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Recensione: Un desiderio per Natale di Lynsay Sands

 

Titolo:Un desiderio per Natale
Autore:Lynsay Sands
Genere: Romance storico
Editore: Harper Collins
Grandi Romanzi Storici
Disp. in edicola: 2 Dicembre 2020
Disp. sullo shop: 19 Novembre 2020
Disponibile in eBook dal 20 dicembre 2020

ANTOLOGIA NATALIZIA
Inghilterra, Natale di epoche varie
Non c’è momento migliore al mondo del Natale per esprimere un desiderio, perché la sua magia unica saprà renderlo realtà. Così forse accadrà a Lady Prudence, che vorrebbe strappare il padre dalle grinfie della più famosa casa da gioco di Londra, ma che ha bisogno di un miracolo per compiere la sua importante missione e per proteggere il proprio cuore dal famigerato e affascinante proprietario del club. E poi potrebbe succedere a Brinna, la cui vita da sguattera nella cucina di un castello sta per essere stravolta da un inaspettato scambio di identità che le farà conoscere l’amore. E infine la magia sta già operando nell’esistenza di Odel, che grazie a un incantesimo della sua fata madrina dovrebbe sposarsi proprio entro Natale…
Lettera di Natale
Le tre fanciulle francesi
La fata madrina

Un desiderio a Natale è una raccolta di tre racconti dell’autrice Lynsay Sands: Lettera di Natale, Le tre fanciulle francesi, La fata madrina.

Il primo è un Regency, che tratta la divertente storia di Lady Prudence Prescott e Stephen Ballard, lord Stockton.

Il racconto inizia poco prima di Natale, mostrandoci la nostra eroina in una situazione finanziaria precaria, causatale dal padre, che passa le sue giornate bevendo e giocando d’azzardo.

Nel tentativo di far avverare il desiderio espresso dalla madre, il giorno della Vigilia, (“Per Natale desidero soltanto che tuo padre smetta di giocare d’azzardo, prima di farci finire tutti nella prigione dei debitori.” Tratto dal libro), Prudence prova a parlare con il padre e ad attirare la sua attenzione, ma a causa dei suoi vizi non riesce mai a trovarlo in casa. È così che, tenendo fede al detto “Aiutati che Dio ti aiuta”, grazie al suo ingegno, tenta di “aiutare Dio a impacchettare il regalo di Natale per sua madre” (Tratto dal libro).

Lord Stockton si incontrerà con Prudence nel momento in cui la giovane farà di tutto per poter accedere alla fiorente casa da gioco di cui è proprietario: si travestirà da uomo, proverà a intossicare il padre nel locale, si scontrerà con il buttafuori, si spaccerà per una cameriera e organizzerà una protesta.

Di questo racconto ho apprezzato sia l’ambientazione, sia i personaggi. Quanto ai protagonisti, li ho trovati entrambi intriganti, anche se devo confessare di essere stata conquistata dall’anticonformismo e dalla grande audacia di Prudence.

Ho amato tantissimo questo racconto, gioendo per ogni sua riga e, proprio per questo, riconosco di essere rimasta un po’ delusa dalla sua brevità. A mio avviso, con qualche ritocco e aggiunta, sarebbe potuto diventare un bel romanzo.

Il secondo racconto, Le tre fanciulle francesi, è ambientato sempre la Vigilia di Natale, in un periodo non precisato dell’Inghilterra medievale e, a essere onesta, non l’ho apprezzato molto, sia per l’ambientazione, che per la storia, a mio parere un po’ inverosimile.

Brinna, che lavora come sguattera nella cucina del castello di Lord Menton, durante una festa organizzata dal padrone di casa, si ritrova a svolgere il ruolo di cameriera di una delle ospiti, Lady Joan. Quest’ultima, approfittando dall’assenza del padre, per evitare di subire le attenzioni del suo promesso sposo, Royce of Thurleah, grazie alla straordinaria somiglianza con Brinna, decide di attuare uno scambio di persona.

La terza fanciulla, cui fa riferimento il titolo, è la cugina di Lady Joan. Ella ha il ruolo di seguire Brinna come un’ombra ed evitare che qualcuno si accorga dell’inganno.

Sia il corteggiamento che i personaggi sono ben pennellati e la scrittura è piacevole e scorrevole. Ciò che non mi ha convinta è l’improbabilità del piano. Considerando l’alto numero fra nobili, cavalieri e inservienti che si muovono all’interno di un castello, infatti, mi sembra impossibile che un tale scambio, per giunta tra persone di ceti tanto differenti, passi inosservato.

Tralasciando questo aspetto, la scrittura è bella e scorrevole e, trattandosi di un racconto natalizio, non posso non sottolineare la nota di romanticismo e il lieto fine molto graditi, che rendono Le tre fanciulle francesi un racconto carino, che fa sognare.

L’ultimo, La fata madrina, è ambientato nell’Inghilterra del 1324, una settimana prima di Natale.

Nel racconto troviamo una fata madrina che va in aiuto di Odel, la figlioccia rimasta orfana Tuttavia, la sua protetta non è una bimba in difficoltà, ma una venticinquenne in età di marito, convinta di non volersi sposare.

Dopo la tirannia del padre, infatti, la giovane ha paura di una possibile tirannia da parte del marito, il quale, insieme a lei, acquisirebbe anche la sua dote e il suo castello di Roswald.  Malgrado ciò, in una settimana, Odel si ritroverà catapultata in un mondo caotico e pieno di ricchi pretendenti che aspirano alla sua mano.

Nel frattempo, di ritorno da un lungo viaggio, il suo vicino Michael Suthtun è costretto a chiederle ospitalità e così, in mezzo a tanti personaggi strani, lui spiccherà per la sua normalità e, poco per volta, riuscirà a conquistare il cuore della fanciulla.

Ciò che mi è piaciuto di questa storia d’amore è il contesto fiabesco che la incornicia: la polverina magica, il vischio, un bel paesaggio autunnale, la festa natalizia, il teatro e, alla fine, l’amore.

L’aspetto positivo e il fil rouge di Un desiderio a Natale, sono lo stile dell’autrice, che io apprezzo in tutti i suoi libri, il romanticismo e la magia di questi simpatici racconti.

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