Recensioni: serie TV e Film

Recensione Serie Tv – La Legge di Lidia Poet – Prima stagione completa.

 

Bentornate mie care fenici.

Oggi voglio parlarvi di questa serie italiana uscita su Netflix agli inizi di marzo, la quale mi ha provocato un forte interesse.

Composta da soli sei episodi e con protagonista, a mio avviso, la bravissima Matilde De Angelis, la serie parla appunto, di Lidia Poet, la prima donna iscritta all’albo degli avvocati italiani alla fine dell’Ottocento, ma che non avrà vita facile in un mondo di soli uomini.

Lidia, infatti, verrà scacciata dall’ordine perché le donne non possono praticare la professione di avvocato. Lei, però, non si arrende e sarà sempre più determinata a ribaltare la sentenza della Corte d’Appello.

Mentre prepara il ricorso, trova lavoro presso lo studio legale del fratello, anche lui avvocato, e “insieme, risolvono molti casi complicati di omicidi, sempre diversi.

Ogni puntata, quindi, è dedicata alla risoluzione di un’indagine in corso, nel contempo procede la storia del ricorso contro la revoca dell’iscrizione all’albo, degli amori e di tutto quello che ne consegue. Ciò che spicca da subito è che tutte le storie incarnano il femminismo, casi di patriarcato o negazione della libertà in una città come Torino che era all’avanguardia, a detta di molti, ma che grazie a Lidia ci si accorge che, in realtà non è così. La protagonista incarna la modernità che non vuole essere fermata, e pur di andare avanti nel suo scopo trova strade sempre diverse contagiando tutti. 

Lidia è una persona adulta, laureata in legge e molto più intelligente e intuitiva di altri, ma costretta a comportarsi come un’adolescente per andare avanti.

Falsifica la firma del fratello per ottenere quello che serve e dice bugie, insomma, si finge quello che non è perchè solo così può risolvere i casi. 

Un’altra cosa che si nota subito è il linguaggio molto moderno usato da tutti i personaggi, Lidia in particolare, a volte, anche scurrile, che inizialmente può creare imbarazzo, perché, in effetti, nella Torino dello Statuto Albertino si fa fatica a immaginare un linguaggio così colorito, ma poi, con il passare del tempo diventa anche divertente.

Non è da dimenticare che la figura di Lidia viene rappresentata anche con molta ironia, e tutto questo, secondo me, è un’ottima scelta proprio per non appesantire la trama. 

Dopo aver visto questa serie mi sono resa conto, ancora una volta, di quanto le donne abbiano fatto fatica a fare qualsiasi cosa nel corso della storia, e se oggi siamo più libere è anche grazie a questa splendida donna che non si è mai arresa. 

Il mio voto alla serie è un bel 5. 

Vi saluto amiche mie. 

Alla prossima recensione 

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