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Recensione: Relazioni pericolose – Amori e altri disastri di Alessandro Gianesini

TITOLO: Relazioni pericolose – Amori e altri disastri
AUTORE: Alessandro Gianesini
GENERE: Romanzo rosa
EDITORE: Gilgamesh Edizioni

DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 Maggio 2021

Moltissime persone, in ogni parte del mondo, hanno avuto una relazione d’amore, qualcuna durata più di altre, e sanno che a volte possono esserci delle difficoltà.

Ma quanti di noi si sciolgono guardando due vecchietti che si tengono per mano, o vedendo due ragazzini che si abbracciano?

Il testo di Alessandro Gianesini esplora, attraverso una serie di racconti e di storie intense e complicate, l’amore in tutte le sue sfaccettature.

Grazie alla sua scrittura lineare e all’ottima caratterizzazione dei personaggi, l’autore ti consente di conoscere ed entrare in alcuni prototipi di relazioni che, come si evince dal titolo del libro, lui definisce “pericolose”.

Ha le sue ragioni, ovviamente. Infatti, sebbene molte abbiano un lieto fine, ciò che le contraddistingue è una trama sicuramente complessa, magari non così lontana dalla nostra realtà, che in qualche caso ha portato verso una fine tragica.

Il testo, nel suo complesso, attraverso la narrazione di brevi racconti, porta il lettore a una riflessione introspettiva. 

Relazioni pericolose – Amori e altri disastri è una raccolta di storie che hanno come tema comune le relazioni amorose, argomento che l’autore sviscera sotto tutti i punti di vista e analizza con sguardo scanzonato e a tratti malinconico.

I protagonisti sono vivaci e si esprimono con immediatezza e grande spirito: un playboy da strapazzo vittima del suo stesso vizio, un omosessuale che per nascondere la sua indole non esita a coinvolgere una ragazza in un gioco crudele, due pasticceri e la storia triste di due orfani ambientata in un triste passato.

Alessandro Gianesini dipinge con sofferenza e grande malinconia, i diversi aspetti dell’amore. Un dolore che deriva dalla vita complessa condotta dai vari protagonisti e che genera un’aurea oscura che rimane in un certo senso appiccicata addosso al lettore anche dopo il termine del libro.

Sicuramente non una lettura d’evasione, soprattutto per me che l’ho vissuto con una certa tristezza.

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