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Recensione: L’ultimo ballo di Maria Letizia Musu

 

Titolo:L’ultimo ballo

Autore:Maria Letizia Musu

Genere:Dark Fantasy

Editore: ‎ Independently published

Data di pubblicazione:22 maggio 2022

Dopo trent’anni di assenza, i Sàrcàny tornano a Fordes.
La componente femminile della cittadina è in subbuglio perché il marchese e suo fratello, ultimi discendenti degli antichi signori del luogo, stanno organizzando un ballo nella bellissima villa dei loro antenati. Tutte le famiglie sperano di essere invitate all’evento e le giovani in età da marito potrebbero sfruttare l’occasione mondana per contrarre un matrimonio prestigioso e cercare di conquistare il marchese in persona.
Gregoire e Terence Sàrcàny sono gemelli, fisicamente uguali ma molto diversi caratterialmente. Gregoire, il marchese, è elegante e affascinante, un uomo di classe e dai modi raffinati. Terence, invece, non si preoccupa delle buone maniere, veste senza riguardo per il buongusto e i suoi modi sono quantomeno discutibili.
Alizée Fournier riceve il prezioso invito al ballo e decide che niente e nessuno le impedirà di parteciparvi. Le servono solo due cose: un abito spettacolare e uno chaperon.
Ma questa non è una fiaba.
Il ballo non sarà una mera occasione mondana per trascorrere una serata a volteggiare tra le braccia di un cavaliere affascinante. I Sàrcàny nascondono un terribile segreto, qualcosa di indicibile, e Alizèe Fournier diventerà la pedina inconsapevole di un agghiacciante piano.
NO-HEA

 

Care Fenici, quello di cui voglio parlarvi è un romanzo alquanto particolare, dal sapore misterioso e bruciante. Non è facile inquadrarlo in un genere preciso. Guardando la copertina, peraltro molto bella, si vede una donna vestita come una novella Cenerentola ai piedi di una magione e con un drago sullo sfondo. Questo è un buon punto di partenza per immaginare uno scenario fantasy, e fino a qui niente di più vero, ma l’altro genere che può indurre in errore è il Romance. Voglio essere chiara: non lo è. C’è una storia d’amore? Assolutamente sì, anzi, l’amore è il fulcro del libro, ed è struggente, dal sapore nostalgico, uno di quegli amori che nei libri si vedono poco ultimamente. Quando dico che non è un Romance lo dico con cognizione di causa, poiché non vorrei mai che iniziaste questo scritto pensando che la conclusione segua la classica scia del finale positivo, con l’amore che vince su ogni cosa. Non è esattamente così, non ci sono forzature, tutto è molto naturale e altri scenari non erano possibili, un paio di lacrimucce, però, scendono e anche un velo di tristezza. Ma veniamo alla trama. 

Siamo in un paesino francese, Fordes, in un periodo dal gusto Regency e la giovane Alizée Fournier, giovane rampolla di una famiglia borghese, è eccitatissima per essere stata invitata al ballo più atteso ed esclusivo del paese, organizzato ogni trent’anni nella misteriosa Villa Sàrcàny. Ottenere un invito non è facile e, come nella famosa fiaba di Cenerentola, solo una certa selezione di fanciulle è stata invitata ma non è chiaro quali siano i criteri di scelta. Due sono le principali preoccupazioni della ragazza: trovare l’abito adatto e un accompagnatore che funga da chaperon. Il primo, apparentemente più facile rispetto al secondo, si rivelerà decisivo per fare la conoscenza del famoso marchese Gregory Sàrcàny. 

Non è semplice descrivere la trama perché quello che diamo per scontato a un certo punto non lo è più e tutto lo si deve all’entrata in scena del gemello di Gregory: Terence. I due sono simili e diversi sotto molti aspetti e, nonostante ci si aspetti che a una ragazza di buona famiglia come Alizée possa interessare il partito più promettente, in verità non si può non notare la chimica con Terence, meno elegante ma più sensuale ed enigmatico del fratello. E qui chiudiamo tutto ciò che potrebbe far pensare al genere Romance storico ed entriamo nel fantasy. Cosa nascondono i fratelli? Perché di loro nessuno sa nulla? 

Quello che dopo qualche pagina è chiaro è che il destino della fanciulla è segnato, in un modo o nell’altro dovrà soffrire e soffrirà. Ma può l’amore sconfiggere la maledizione che avvolge l’antica famiglia? Beh, lo scoprirete leggendo il libro. Inizialmente ho immaginato Alizée come Daphne dei Bridgerton, una giovane ragazza gentile, elegante, solare, ma proseguendo la lettura ho visto in lei una determinazione potente, una ragazza che non si arrende, nemmeno davanti al più nero dei destini. E Terence è tante cose, anche se pure Gregory non è da meno. 

Lo stile narrativo è molto buono, Musu usa un linguaggio più aulico e ricercato e il racconto non è pieno zeppo di descrizioni, cosa che ho apprezzato, però devo essere del tutto sincera nel dire che la prima parte del volume è lenta e su certi punti mi sono un pochino annoiata non riuscendo a capire dove l’autrice volesse andare a parare. Si movimenta verso la metà della storia e da lì parte quasi a razzo dandoci parecchi spunti e facendo affiorare molte domande che non trovano tutte risposta. Insomma è un libro che mi è piaciuto davvero tanto, anche i diversi POV tra i vari personaggi. Sarebbe perfetto poter leggere anche un prequel che spiegasse un paio di cosette ma in sé il romanzo è autoconclusivo e si presta a una lettura intrigante e anche irrequieta. Assolutamente consigliato. 

 

 

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