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Recensione: La legge del silenzio di Kimberly McCreight

 

 

Titolo: La legge del silenzio
Autrice: Kimberly McCreight
Editore: Nord
Genere: Thriller
Data di pubblicazione: 11 Marzo 2021

«I protagonisti sembrano avere vite perfette, ma la loro più grande abilità è fingere. Kimberly McCreight racconta abilmente gli oscuri segreti che si celano anche nelle migliori famiglie.»
New York Times Book Review

«Un thriller coinvolgente, da cui è impossibile staccarsi.»
Good Morning America

Un quartiere dove tutti si conoscono. Una coppia affiatata. Un delitto inspiegabile.

Quando una moglie viene uccisa, il primo indiziato è sempre il marito. Se poi la moglie viene trovata in casa, ai piedi delle scale, con accanto il marito sporco di sangue, è praticamente un caso chiuso. Lizzie Kitsakis lo sa bene, avendo lavorato per anni come procuratore federale, prima che le difficoltà economiche della famiglia la costringessero ad accettare un posto meglio retribuito in un prestigioso studio di avvocati difensori. Stavolta però è diverso: il marito in questione, infatti, è Zach Grayson, un suo vecchio amico, nonché l’ultima persona che crederebbe capace di un gesto simile. Ai tempi del college, Zach era un giovane onesto e gentile; adesso è un imprenditore di successo, un pilastro della comunità di Park Slope, la zona più esclusiva di Brooklyn. Eppure, raccogliendo le dichiarazioni dei vicini, pian piano Lizzie si rende conto che quelle famiglie sono felici sono in apparenza e tra loro si celano invidie, rivalità e rancori. E, la sera del delitto, tutti hanno partecipato a una festa nella villetta accanto a quella di Zach, festa di cui nessuno accetta di rivelare i dettagli. Possibile che uno di loro sia il vero colpevole? Per scoprirlo, Lizzie dovrà scavare nel passato degli invitati, anche a costo di violare la legge non scritta che vige in quel quartiere: la legge del silenzio…

La regola d’oro de La legge del silenzio è l’apparenza. Essa è la cosa più importante tra le pagine di questo libro. Lo è soprattutto per gli abitanti di Park Slope, un quartiere bene di Brooklyn con le sue splendide case a due piani di mattoni rossi, le famiglie ricche, intellettuali, con figli adorabili, mariti rispettabilissimi e le opere di beneficenza di mogli sempre impeccabili, in carriera e innamorate dei propri consorti. Amanda, figura tragica di questo romanzo, è tutto ciò che il quartiere richiede, anche se proviene da una famiglia povera e ha passato l’inferno durante la sua adolescenza. Ma questo loro non lo sanno perché lei è brava a tenere segreta la sua vita di prima che diventasse la moglie di un milionario ideatore di start-up.

Un marito tanto ricco quanto assente, freddo, narcisista, manipolatore, arrogante, traditore e subdolo: Zach Grayson, l’archetipo dell’uomo di successo a cui piace sfoggiare la sua famiglia perfetta senza però amarla davvero. Fino al giorno in cui Amanda viene trovata assassinata sulle scale di casa.

Da qui tutti i segreti che si celavano dietro l’apparenza di una vita agiata vengono fuori. E lo sa bene Lizzie, avvocato ed ex compagna di studi di Zach, che verrà scelta da quest’ultimo come suo difensore. Lizzie ha un’esistenza altrettanto incasinata ma che riesce a tenere ben nascosta, a volte persino a se stessa.

Ma davanti all’omicidio di una giovane donna, dal passato tragico e da un presente devastante, non potrà far finta di niente e dovrà capire chi è stato a farle del male e perché; per di più potrebbe essere coinvolto anche suo marito, oltre a quello di Amanda.

Con una prosa serrata, l’autrice ci svela ogni piccolo segreto della ricca comunità di Park Slope. Con un linguaggio tagliente e diretto, sgretola i muri di menzogne che sono stati eretti. Un romanzo che affronta temi come la depressione psicotica, il disturbo delirante, l’alcolismo, ponendoci di fronte a un rompicapo difficile da risolvere e soffermandosi sul fatto che tali problemi siano stati quasi del tutto deliberatamente ignorati.

Una storia che fa riflettere sui traumi subiti, su come reagisce la mente e sul modo che impiega per difendersi dai brutti ricordi.

Per l’intensità con cui i personaggi sono stati descritti, è facile provare empatia per loro ed è molto semplice immedesimarvisi, persino con quelli pessimi come Zach. Potrebbero essere i vicini di chiunque. Le coppie sono genuinamente umane e pericolosamente vere.

Io mi sono sentita come sul filo del rasoio per tutta la lettura e l’ho praticamente divorato. Lo consiglio agli appassionati di intrighi familiari.

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