Recensione: Dilogia Queste gioie violente – Serie: These Violent Delights composta da Queste gioie violente e da Questa violenta fine di Chloe Gong
Titolo: “Queste gioie violente” e “Questa violenta fine”
Serie: Queste gioie violente 1# e #2
Autore: Chloe Gong
Genere: Mafia Romance
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 10 Maggio 2022
Queste gioie violente #1
Corre l’anno 1926 e a Shanghai, scintillante come non mai, si respira un’aria di dissolutezza. Una faida sanguinosa tra due gang nemiche tinge di rosso le strade, lasciando la città inerme nella morsa del caos. Al centro di tutto c’è la diciottenne Juliette Cai che, dopo un passato lontano dagli affari di famiglia, ha deciso ora di prenderne in mano le redini e assumere il ruolo che le spetta di diritto nella Gang Scarlatta, un’organizzazione di criminali completamente al di sopra della legge. Ma non sono gli unici a voler imporre il proprio controllo sulla città. A contendere il loro potere, infatti, ci sono i Fiori Bianchi, nemici da generazioni. E dietro ogni loro mossa, c’è il loro rampollo, Roma Montagov, il primo amore di Juliette… ma anche il primo ad averla tradita.
Quando gli affiliati di entrambe le gang iniziano a mostrare segni di instabilità, che culminano in suicidi cruenti, si diffondono strane voci. Si parla di contagio, di follia, di mostri nascosti nell’ombra. A mano a mano che le morti si accumulano, Juliette e Roma sono costretti a mettere da parte le armi – e il rancore che provano l’una per l’altro – e a iniziare a collaborare. Se non riusciranno a fermare il caos che sta sconvolgendo la loro gente e Shanghai, non resterà più nulla su cui esercitare il loro dominio.
Corre l’anno 1927 e Shanghai pare ormai sull’orlo della rivoluzione.
Dopo aver fatto credere a Roma di aver commesso un crimine terribile pur di allontanarlo da sé e proteggerlo da una faida sanguinaria, Juliette si è lanciata in una nuova missione. Una mossa sbagliata, però, e metterà a rischio il suo ruolo al comando della Gang Scarlatta, dove già qualcuno è pronto a prendere il suo posto.
Roma intanto non si dà pace: se lui non avesse permesso a Juliette di rientrare nella sua vita, niente di quel che è successo sarebbe accaduto. E, in preda alla disperazione e determinato a sistemare la situazione, arriva persino a maturare un’idea estrema.
Quando però un nuovo mostruoso pericolo si manifesta in città, nonostante i tanti segreti che li separano, Juliette e Roma si ritrovano un’altra volta faccia a faccia. Shanghai, poi, è ormai sull’orlo del collasso: i nazionalisti stanno marciando sulla città, le voci di una guerra civile imminente si fanno sempre più insistenti e la leadership delle due gang rischia il totale annientamento. Roma e Juliette non hanno scelta: devono unire le loro forze se vogliono anche solo sperare di sconfiggere ciò che minaccia loro e la città. Ma i due ragazzi sono preparati a tutto tranne che al compito più difficile: proteggere i loro cuori l’uno dall’altra.
“Queste gioie violente, hanno fine violenta.” (citazione)
Ciao a tutti! Oggi vi parlo di una dilogia basata su una storia che molti conoscono: quella di Romeo e Giulietta. In questi due libri, l’autrice ha voluto ispirarsi a uno dei capolavori di Shakespeare per creare qualcosa di nuovo, unico e assolutamente originale.
I due protagonisti, Roma e Juliette, appartengono a due famiglie rivali, due gang di malviventi, i Fiori Bianchi e gli Scarlatti. I primi sono russi emigrati a Shanghai, mentre i secondi sono nativi di quel territorio. La lotta per il controllo della città li ha portati a scontrarsi, a odiarsi, a una faida di sangue che imperversa da anni. I due giovani sono gli eredi di questo impero ma ciò non ha impedito che da adolescenti scoccasse l’amore tra loro: un amore difficile, contrastato e che, per cause che scoprirete, si è trasformato in odio.
Inizia qui la nostra storia, da quando questi amanti, ormai cresciuti, si incontrano a causa di un’epidemia che si è diffusa in città e che causa morti terribili in entrambe le famiglie. I due protagonisti dovranno mettere da parte l’astio e i ricordi per riuscire insieme a scoprirne la causa.
Sono tanti i pregi di questa saga ma il primo fra tutti è sicuramente l’originalità. Pur essendo un retelling (cioè una rivisitazione di una storia già conosciuta), l’autrice ha inserito tantissimi elementi nuovi.
Partiamo dall’ambientazione: ci troviamo a Shanghai negli anni ‘20, in un periodo di tumulti tra nazionalisti, imperialisti e comunisti. Lo scontro tra le due gang si inserisce in questo panorama politico complesso e multisfaccettato che ci viene raccontato con un occhio alla storia reale: molti degli scioperi e delle rappresaglie che incontrerete nel racconto, infatti, sono avvenuti realmente.
Altro elemento distintivo è l’inserimento di un’epidemia che induce le vittime a uccidersi. Una follia che si diffonde rapidamente e che non sembra fare distinzioni tra Scarlatti e Fiori Bianchi. La sua origine sembra sconosciuta ma fin da subito si diffondono storie di mostri spaventosi che la provocano. La priorità per i due protagonisti è scoprirne la causa e trovare un vaccino perché nessuno può controllare una città di morti. È questo incontro tra mostri e scienza che rende la storia unica e intrigante.
Per quanto riguarda i personaggi, troviamo elementi distintivi anche qui. Prima tra tutti bisogna citare Juliette che, lontana dallo stereotipo della ragazzina indifesa, mostra un carattere deciso, impulsivo e abbastanza irruente. Lei è la prima a sparare in situazioni di necessità, a volte anche prima di pensare, forse per dimostrare alla sua gang che è la degna erede di suo padre. Nasconde spesso le sue fragilità perché non può permettersi di essere debole in un mondo di violenza e sotterfugi: non può mostrare sé stessa al mondo se vuole sopravvivere. Non sempre sono riuscita a capirla, soprattutto in alcuni momenti in cui ostenta la sua aggressività quasi fuori dal contesto in cui si trova.
Roma, dall’altra parte, pur avendo anche lui una pessima reputazione sembra rifuggire la violenza ogni volta che può. Esternamente sembra freddo e distante ma, nei capitoli in cui ci viene mostrato il suo punto di vista, notiamo quanto ci tenga alle persone che ha intorno. Rispetto a Juliette, lui è così dimesso che a volte sembra sparire sullo sfondo, ma forse è la sua pacatezza che più si adatta al carattere aggressivo di lei: sono due facce della stessa medaglia che trovano l’uno nell’altra ciò che manca in loro stessi.
La loro storia d’amore non è semplice come può sembrare sapendo che si basa su quella di Romeo e Giulietta: gli ostacoli sono molto più numerosi; i fraintendimenti e i colpi di scena non mancano; e l’epilogo potrebbe sorprendervi.
Devo dire che, personalmente, pur trovando entrambi molto ben caratterizzati, ho preferito nettamente la personalità e la storia d’amore che nasce molto lentamente tra due personaggi secondari, di cui non cito i nomi per lasciarvi la sorpresa. Uno di questi è sicuramente entrato nel mio cuore per il suo carattere così strano all’inizio ma che pian piano diviene sempre più chiaro.
Lo stile di scrittura mi è piaciuto: le descrizioni utilizzate erano molto evocative, il linguaggio era chiaro e il testo era molto scorrevole. Ciò che non mi ha convinto molto è stato l’andamento piuttosto lento del primo volume. Capisco che, essendo quello introduttivo, l’obiettivo era dare un quadro generale degli elementi che sono molti e abbastanza complessi, soprattutto a livello politico, però mi è sembrato che ci fosse poca azione. Gli avvenimenti non sono stati affatto numerosi e ho trovato la storia un po’ lenta per i miei gusti, nonostante fossi molto curiosa di sapere cosa sarebbe successo. Il secondo libro, invece, l’ho trovato molto più movimentato e nelle mie corde. I colpi di scena sono stati tanti e i cambi tra un evento e un altro quasi tumultuosi. Sembrava di essere sulle montagne russe, su un binario dritto ma che all’improvviso svolta a sinistra e poi subito a destra. È stato difficile stare dietro a tutto ciò che accadeva perché non sembrava seguire un filo lineare. Forse, distribuendo alcuni degli eventi del secondo libro, nel primo, la saga sarebbe stata più omogenea a livello di momenti di azione e avrei apprezzato di più anche la prima parte.
Devo dire che, in generale, però, mi è piaciuta molto questa saga, soprattutto per i suoi tanti elementi originali.
Proprio per questo motivo è difficile inserirlo in un genere specifico: è un romanzo storico, perché ripercorre gli eventi della Shanghai degli anni ’20; è un retelling di Romeo e Giulietta, ma la storia d’amore non è così centrale come ci si aspetterebbe; e, infine, inserisce un elemento magico, quale è il mostro, in un contesto urbano reale.
La consiglio a chi ama quei fantasy che mescolano la storia con la fantasia, la ferocia con l’amore. Perché sì, parla di una storia d’amore ma ciò che incontrerete più spesso in questo libro è la violenza.