Recensione: Una Moglie per Finta di Annie J. Rose
Titolo: Una Moglie per Finta
Autrice: Annie J. Rose
Editore: Self Publishing
Genere: Romance
Data di pubblicazione: 10 novembre 2021
Ho accettato di fingermi la moglie dell’attore di Hollywood più figo in circolazione.
È stata una stupidaggine?
Probabilmente.
A Josh serviva una moglie per sembrare più maturo e ottenere parti migliori.
Ho accettato di salvare la sua carriera, aggiungendo così più emozioni alla mia vita mondana.
Ma le cose non sono andate come mi aspettavo.
Josh non riesce a togliermi le mani di dosso, è possessivo e mi vuole tutta per sé.
Anch’io sono tentata di darmi a lui in tutto e per tutto.
Non ero pronta, ma devo dirgli quello che provo per lui, specialmente adesso che rischia la vita.
Se non lo raggiungo subito, potrei rimpiangerlo per sempre.
Ben trovate care Fenici, vi sentite romantiche oggi? Io particolarmente, così come romantica è la storia che ho appena concluso. Volete scoprire di cosa parla? Allora rimanete con me.
Abbie è una scrittrice, o meglio, una sceneggiatrice. Il suo sogno è scrivere film o serial storici, con tanto di costumi vittoriani alla Jane Eyre.
Josh è un attore di successo: attraente e sfrontato, è conosciuto per il suo incomparabile sex appeal. Ma se da una parte questo gli ha garantito molti ruoli vantaggiosi, dall’altra l’ha etichettato come il “bello e sciocco”, estromettendolo da parti impegnate e lontane dal suo personaggio pubblico. Per ottenere i ruoli tanto agognati, urge per lui un cambio di vita: da scapolo d’oro ad affettuoso maritino.
Per una serie di eventi, i due si incontrano ed è subito passione, ma quello che doveva essere un rapporto di facciata si trasforma in una relazione importante. I protagonisti sapranno resistere alle insidie di un mondo dorato, realizzare i loro sogni, e non rovinare un’unione faticosamente costruita?
Tra le pagine di questo libro, mi è sembrato di percepire un richiamo alla poetica di Liala, autrice dal calibro titanico del genere romance. Forse per il taglio dell’opera, per la costruzione dei personaggi o per l’equilibrio degli eventi nella narrazione… Sta di fatto che ho apprezzato fin da subito il romanzo, gustandone ogni singola pagina.
L’editing abbastanza soddisfacente regge l’opera, arricchito da un world building ben studiato e strutturato con intelligenza. Gli eventi che vorticano insistentemente attorno ai personaggi che si muovono tra varie parti del globo, fanno sembrare che non si spostino dalla loro sontuosa villa.
In primo piano ci sono le loro sfere emotive e le loro sfaccettature caratteriali. Ho adorato lui, generoso ed eclettico, perso in una passione inaspettata e devastante che lo porta ad atti di gelosia furiosi e disperati.
Uno di quegli amori unici e devastanti, ma anche dolci e confortanti.
Insomma Fenici, un libro da non perdere assolutamente, sia per l’interpretazione che per il pathos.
Buona lettura e a presto.