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Recensione: Le fiamme del desiderio – Serie: Highlander Vol. 3 di Mary Wine

 

Titolo: Le fiamme del desiderio

Serie: Highlander Vol. 3

Autore: Mary Wine

Editore: Mondadori

Genere: Romanzo Rosa storico

Data di pubblicazione: 4 settembre 2021

 

 

  • Conquistare un highlander (Hot Highlanders Vol. 1)

  • Istinti indomabili  (Hot Highlanders Vol. 2)

  • Le fiamme del desiderio (Highlander Vol. 3)

 

Caduta in disgrazia, Deirdre Chattan vive in un convento dedicandosi ai lavori più umili. La sua sorte cambia la sera in cui la regina di Scozia bussa alle porte dell’abbazia per chiedere rifugio: è in fuga da Quinton, laird del clan Cameron. Deirdre ha conosciuto il fascinoso Quinton in passato e tra loro era scoccata una scintilla. Non appena la regina s’accorge che la ragazza le somiglia, le propone di lasciare il convento vestita come lei per distrarre i suoi inseguitori, in cambio di una ricompensa. Deirdre accetta, attirando tutti gli sguardi su di sé, ma dopo un solo giorno finisce nelle mani dei Cameron. Condotta dinanzi a Quinton, lei prosegue la sua recita e lui, pur riconoscendola, decide di assecondarla. Dopotutto, se quella splendida fanciulla è così decisa a nascondere la verità, lui non avrà altra scelta che usare le maniere forti con lei…

 

 

Ciao Fenici, 

oggi facciamo un salto nelle aspre Highlands, ambientazione che io amo.

Parliamo di Le fiamme del desiderio, terzo libro della serie Highlander di Mary Wine.

Deidre Chattan è la figlia primogenita di un laird; è stata allontanata dal suo clan e costretta dal padre a entrare in convento, disonorata per aver perso la verginità con un uomo che si è poi rifiutato di sposarla.

Senza alcuna vocazione per la vita religiosa, Deidre coglie al volo la possibilità offertale dalla regina di Scozia, Joan Beaufort, che le propone di lasciare il convento vestita come lei per distrarre i suoi inseguitori.

Durante la fuga la ragazza viene catturata da Quinton Cameron il quale, pur scoprendo praticamente subito l’inganno, decide di trattenerla nel suo castello e di farne la sua amante.

Quando scelgo di leggere un romance storico è perché sono alla ricerca di racconti leggeri, capaci di portarmi in mondi ed epoche diverse; in questo caso il mio “viaggio” è stato un po’ turbolento e traballante.

Le fiamme del desiderio ha sicuramente una buona esposizione, ritmata e dinamica, e un’alta carica di erotismo.

Le personalità dei protagonisti sono state un po’ un boccone amaro da mandare giù. Inizialmente la caratterizzazione di Deidre mi è piaciuta molto: è coraggiosa, determinata e con idee sicuramente progressiste per una donna dell’epoca. 

Mi è parsa una di quelle “eroine” in cui piace rispecchiarsi perché piena di caratteristiche positive, ma non snaturata o priva di difetti. Peccato che dal momento in cui incontra Quinton le cose si ribaltino. 

Deidre diventa una contraddizione vivente: vuole far rispettare il proprio pensiero ma non è in grado di imporsi se lui la sfiora, non vuole cedere alla lussuria e tre secondi dopo lo bacia. Ok la dinamica del desiderio e della chimica, però ho trovato un peccato “sminuire” così un personaggio che prometteva davvero bene, limitandosi a renderla una figura quasi incapace di concludere un discorso perché preda delle pulsioni.

 Quinton, invece, è un bell’esemplare di maschio alfa / uomo con la clava, è tutto un “tu sei mia”, “si fa come dico io”, “solo io posso darti ciò che vuoi”. Un po’ snervante a tratti, ma particolarmente in linea con l’epoca di ambientazione.

Lo sviluppo romantico è limitato all’osso perché i due passano la maggior parte del tempo a discutere e a rotolarsi tra le lenzuola, per poi dichiararsi amore eterno nelle ultime due pagine. Inserire qualche dialogo in più o qualche momento di condivisione tra Deidre e Quinton avrebbe sicuramente rafforzato questo aspetto del romanzo.

Mi è dispiaciuto constatare che nella parte centrale, nel clou dello sviluppo, ci sia un po’ di caos, accentuato dal fatto che vengono inseriti molti personaggi che poi spariscono dopo tre pagine, e sono qui ancora a chiedermi che utilità abbiano avuto nella storia.

Insomma, nel racconto ci sono alcuni punti un po’ confusi e un’enfatizzazione della sessualità abbastanza accentuata, tuttavia è sempre meglio guardare al lato positivo delle cose: se la lettura si affronta con leggerezza e senza troppe pretese la storia resta comunque godibile.

                

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