Recensione: Battito – Serie: Cuori spezzati vol. 2 di A. Zavarelli
Titolo: Battito
Autore: A. Zavarelli
Editore: Grey Eagle Publications
Genere:Romanzo rosa
Serie: Cuori spezzati vol. 2
Data di pubblicazione: 9 marzo 2023
Target: +18
Eco
Battito
Una volta qualcuno mi ha detto che la felicità è fugace. Ora capisco che aveva ragione.
Sono intrappolata in un buco nero da cui non riesco a uscire. Il mio gemello e l’uomo che amo vogliono uccidersi a vicenda e io sono incinta di un bambino che non so come proteggere.
Ryland dice che farebbe di tutto per riavermi, ma come puoi fidarti dell’uomo che ti ha quasi ucciso? Se ogni tua alternativa ha un costo, come si fa a scegliere quella giusta?
Si dice che la storia si ripeta. Sei anni dopo il fatto, le azioni di mio padre continuano a perseguitarmi. Quando vengo a sapere di un vecchio debito non ancora saldato, cambia tutto. Alla fine potrebbe non essere poi così importante di chi possa fidarmi, quando ogni mio respiro mi porta un passo più vicino alla fine di questo gioco perverso.
«Piccola. Ti prego, parlami. Ti sto pensando. Non ti dico perché, ma sappi che se tu fossi qui, domani avresti male ovunque. Ti amo, Brighton. Non rinuncio a noi. ».
Devo purtroppo ammettere di aver trovato il secondo volume meno accattivante. L’alto livello di focosità soffoca un po’ la trama gialla alla base del conflitto tra le famiglie, che finisce per risultare affrettata e poco succosa rispetto alle potenzialità. E tuttavia, nonostante la grande quantità di episodi tra-sopra-sotto le lenzuola, questi, seppur molto focosi, rimangono assolutamente vaniglia, perdendo le tinte BDSM che avevamo apprezzato nel primo volume.
Per un po’ ero riuscito a tenere un angelo sul palmo della mano, come una di quelle piccole ballerine nei portagioie con carillon. Mi bastava caricarla e lei avrebbe danzato per me. Solo e soltanto per i miei occhi, e per quelli di nessun altro. Ormai erano solo ricordi.
Intrigante, in questa seconda parte della dilogia, sentire per la prima volta la voce narrante di Rylan, che si rivolge al lettore con ironia e arroganza mascolina. E ci racconta di un uomo distrutto dopo il tremendo atto che ha involontariamente colpito la donna che ama. Lo vediamo nella sua forma peggiore, ma anche più umana: senso di colpa, rimorso, insicurezza, paura dell’abbandono sostituiscono la sua mania di controllo e le sue motivazioni. Si rende conto che l’unica cosa che desidera è Brighton, è straziato tra il desiderio di fare ammenda e organizzare un gesto eclatante per riconquistarla e la consapevolezza che niente sarà mai abbastanza affinché lei possa perdonarlo.
La dinamica della nostra relazione non poteva essere ricreata neanche nel più intimo dei rapporti sadomasochistici. A catalizzare quel legame era stata una perfetta tempesta di eventi. Dall’esterno, il mio comportamento crudele e disdicevole poteva essere scambiato per ira accecante. Magari era così all’inizio, ma la sottomissione di Brighton e le sue richieste assetate di continuare, di esagerare, avevano dato vita a qualcos’altro: una sincera adorazione per la creatura che risvegliava i miei desideri più inconfessabili, pregandomi di farli uscire allo scoperto. Ero il suo servo tanto quanto lei era la mia.
E appena riesce a ottenere la sua seconda occasione, abbandona il suo lato oscuro per impegnarsi con tutto se stesso in una missione di redenzione. Rimane lo stesso uomo schiavo delle sue passioni, irruente, viscerale, ma allo stesso tempo, consapevole dei propri sentimenti, inizia a piegarsi a qualsiasi bisogno o desiderio della sua donna. Diventa un compagno devoto e piuttosto ossequioso, ansioso di venerarla e viziarla.
Come si fa a farsi perdonare una cosa tanto orribile? Come si fa a guardarsi in faccia sapendo di aver quasi ucciso la donna che ami? Non avevo risposte a quelle domande. Da quando era successo avevo semplicemente evitato di guardarmi allo specchio. Mi sfuggiva dalle dita. Un puntino nell’oceano, rimasi inerme sulla riva a guardarla allontanarsi. Non avevo un salvagente, ma avrei nuotato fino a lei se me lo avesse permesso. Se me lo avesse permesso? Cristo. Ma che stronzate dicevo?
L’evoluzione di Brighton, invece, non mi ha convinta del tutto. Innocente e insicura, non è certo una donna alfa, anche se dotata di un orgoglio enorme che le impedisce di fare passi in direzione dell’altro. Incapace di comunicare, confusa tanto da non sapere cosa vuole e non saper prendere decisioni, continua ad allontanarsi da Rylan pur sentendo per lui una fortissima attrazione, finendo per rinunciare a fare qualsiasi passo.
Un personaggio che non cresce, rimane ingenuo e succube degli ormoni, lasciando sottintendere da piccoli errori di valutazione un po’ grossolani che le donne, in realtà, senza un uomo a fianco non sappiano fare le scelte giuste.
«Non pensavo che ci fosse qualcosa che potessi desiderare più della mia vendetta» mormorò. «Ma poi ho avuto te».
È un secondo volume che abbonda di scene piccanti, dato che la relazione continua a basarsi su un’ottima intesa tra i corpi anziché su dialogo e trasparenza. Rimangono un sacco di omissioni e incapacità di comunicare.
Mentre Rylan riesce a mettersi davvero in gioco, a esprimere i propri sentimenti e il bisogno di averla accanto e di saperla al sicuro e felice, pur mantenendo l’aura da fidanzato iperprotettivo e ossessionato dalla propria donna, Brighton è orgogliosa, insicura, e il timore la porta a evitare il confronto, provocando distanza tra loro e molti scossoni.
Avrei voluto dirglielo, ma non riuscivo a trovare le parole. Il mio orgoglio e il mio cuore si facevano la guerra, e con Ryland le cose erano cambiate parecchio. Di solito si prendeva semplicemente tutto quello che voleva, senza alcun tipo di scrupolo. E questo includeva anche me. Invece ora tra noi c’erano tantissime emozioni, emozioni che non sapevo come gestire