Recensione : L.A. Woman di Eve Babitz
TITOLO:L.A. Woman
AUTORE: Eve Babitz
EDITORE: Bompiani
GENERE: Narrativa
DATA DI PUBBLICAZIONE:20 Gennaio 2021
Sophie ha poco più di vent’anni, stravede per Jim Morrison e vive nella seducente Los Angeles anni sessanta. Lola invece arriva dalla Germania e ha scelto di trasferirsi a Hollywood perché, al contrario dell’irrequieta L.A., è un luogo fuori dal tempo. Due donne che abbagliano, l’una con la sua promettente giovinezza, l’altra con una nebbia di nostalgia. Con quel loro stile sfavillante e un po’ decadente entrambe incarnano la quintessenza della donna losangelina. Sophie finirà per disegnare le copertine dei dischi, da brava groupie che arde per i suoi idoli, e per un breve periodo si separerà dalla sua amata L.A. per andare a Parigi, e poi nella Roma di Cinecittà. Nemmeno l’incanto dell’Europa e gli uomini più seducenti riusciranno a distoglierla da L.A., il magnete da cui è fatalmente attratta.
Preparatevi a immergervi nella Los Angeles degli anni ’60, attraverso il diario delle memorie fittizie di Eve Babitz. Artista, fotografa e scrittrice, che ha immortalato la sua voglia di non “fare nulla” attraverso le confidenze raccolte in L.A. Woman, di Sophie Lubin, la giovane protagonista del romanzo, utilizzata come suo riflesso nel narrare quello che Hollywood era e stava per diventare.
Sophie ha diciassette anni e, da buona losangelina, non vuole andare con i genitori a trovare la zia in New Jersey, città per lei triste e senza prospettive. Così chiede a Lola, la migliore amica della madre, di poter passare un po’ di tempo con lei. Quest’ultima è l’altra protagonista del romanzo. Venuta dalla Germania negli anni ’30, la sua storia ci viene raccontata in parallelo a quella di Sophie, e ha quel sapore nostalgico degli anni passati. Due donne simili ma con aspirazioni diverse: Sophie è determinata a non lasciarsi incastrare dai canoni del tempo e vive la propria vita in assoluta libertà, padrona delle sue scelte. Lola invece, ha preso le sue decisioni senza un reale motivo, perché come è solita dire lei “non aveva niente da fare”.
L.A. Woman è stato pubblicato nel 1982 e, come dice la stessa scrittrice nella prefazione del libro, da subito etichettato come “noioso” dal Times. Personalmente non condivido questo giudizio, forse è un po’ ripetitivo, ma ha una prosa tale, da dare la sensazione di trovarsi al tavolo con amiche per condividere un caffè e scambiarsi confidenze.
Questa è la storia di una ragazza che voleva essere perfetta in tutto: aspetto, intelligenza, esperienza e una volta raggiunto l’obiettivo ha realizzato di non avere alcuna intenzione di farsi accalappiare da un uomo ma di voler essere irraggiungibile.
È un libro che parla di amore viscerale per la città di Los Angeles, nella quale si aveva la sensazione di poter vivere la propria vita come in una bolla, sentendosi protetta e vivendo ogni giorno come fosse l’ultimo. Interessanti gli aneddoti su Jim Morrison, Marilyn Monroe, le “Flapper Girls” e il loro stile di vita.
Un romanzo per chi ama il dietro le quinte della scintillante Hollywood.