversi episodi, apparentemente senza connessione tra loro, per farci capire che anche quando cerchiamo di essere buoni possiamo agire nel modo sbagliato.
Ho trovato le descrizioni del luogo e dei personaggi molto vividi, come una fotografia: trasmettono piano piano una sorta di agonia, di distruzione, di abbandono, l’esatta immagine del declino della cittadina e dei suoi abitanti.
I due protagonisti, Alec e Cooper, sono emblematici e li trovo simbolici per la storia narrata: con il loro pesante passato, rappresentano essi stessi il degrado che si respira tra le pagine e ciò rende la narrazione intrisa di mistero. Entrambi sono descritti in modo minuzioso, ma sempre con un modo fuorviante, rimandando le vere ragioni del loro comportamento.
È un romanzo che tiene col fiato sospeso, fa sentire sempre in bilico: le certezze non esistono, solo colpe, tante, difficili da abbattere.
Un thriller che parla del male, di quello che può fare quando viene alimentato, rivelando un orrore che è troppo umano da lasciare basiti e senza una vera spiegazione.
E ha un epilogo che sa di salvazione ma con un retrogusto amaro di dannazione.
Un libro per gli amanti di storie potenti e che fanno riflettere.