Recensione: Amore rubato di Charmaine Pauls-Serie Rubare la bellezza volume 3
Titolo: Amore Rubato
Serie: Rubare la bellezza volume 3
Autore: Charmaine Pauls
Editore: Grey Eagle Publications
Genere: Contemporary Romance
Data di pubblicazione: 30 giugno 2022
- Lussuria Rubata volume 1
- Vita Rubata volume 2
- Amore Rubato volume 3
C’era una volta, un ladro che mi rapì nel bel mezzo della notte. Si prese quello che voleva, mi illuse e mandò tutto in frantumi per reclamare il trofeo finale. Il mio cuore è debole dalla nascita, ma la lotta per la sopravvivenza mi ha resa più forte. Non morirò così facilmente: ho intenzione di cambiare le carte in tavola. Dopotutto, ho imparato dal migliore. Lo priverò di quello che lui ha rubato a me.
Non sono chi ero una volta.” E non solo a livello emotivo. Lascia andare la mia mano, la prudenza si insinua nella sua voce. “Non osare dirlo.” Già, la verità non è bella. “Posso anche non essere morta fisicamente, quel giorno nel fiume, ma qualcosa è morto dentro di me.” Dilata le narici. “No.” E, a volte, la verità fa male. “Qualsiasi cosa fossimo, Ian, non lo siamo più. È finita.
Avevamo lasciato i nostri protagonisti in una situazione di grande suspense, che non ci ha permesso di staccare gli occhi tra l’ultima pagina del secondo libro e la prima del terzo.
Ian crede che Cas sia morta e si strugge per lei, mentre la bambolina si prepara a tramutarsi in virago, riprendendosi dalle ferite e allenandosi per vendicarsi di chi le ha sparato.
I nostri due amanti non potrebbero essere più distanti e odiarsi di più, ma non voglio entrare troppo in dettagli: basti sapere che terremo il fiato sospeso a lungo, chiedendoci come i nostri amanti potranno mai rincontrarsi e fare la pace.
Le ho anche promesso che non mi sarei mai tolto la collana che mi ha regalato. Voglio che sappia che può credere in me, fidarsi sempre, perché non mi rimangerò mai la parola. È vitale che lo sappia, perché dovrà aggrapparsi a questa consapevolezza quando i mesi diventeranno anni e il ricordo del nostro amore si assottiglierà. Il tempo fa il suo corso. Fa sbiadire i ricordi. Quando un mattino si sveglierà e farà fatica a ricordarsi la mia faccia, questa consapevolezza prenderà il sopravvento. Quando si chiederà se la amo ancora, dovrà soltanto ricordarsi che sono sempre stato un uomo di parola.
Si tratta in assoluto del capitolo più ricco di azione, sfide, contrasti, minacce, e porta a compimento tutti i nodi irrisolti tra le parti in causa (polizia, membri della banda di rapinatori, informatori, il passato misterioso di Ian…).
Non volendo dilungarmi troppo sulla trama per non fare spoiler, mi soffermo sulle particolarità di Charmaine Pauls.
Come si nota anche dalle citazioni, lo stile è ammaliante, glassoso. Un po’ cullante, attento e preciso, tanto da non lasciar scappare il lettore, ma neppure scivolare via i dettagli delle scene. Una vera colla per mosche.
Ha la capacità di risultare sensuale e lussurioso anche quando parla di minuzie, attento ai dettagli che creano atmosfera e che regalano sensazioni solleticando i nostri cinque sensi. Allo stesso tempo sulle parti d’azione è asciutto e rapido, rendendo impossibile imbattersi in una singola parte noiosa.
Se quello che questo sconosciuto dice è vero, non vedrò Ian mai più. L’ultima immagine che ho sarà per sempre quella di lui in ginocchio con le mani dietro alla testa, costretto ad arrendersi come un magnifico animale selvaggio catturato e incatenato. “Devi pensare a te stessa,” dice. “È ciò che vuole Ian.” Ciò che vuole Ian. E quello che voglio io? Io non voglio questo per lui. Non l’ho mai voluto. Per questo ero scappata la prima volta. Non volevo fare la spia e consegnarlo alle autorità. Eppure è andata esattamente così. L’ho rallentato. Una singola frase mi scorre ancora e ancora nella testa. È colpa mia.
L’altro elemento particolare è l’ambientazione: la trilogia si svolge in Sudafrica, regalandoci esoticità, odori e tradizioni tutte peculiari. Pur essendo intrigante in quanto anomala, non è invadente, dona solamente qualche tocco di contorno.
In tutta onestà mi sarei aspettata almeno un paio di persone di colore, mentre in realtà tutti i protagonisti, anche secondari, sono caucasici e biondi.
“Non sei mia perché mi appartieni, ma perché io appartengo a te.” Sollevo le nostre mani intrecciate al mio petto e mi posiziono la sua mano sul cuore. “Vivi qui, dentro di me, e ci vivrai per sempre, a prescindere da chi verrà dopo di me o da chi prenderà il mio posto. Sarai sempre una parte di me. Ti apparterrò sempre. Per questo sei mia.”