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Recensione: Kyrin – Serie: Midnight Mayhem Vol. 3 di Amo Jones

 

Titolo: Kyrin

Serie: Midnight Mayhem Vol. 3

Autore: Amo Jones

Genere: Romanzo erotico

Editore: Virgibooks

Target: +18

Data di pubblicazione: 15 luglio 2022

 

 

Benvenuti al Midnight Mayhem. Non siamo un circo, non siamo un luna park, e l’unica cosa che dovreste temere di perdere stasera… è la vostra salute mentale.

L’amore non potrà mai morire, se esiste sulle labbra della Morte.
È una cosa a cui mi è capitato spesso di pensare, quando ero rinchiusa nella mia Casa delle Bambole nel Patience.
Si prendevano cura di me ogni secondo di ogni singolo giorno, per assicurarsi di occultare tutta l’oscurità in agguato nella mia anima, sotto le mentite spoglie della perfezione.
Per me era tardi. Troppo tardi.
Finché non ho incontrato loro.
Uno era un membro dell’Elite Kings Club.
L’altro era un Fratello di Kiznitch.
Entrambi erano degli impostori.

Io sono Lilith Patience, Strega della Morte e figlia di una delle organizzazioni più temute che il genere umano conosca. Dopo essere stata gettata nel famigerato mondo del Midnight Mayhem, mi sono ritrovata invischiata in un passato che avrei voluto dimenticare e in un futuro che avrebbe potuto distruggermi.
Amo due uomini, e loro amano me con lo stesso ardore con cui si amano fra di loro ma, quando i demoni del mio passato stringeranno la loro morsa attorno alla mia gola, consentirò a quegli uomini di strapparmi via di dosso gli strati della mia perfezione? Gli permetterò di arrivare alla mia anima corrotta ed avvizzita?

Forse.

O forse moriranno nel provarci.

Questo è il terzo volume della serie “Midnight Mayhem” dell’autrice bestseller di UsaToday e Wall St. Journal Amo Jones!
“King” e “Kill” sono i primi due volumi di questa serie, di cui si consiglia la lettura prima del presente titolo.

ATTENZIONE: questo libro contiene scene di sesso esplicite e tratta tematiche di abuso e violenza, fisica e mentale, che potrebbero disturbare alcune tipologie di lettori.

 

 

“Attenta a quel cuore, Lilith. Kyrin ti masticherà, ti risputerà e poi ti seppellirà nel cortile sul retro, dove tiene custoditi tutti gli altri suoi segreti…” Devo soffocare la risata che mi sta gorgogliando in gola, ma sento la mano di Saskia poggiarsi alla mia coscia con fare rassicurante. Ingoio il resto del mio drink, poso il bicchiere vuoto sul tavolino e i miei occhi guizzano tra Cartier e Perse. “Prima di tutto, io non ho un cuore. Mio padre l’ha strappato il giorno in cui sono nata e l’ha seppellito nel suo giardino dei segreti – che credetemi, è molto più esteso di quello di Kyrin – e due…” Lancio un’altra occhiataccia a entrambe prima di fissarmi solo su Cartier. “Cosa ti fa pensare che non sia io quella che sta ingrandendo la propria collezione?”

Credo che questo sia in assoluto il libro migliore della serie, il più devastante.

In quanti modi si può spezzare una persona, specie se donna? Rapimento, stupro, tortura psicologica e mentale, sevizie sono le prime cose che ci vengono in mente, ma Amo Jones scava più a fondo. Pensate di peggio e continuate ad aumentare la crudeltà. La Jones inventa nuovi modi, più efficaci, cruenti, dolorosi. Come spesso dico nelle sue recensioni, questa autrice ci spinge sempre oltre, fino a raggiungere il nostro limite, il nostro punto di rottura, e in ogni libro lo fa in modo diverso. In questo terzo volume ci sfida fino al punto di non riuscire più ad accettare ulteriore dolore per Lilith, fino a quando non possiamo più credere che lei abbia potuto sopravvivere spezzata ma non ancora frantumata, di non aver ceduto sotto a tutto il male, le umiliazioni, le sevizie fisiche e mentali a cui l’hanno sottoposta i suoi stessi familiari nel gruppo di Patience.

Ma andiamo per ordine.

 

“Sai…” mormoro assonnata. “Potrei aver bisogno di arrendermi.” Kyrin ridacchia piano, e il suo petto sussulta sotto la mia guancia. “Sì? Ma non mi dire.” “Pensavo di poter reggere. Sai, con tutto quello che mi hanno fatto fare a Patience…” Il suo corpo si pietrifica palesemente. Continuo, spingendo fuori le parole attraverso il mio sbadiglio. “Ma non ho mai provato un orgasmo durante il sesso prima, quindi penso che dovrei avere un po’ di tolleranza.” “Dormi.” Kyrin non finisce nemmeno di dire quella parola prima che il mio corpo diventi inerte. 

Come ahimè ci anticipa l’autrice al termine del libro precedente spoilerando un po’, ci troviamo alle prese con una threesome, e già i primi capitoli sono scritti sotto il punto di vista di tutti e tre quelli che saranno i protagonisti: Kyrin, Lilith ed Eli.

Kyrin, dalle preferenze ambivalenti, è intenso e chiuso, un duro, un orso imbronciato difficile da avvicinare, che racchiude allo stesso tempo una grande sensualità e passionalità erotica.

La storia fa fulcro in modo particolare sul passato drammatico e scabroso di Lilith, lasciando Kyrin un po’ sullo sfondo, facendoci bastare la sua caratterizzazione da orso protettivo che via via si rende conto che le altre due persone gli appartengono e pertanto è intenzionato semplicemente a “tenerle”. Di lui, come anche di Eli, continueremo a parlare anche nel quarto libro.

 

“non prova emozioni, né alcunché di vagamente normale.” King sta parlando, ma io non gli sto prestando ascolto, principalmente perché non credo alla sua versione. Più spesse sono le pareti, più grandi sono i segreti. Solo che non ho alcun interesse ad essere io la persona che abbatterà quelle pareti. 

Eli fa parte degli Elite King’s Club, che avevamo visto nella trilogia del cigno, serie della quale purtroppo ad oggi sono stati tradotti solo i primi tre volumi dei sette totali. È affascinante, potremmo immaginarlo come uno di quei ragazzi dal volto pulito, giocoso, simpatico, uno di quelli che piace a tutti. Tuttavia l’appartenenza al gruppo degli Elite aggiunge una vena pericolosa e brutale del tutto inaspettata, e lo rende abituato ad accettare e saper gestire caratteri forti, violenti e personalità danneggiate. Ben nascosti dietro il sorriso, l’ironia, l’affabilità ha un passato che non rivelerà al primo che passa, un dolore tutto suo, una fatica, un’oscurità personale che condividerà solo a chi riuscirà a entrare in intimità con lui. I suoi modi sono dolci ma allo stesso tempo graffianti e decisi. A differenza di Kyrin, Eli è un tipo da baci, ma nel sesso tira fuori le unghie e sa essere anche piuttosto dominante. 

 

Stringo la presa. “Pensi di essere all’altezza?” Noto il momento in cui gli passa qualcosa davanti agli occhi. Mi aspettavo che ci restasse di sasso, perché quella era la mia intenzione, e invece ho ottenuto curiosità? Paura? No. Quello che ho ottenuto è stata malizia allo stato puro. “So di esserlo.” Si sporge in avanti, ancora con quel sorriso sul volto. È solo quando le sue labbra toccano le mie che mi rendo conto che siamo ancora in piedi nel cazzo di ingresso e io ho bisogno di montare sulla mia moto per il Triplo Giro della Morte. La sua lingua scivola fuori e mi lecca il labbro inferiore. È stata praticamente la stronzata più grande che Eli abbia mai fatto perché ora lo voglio, cazzo. 

Lilith, intravista nel romanzo precedente, ha l’aria da pazza come Harely Quinn, ma entrando meglio nel suo punto di vista notiamo che, per quanto disturbata e danneggiata, il suo modo di fare segue una logica tutta sua, costruita nel tempo, crescendo, per allontanare le emozioni e i possibili sensi di colpa. Ha attraversato un passato a dir poco tremendo, ed è stata costretta a fare cose che non solo l’hanno ferita e segnata, ma spezzata e portata a perdere (o meglio a preservare in un angolo nascosto e protetto) la sua sensibilità. 

Eli e Kyrin, in modi diversi, riusciranno a riattivare lentamente la sua umanità, a sfiorare i punti caldi del suo cuore riportandolo a battere. Rivivremo con lei i momenti peggiori del suo passato, e assaporeremo insieme a lei il primo bacio, il primo orgasmo, e tante prime volte che le erano state strappate. Il tutto senza drammaticità, senza che l’autrice abbia calcato la mano per rendere questi momenti epici: la schiettezza e la crudezza con cui ce li pone sono sufficienti per lasciare un’eco dentro di noi capace di enfatizzarne il valore.

Lilith ha vissuto così tanto all’inferno e abbracciato così tanto il male da non essere spaventata praticamente da nulla, tantomeno dall’oscuro Kyrin. La traccia di pericolosità che aleggia in lui la stuzzica e la fa fremere, senza farle avere timore di fare il primo passo per approcciarlo o sfidarlo, cosa che ovviamente lo intriga molto e lo prende all’amo. Inoltre, l’aver vissuto in prima persona l’oscurità la rende molto abile nel riconoscere negli altri, anche senza bisogno di parole, le sue stesse emozioni, portandola a un livello di empatia molto alto. 

 

Kyrin scivola in avanti e mi ritrovo a trattenere il fiato quando le sue dita mi sfiorano le costole e l’elettricità divampa in ogni punto che tocca. È quasi come essere toccata dalla morte: è talmente gelido da scagliare un brivido al centro della mia spina dorsale. Eli è sfacciato, giocoso e impertinente, e mi fa scattare delle sensazioni strane nella pancia quando ci baciamo, ma cosa accadrebbe se baciassi Kyrin? Eli è stato il primo uomo che io abbia mai baciato di mia spontanea volontà, e ora mi ritrovo a voler fare lo stesso con Kyrin.

L’iniziale fredda indifferenza di Lilith è quindi aggredita su due fronti: da un lato la dolce sensualità di Eli che le scioglie il cuore, l’occhio attento a cogliere le sfumature dei comportamenti dei suoi partner; dall’altro Kyrin che la conquista abbattendo muri, con un erotismo prevaricatore e un istinto protettivo dominante.

Quello che adoro leggere quando si parla di ménage è il modo in cui nascono e si sviluppano le differenti intimità che costituiscono i diversi legami di coppia, prima ancora che quelli di gruppo; il modo in cui i tre ragazzi si capiscono, lasciano l’un l’altro gli spazi per curare le varie forme di relazione, si sostengono aiutandosi, ripartendosi i ruoli oppure alternandosi nella cura l’uno dell’altro in base ai rispettivi bisogni. Tutta questa cura nell’approfondimento della relazione a tre si può trovare lungo la storia.

 

Eli è come una fiamma ardente nel bel mezzo di una tempesta di neve. Ho bisogno che mi tenga al caldo. Il problema del fuoco, però, è che riduce il legno in cenere e, molto presto, tutte le barriere che ho eretto tanti anni fa non saranno altro che ricordi polverosi. Devo stare attenta con Eli perché è l’unico a farmi sentire così. Kyrin, d’altra parte, raderebbe tutto di me al suolo e probabilmente userebbe la mia cenere per tagliarsi uno spinello. Eli aggancia il suo braccio intorno alla mia nuca e mi attira a sé finché le sue labbra non mi sfiorano la testa. Ecco cosa intendo… calore. “Sai, penso che renderai il mio viaggio molto migliore di quanto pensassi,” riflette. 

Oltre a questa meravigliosa relazione ricca di erotismo sfrenato e dalle sfaccettature psicologiche delicate, la storia è trainata da un delizioso angst che contrappone personaggi che provengono da tre “casate” (ovvero famiglie) distinte e contrapposte (Kiznitch, Patience, Elite King’s), cosa che si accompagna a non pochi problemi nel concedere fiducia agli altri partner. Man mano che i legami si rafforzano e che il dubbio sulla fedeltà cala, si va a innescare una seconda serie di sviluppi inaspettati, ostacoli e misteri legati alle loro storie passate. Un intrigo che è rimasto sommerso anche nei precedenti volumi e che diventerà sempre più preponderante, fino a concludersi pienamente nel prossimo, e ultimo, volume della serie.

Saranno proprio questi misteri a tenerci col fiato sospeso e ad alimentare forze che spingeranno i tre protagonisti verso sviluppi dolorosi e temuti: non solo l’allontanamento e la rottura della relazione, ma forse perfino la necessità per uno di loro di dover scegliere con quale degli altri due schierarsi.

 

“Io sono un casino.” Provo con quell’argomentazione poiché è inappellabile. 

“Lo sappiamo,” risponde con nonchalance, inviando un messaggio prima di spegnere lo schermo e voltarsi verso di me. “Ma tu resti comunque nostra.” 

A differenza dei precedenti libri, se le vicende romantiche che portano al consolidamento del ménage possono dirsi portate a termine entro l’ultima pagina, le altre vicende rimangono strettamente intrecciate con quelle del prossimo volume, e il libro si conclude con un brutale colpo di scena. L’enigma si fa sempre più complicato e al contempo inizia a rivelare sempre più pezzi del puzzle, che potranno, finalmente nel prossimo volume, andare a rivelare il disegno complessivo.

Credo che questo episodio sia stato il più cruento che io abbia finora letto tra i libri di Amo Jones, quello che ha raggiunto il mio limite per quanto riguarda il ribrezzo, il senso dell’orrore per brutalità che sono state inflitte a una donna. Tuttavia, il modo in cui la personalità e la fragilità che Lilith ha protetto e salvato con così tanta dedizione sono state raccontate e rivelate è stato fatto con estrema delicatezza e pienezza di sfumature.

 

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