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Recensione: Kiss me Before Flight di Laura Pellegrini

Titolo: Kiss me before flight

Autore: Laura Pellegrini

Genere: Romanzo Rosa

Editore: Self

Data di pubblicazione: 07 Aprile 2022

Nella vita ci sono cose che si possono scegliere, altre che invece scelgono noi.
Volare è per me una scelta.
Condividere gli spazi angusti di una portaerei con l’unica donna che dovrei tenere il più lontano possibile, non lo è.
Sono sempre stato il migliore, fino a quando è arrivata lei: Kimera.
Lei è il nuovo pilota e mio superiore, e la odio perché mi ha portato via tutto ciò che avevo.
Rappresenta il mio più grande nemico, ma anche la mia debolezza perché la voglio tanto quanto la detesto.
Esiste una regola che non va infranta nel nostro ambiente: non si va a letto con i colleghi.
E soprattutto, non ci si innamora in alcun modo del proprio nemico.
Mi chiamo Chris Hale, nome di battaglia ThunderBird, capitano dei Green Knights, centoventunesimo squadrone dei Marine Fighter Attack e sono sul punto di infrangere per la prima volta tutte le regole.

«Chris…» sussurra. «Non ti odio più, Vic» mormoro affondando dentro di lei. «Capisci?» Chiude gli occhi, mi graffia la schiena. «Io più di prima» ammette. «Perché?» Mi mostra un sorriso dolcissimo che mi scartavetra il cuore. «Perché se non lo facessi dovrei amarti» risponde. Fottuto. Sono fottuto. Andato. Finito. Distrutto.

 

Impossibile non fare paragoni con il film Top Gun, per l’analogia sia nell’ambientazione (i migliori piloti di caccia, che passano le giornate ad allenarsi in volo) che nei ruoli e nelle personalità dei protagonisti, con alcuni tratti un po’ cliché (Chris maschio alfa, arrogante e irresistibile, pieno di sé e dilaniato dal divorzio, che scoprirà di non essere il più bravo in quello che fa; Victoria dolce e controllata, che all’improvviso diventa il suo superiore senza avere però la determinazione da donna alfa fino in fondo).

 Sono stanca di seguire le regole, perché tanto se non le segui loro seguiranno te. Sono stanca di aspettare, di stare ferma, di non vivere. Sono stufa di questo mare. Di me stessa. Dei miei stupidi pensieri di donna sola.

 

Inizialmente ho pensato a una sorta di remake, a una riscrittura, ma la trama si discosta in modo significativo da quella del film, presentando anche molti punti di svolta inaspettati che arricchiscono la lettura con un po’ di suspence e di tensione. Inoltre, a ben vedere Chris e Victoria si trovano una fase diversa da quella di Pete e Charlie: lui sta perdendo qualche colpo rispetto alla fama che lo precede, a seguito di un brutto divorzio, e lei lo sostituisce a capo dello squadrone dei Green Knights senza mostrare soddisfazione (non vi svelo il motivo). Entrambi quindi vivono un momento di disagio e da subito mettono in campo problematiche interiori tutte da scoprire.

«Lei potrebbe essere quella giusta, Chris.» «Per annientarmi.» «No, per amarti. Per amarti come meriti di essere amato.»

 

Uno degli elementi che sicuramente cattura la lettura è l’ambientazione, molto curata ed efficace anche se espressa con semplici gesti o aggettivi. Ci coinvolge in prima persona portandoci sulla portaerei in mezzo al mare, dondolando sui flutti delle onde, ad annusare l’aria che sa di salsedine, ad asciugarci le gocce che spruzzano sul viso.

La capacità lessicale di Laura Pellegrini è indubbia e già nota, e la si apprezza in ogni momento, che sia nel descrivere lo spazio circostante, le emozioni dei protagonisti o nel coinvolgerci nelle loro preoccupazioni.

«Non istigarmi, Victoria» mormoro cupo a tre millimetri dalla sua bocca. Stringe le dita attorno al mio polso, mi guarda inizialmente spaventata, poi la sua espressione vira. Mi fissa la bocca, poi tutto il viso, mentre la sua presa perde forza. Sento il mio corpo farsi più vicino al suo, l’aria cambiare attorno a noi. Tutto diventa improvvisamente altro, qualcosa di pericoloso e selvaggio che serpeggia da lei a me senza barriere, senza freno. I miei occhi precipitano sulle sue labbra, le sue dita danzano sulla pelle del mio polso mentre una voglia spasmodica di assaggiare il suo sapore mi toglie quasi la ragione.

 

Ciò che mi ha conquistata meno, invece, sono stati i personaggi, in particolare Victoria.

So che l’autrice ha sperimentato in altri romanzi a tema militare le caratterizzazioni femminili più disparate, per cui di certo non si tratta di una mancanza creativa. Tuttavia ho trovato Victoria poco coerente con la sua formazione e la sua storia. Per essere un soldato che ha dovuto sgomitare così tanto per emergere in un mondo di uomini, l’ho trovata piuttosto fragile, piagnucolosa, balbettante, ed è strano che non abbia ancora imparato a tenere a bada i bulli, neppure a parole.

Mi sento naufragare in un mare immenso di emozioni sconosciute, troppo vivide, troppo forti per uno stronzo come me che fino a ieri non sapeva neppure di provarne la metà. Non ne ero in grado, cosa cazzo è successo? Cosa diavolo è accaduto?

 

 Chris e gli altri membri della squadra sono, a mio avviso, inquadrati nel loro ambiente naturale: risalta un maschilismo più che velato, aspetto che viene portato fino agli eccessi per farci calare nel contesto della vita militare e nelle difficoltà del lottare quotidianamente al suo interno. Lo spazio di manovra per difendersi dagli abusi dei commilitoni sono molto più ristrette di quanto garantito sulla carta, se si vuole continuare a rimanere nel gruppo senza perdere la faccia (una sorta di sublimazione di un ordine governato dai bulli).

Lei socchiude gli occhi e la bacio. Non ho voluto fare altro da quando siamo tornati su questa nave. Sentirla addosso, dentro e fuori. Nella testa, nel petto. Sotto le costole, come una lama dai bordi affilati. Nessuna donna mi ha mai fatto questo effetto prima di lei. Nessuna è stata abbastanza adamantina da farmi desiderare di averne ancora e ancora. Ogni bacio, ogni tocco con lei sono una conquista. Una dannata roccaforte violata. Una guerra vinta.

 

Nella lettura ho sperimentato quindi una sorta di ambivalenza, da un lato una trama interessante e ricca di suspense, grazie a elementi e sviluppi che si succedono continuamente mantenendo sempre viva la vicenda, e dall’altro i protagonisti che si comportavano in modo diverso da come mi sarebbe piaciuto, che sembrano faticare nel progredire lungo il percorso di crescita: Chris incapace di decidersi a farsi coraggio e prendersi la donna che vuole, Victoria incapace di rafforzare il suo carattere e di prendere in mano la sua vita per intraprendere la carriera che ama davvero. Una frustrazione che non sono certa di aver risolto completamente, con la conclusione del romanzo.

Sussulto quando apre gli occhi e mi fissa senza esitazione. Sul suo viso è sparita ogni traccia di leggerezza. Ora mi osserva come gli uomini guardano ciò che desiderano e che stanno per prendere. Sono una preda ingabbiata nella rete che lui ha tessuto a lungo e nella quale sono caduta con cognizione di causa. Rimango immobile, lui si scosta dal bordo della vasca per riempire lo spazio che ci separa.

 

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