Recensione: Anime ribelli – Serie: La lega delle donne straordinarie Vol. 2 di Evie Dunmore
Titolo: Anime ribelli
Serie: La lega delle donne straordinarie Vol. 2
Autore: Evie Dunmore
Genere: Romanzo Rosa Storico
Editore: HarperCollins Italia
Data di pubblicazione: 16 maggio 2022
La resa del duca
Anime ribelli
Si sono opposti alle regole della società, ma non possono opporsi all’attrazione che li lega.
Inghilterra, 1880
Lady Lucinda rappresenta tutto ciò che una giovane di buona famiglia non dovrebbe essere, poiché è orgogliosa, brillante e impegnata politicamente. Non a caso è tra le maggiori attiviste del movimento che si batte contro la legge che sancisce che nel matrimonio la moglie e tutti i suoi beni diventino proprietà del marito. Anche Lord Tristan non è proprio un modello di virtù. Arruolato a forza dal padre, esasperato dalle sue intemperanze, è appena tornato dalla guerra ed è nuovamente sotto minaccia: o si sposa, oppure dovrà assistere all’internamento della madre in manicomio. Complice un’occasione mondana, Lucie e Tristan si ritrovano dopo tanti anni. Non si sono mai piaciuti, eppure adesso qualcosa è cambiato. Da anime ribelli ad anime gemelle il passo è breve…
Prendendo in prestito da una scrittrice che amo molto, Chiara Gamberale:
[…] Le persone si possono dividere in due grandi categorie ritengo: Coloro che sono in grado di accettare le Come Sono e Coloro che non ce la fanno e, per questo, le rivoluzionano.
La protagonista del nostro meraviglioso libro appartiene alla seconda categoria, la suffragetta Lady Lucinda. Se Lucie avesse seguito le regole sarebbe stata una bambina ubbidiente, una giovane debuttante timida e rispettosa in cerca del giusto partito e in seguito una perfetta contessa, dedita al marito e ai figli, angelo del focolare domestico. Ma lei non ci sta e decide di seguire le proprie regole e i propri principi, di impegnarsi in prima persona per cambiare la condizione delle donne a costo di essere rinnegata dalla famiglia ed estromessa dall’alta società. Proprio durante la realizzazione di uno dei suoi piani, acquisire una casa editrice per stampare reportage e inchieste a favore della causa suffragetta, la sua strada si incrocia con quella di una vecchia conoscenza di gioventù, Lord Tristane Ballentine, anche lui interessato all’affare, e nulla sarà più come prima. Sulla carta sono due persone completamente diverse, Tristan è chiamato in società canaglia e libertino, non si contano le donne che cadono ai suoi piedi, ama il piacere e il divertimento sfrenato. Ma dietro la maschera si cela un uomo che è stato rifiutato e ripetutamente fustigato dal padre, che non accettava l’animo dolce e poetico del figlio, lo doveva educare a essere forte, perché in fondo il motto della famiglia da generazioni era “Con Valore e Vigore” e tutti si dovevano adeguare. L’autrice ha mirabilmente creato due personaggi che si finisce per amare senza riserve: non si può non stimare Lucinda per il suo impegno, la sua grande lealtà verso chi ama, lo sprezzo verso le gerarchie sociali che la portano ad aiutare tutti indistintamente, senza mai giudicare, ma ascoltando e comprendo che siano Lady o prostitute.
Anni prima, da novellina dell’attivismo, si era effettivamente chiesta come riuscissero le altre lady che sostenevano la Causa a mantenere la loro posizione e la benevolenza della gente. Le loro famiglie in genere dimostravano insoliti livelli di tolleranza, ma gran parte delle lady si teneva a distanza dalle faccende più spinose, lasciandole alle attiviste della classe media. E, in genere, erano più pazienti di lei e si accontentavano di riuscire a ritagliarsi lo spazio per qualche progetto qua e là. Un altro orfanotrofio, un’altra scuola per ragazze, un rifugio per le donne perdute. Una posizione di consulente politico in materia di sanità grazie ai propri contatti personali, come era stato per Florence Nightingale. Tutte opere di valore, ma nessuna sufficiente. Invece lei, Lucie, era avida. Trovava difficoltosa l’attesa infinita. Voleva vedere donne consulenti al Ministero dell’economia. Voleva meno rifugi per donne perdute e più cambiamenti sulle circostanze che le costringevano a perdersi.
(Tratto dal libro)
Ma alla fine non si può non amare Tristan. Grazie al pov alternato riusciamo a conoscere la sua storia, le sue paure di bambino sensibile e mai capito, la sua esperienza nella guerra, il desiderio di difendere e prendersi cura della madre, altrimenti sola e in balia di un marito violento. E soprattutto il suo sconfinato amore per Lucie, cresciuto nel tempo dalla prima volta che l’aveva visto da ragazzo in groppa a un cavallo selvaggio e aveva già capito che nel bene e nel male sarebbe stata LEI. Il loro nuovo incontro non sarà che l’occasione per conoscere davvero la donna che è diventata, accettarla e decidere di essere al suo fianco nelle battaglie che la attendono, nel bene e nel male.
Non sarà facile per Lucie accettare questo grande amore perché aveva sempre pensato di dover scegliere: o il suo lavoro oppure la famiglia e un marito. Ma grazie a Tristan si rende conto di poter avere tutto, perché lui vuole solo il suo amore e la possibilità di starle accanto, senza pretendere nulla in cambio, e che al mondo ci sono uomini capaci di meritare la sua fiducia ed il suo cuore, nonostante spesso abbia visto il contrario.
[…] «Allora forse devi considerare che non hai bisogno di fare una scelta» le disse piano. «E se l’amore ti spingesse a lottare più duramente? E se guardassi le tue figlie e vedessi in loro la ragione più valida per continuare a impegnarti per la libertà delle donne? Oppure pensa ai figli che potrebbero scatenare l’inferno in Parlamento finché le donne non potranno accedervi.» «Inoltre, ho passato metà della mia vita violando orgogliosamente il protocollo. Siamo noi a doverci fare le nostre regole, sempre.» «Ma lo faremmo, vero? Cioè, sarei comunque una tua proprietà!» «Che fortuna allora, che non abbia chiesto di nuovo la tua mano.» Tristan ghignò. «Ero comunque sul punto di inginocchiarmi davanti a te per chiederti di vivere con me nel peccato finché la Legge sulla proprietà delle donne sposate non sarà emendata.» (Tratto dal libro)
A questa splendida storia fanno da sfondo dei personaggi molto ben tratteggiati, dalle amiche di Lucie alle rispettive famiglie dei protagonisti. Ma una menzione speciale va al gatto della protagonista, Boudicca, il cui nome (era una regina della tribù degli Iceni, una popolazione che viveva nell’Inghilterra orientale. Guidò la più grande rivolta anti-romana delle tribù dell’isola.) riflette in pieno il carattere altezzoso dell’animale, che ama la padrona ma odia praticamente tutti gli altri esseri umani, non lesinando nell’uso degli artigli. Ma la gatta avrà un ruolo fondamentale nel far aprire gli occhi alla protagonista sulla profondità dei sentimenti di Tristan.
[…] «Ho saputo di Boudicca.» Tristan si irrigidì come se fosse stato colto sul fatto come un ragazzino con la mano nel barattolo della marmellata. Come un libertino che era stato appena sorpreso ad avere un cuore leale che batteva sotto un panciotto cremisi. «Ah» disse, pianissimo. Che voglia aveva di toccarlo. «Avreste potuto scegliere qualsiasi gattino, ma ne avete voluto uno della cucciolata di mia madre… perché?» Tristan ci rifletté. «Suppongo sentissi che i vostri genitori vi dovessero un po’ di conforto dopo avervi cacciata.» Le si formò un groppo in gola. «È stato davvero di enorme conforto per me.» «Sono lieto di sentirlo.» (Tratto dal libro)
Ho apprezzato molto anche l’insolita ambientazione: la storica città di Oxford, che viene descritta in maniera incantevole dall’autrice, e ti fa immaginare di percorrere le antiche strade della cittadina universitaria, con le sue guglie medioevali e il fiume Cherwell che ti scorre vicino. La scelta permette inoltre di affrontare un tema importante, ovvero quello dell’istruzione delle donne dell’epoca, che potevano frequentare l’università, ma non avevano accesso alle aule degli uomini né potevano sostenere gli stessi esami finali dell’ateneo.
Non posso che confermare la mia ammirazione per questa scrittrice di grande talento e invito i lettori a immergersi in questo splendido romanzo, vi assicuro che non ve ne pentirete e terminandolo non vedrete loro di tornare a Oxford per vivere una nuova avventura con le straordinarie donne della lega. Chi sarà la prossima eroina?