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Recensione: “Ritrovarsi a Natale – Second Chances at Christmas #1” di Autumn Saper

Titolo: Ritrovarsi a Natale

Autore: Autumn Saper

Serie: Second Chances at Christmas #1

Genere: Romance M/M

Self Publishing

Data di pubblicazione: 15 dicembre 2021

 

 

Emmett Cook manca da Evenston, la sua città natale, ormai da due anni, ovvero da quando ha divorziato dal marito Thayne e le cose tra loro si sono irrimediabilmente rovinate per colpa di un suo orribile errore che ha segnato per sempre la loro felicità e esso fine al loro matrimonio.
L’idea di ritrovarsi così vicino all’ex marito lo mette a disagio, ma al contempo desidera avere finalmente il confronto che stanno rimandando da tempo. Non riesce a scacciare la speranza che le cose tra loro si aggiustino e possano tornare a essere felici insieme.
Ma cosa ne penserà Thayne? L’uomo è schivo e silenzioso e, nonostante si siano amati a lungo, Emmett non riesce a prevederne la reazione. Quel che sa, è che vorrebbe davvero che le cose tra loro si sistemassero.
Natale è il periodo giusto per i Miracoli, dopotutto…

 

 

«Tutti i matrimoni hanno momenti difficili, figliolo. Qualsiasi relazione li ha. Ma è la capacità che abbiamo di affrontarli che dimostra quanto una coppia sia più o meno solida. E voi due, nonostante tutto, oggi siete qui e siete insieme. Questo cosa ti dice?» (Tratto dal libro)

 

È una storia “second chance” che mi è piaciuta moltissimo: uno stile ricco, pulito, caldo. Ho apprezzato particolarmente la gestione della trama, così come la capacità di esplorare le emozioni.

È evidente l’affetto che i due uomini provano ancora uno per l’altro, ma allo stesso tempo si avverte la fatica che costa superare il passato e trovare soluzioni creative per andare avanti, per ricrearsi un futuro insieme.

 

«Quindi… Cosa ci trovavi in me? Me lo sono chiesto per anni, e poi alla fine la risposta è arrivata, giusto? Alla fine hai capito che non ero abbastanza, quindi sei andato a cercare qualcosa di meglio.» Scosse la testa e anche se abbassò velocemente il capo, Emmett vide gli occhi azzurri farsi lucidi.

Lui stesso li sentiva bruciare. Come avevano potuto arrivare a quel punto? Come aveva fatto Thayne a pensare che non fosse abbastanza per lui? Mio Dio… Emmett lo amava a tal punto che a volte si era spaventato per i suoi sentimenti. (Tratto dal libro)

 

La trama parla di un matrimonio finito due anni prima a causa del tradimento di uno dei due, errore che non ha interrotto i sentimenti che i mariti provano.

Le vediamo tutte come in una sfera di cristallo le sfumature di emozioni che vanno dall’amore alla frustrazione, dal timore di concedere una seconda possibilità  al desiderio, ma anche la vergogna, la voglia di recuperare, il rimpianto e anche, alla fine, un po’ di speranza.

 

Suo marito l’aveva tradito. Cosa avrebbe mai potuto dire? Una volta che l’avesse insultato come desiderava fare, cosa avrebbe risolto? Forse si sarebbe sentito meglio, ma… Non sarebbe stato ipocrita, da parte sua? Non aveva sempre saputo che sarebbe successo? Ecco perché non era esploso, non aveva fatto una scenata né aveva lanciato recriminazioni: lui lo sapeva. Aveva convissuto con quella consapevolezza per tanto tempo, anche se si era impegnato con tutte le sue forze per scacciare quelle insicurezze giorno dopo giorno. (Tratto dal libro)

 

Credibile e realistico il modo in cui l’autrice non ci presenta sviluppi esplosivi e colpi di scena fantasiosi, ma una faticosa conquista, un drammatico conflitto con una realtà imperfetta, con il proprio orgoglio, con il proprio dolore e i propri rimorsi.

Si tratta di due uomini che vivono qualcosa di tremendamente comune, cioè la rottura di un legame nonostante i forti sentimenti, ma soprattutto ci parla dell’incapacità di comunicare. Per questioni di natura personale, mancanza di abitudine, mancanza di conoscenza di se stessi, il racconto parla di un rapporto tra coniugi che si stanno allontanando perché stanno seguendo direzioni diverse, e che a un certo punto si trovano così lontani da non riuscire più a dirsi niente, nonostante l’amore. Parla di insicurezze tenute nascoste, e desideri così forti da rendere ciechi.

 

Non riusciva a perdonarlo o a passare oltre. Era doloroso pensarci, ricordarlo, sommare tutti quei momenti che li avevano portati a quella sera, su quel divano, due uomini che erano stati sposati ma che adesso erano come estranei, capaci sì di avere un confronto, ma non sufficiente ad abbassare le armi e a decretare il cessate il fuoco. (Tratto dal libro)

 

È questa fatica che si cerca di descrivere per buona parte della trama, una fatica che convoglia nel perdono e nell’amore, regalandoci il momento in cui i due uomini decidono di guardare al futuro e ricominciare insieme la stesura di una nuova storia, con un nuovo modo di dialogare, su basi che affondano nel passato solo quel tanto che basta per fare buon uso degli errori e imparare da essi. Una nuova storia che permetta loro di maturare, di crescere, di essere rassicurati sulla loro capacità di diventare buoni padri: un passaggio che richiede la tenerezza del sostegno e dell’ascolto, senza forzature o la contrapposizione del “il mio bisogno è più importante del tuo”.

 

«Sono qui,» disse l’altro. «Sono qui adesso. E so che non ci sono stato in passato, ma sono qui. E voglio restarci. Voglio… Tutte quelle cose che mi sono impedito di desiderare prima. Tutte quelle cose che ti ho tolto con il mio egoismo.» (Tratto dal libro)

 

Tutte le caratterizzazioni, incluse quelle secondarie, mi sono piaciute; evitando banalizzazioni o stereotipi, riescono a incarnare nella figura del piccolo Benedict la metafora del motivo della discordia che ha allontanato Thayne ed Emmett, così come le diverse sfumature di emozioni contrastanti che ostacolano il loro ricongiungimento. Un equilibrio tenero e raffinato che rende la lettura una vera delizia.

 

Però fu il profumo, più di tutti, a colpirlo: borotalco e aria fresca. Profumava come qualcosa di soffice e morbido, come un dolce appena sfornato in una giornata di pioggia. Senza volerlo, gli annusò i capelli e l’odore dello shampoo all’albicocca gli invase le narici. Chiuse gli occhi. Quell’odore, quel calore, avrebbero potuto essere suoi. Loro. Se solo… (Tratto dal libro)

 

 

 

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