Recensione: Amore proibito sul ghiaccio di Ava Avery

Cosa mi nasconde? Quale segreto è così grave che preferisce lasciarmi piuttosto che dirmi la verità?

Jordan Bishop era l’amore della mia vita. Finché un giorno, senza alcuna spiegazione, mi ha liquidata e lasciata. Con il cuore a pezzi mi sono trasferita dal Montana a Los Angeles per frequentare la Facoltà di Medicina. Per il praticantato, mi offrono un posto come medico assistente presso il Colorado College, nella cittadina di Flake Falls. Giunta sul posto, scopro di dovermi occupare della squadra di hockey su ghiaccio del college, che compete nella lega Varsity. Un unico dettaglio non trascurabile: Jordan Bishop è il capitano della squadra. Ed è tutt’altro che felice di rivedermi. Perché poi? Per quale motivo mi odia così? Cosa mi nasconde? E come mai la sua presenza mi fa ancora battere forte il cuore?

Ecco il primo volume della saga di romanzi sportivi Colorado College Varsity – una serie New Adult incentrata sulle storie d’amore che ruotano attorno allo sport, soprattutto all’hockey su ghiaccio, ambientata nella splendida cornice delle Montagne Rocciose, in Colorado.

Ogni storia è autoconclusiva e contiene scene sensuali e piccanti. Il finale da favola è garantito!

Non avevo mai letto nulla di quest’autrice, ma i suoi libri mi compaiono spesso sulla homepage di Amazon ed ero molto curiosa di scoprire la sua scrittura.

La trama è intrigante, uno sport romance ambientato nel mondo dell’hockey con il sottogenere del second chance (seconde possibilità) in cui la protagonista, Carly, è decisa a diventare medico e accetta un tirocinio nella stessa università in cui studia il suo ex fidanzato, Jordan Bishop, il quale un giorno all’improvviso l’ha mollata senza troppe spiegazioni.

È passato qualche anno dall’ultima volta che si sono visti ma, quando si incontrano di nuovo, i sentimenti sepolti tornano prepotenti e Carly decide di vederci chiaro. Sì, perché lei non ha smesso di pensare al suo ex e non riesce a farsene una ragione, soprattutto ora che lui reagisce alla sua presenza come se provasse ancora qualcosa nei suoi confronti.

Alcune dinamiche tra i due sono un po’ surreali; d’altra parte, ho apprezzato molto lo studio tecnico dello sport (che, ahimè, non si trova in tutti i libri di questo genere).

È un romanzo breve che si legge in poco tempo, anche grazie allo stile scorrevole dell’autrice, per quanto avrei voluto ancor più sentire le emozioni di rimorso, rimpianto e perdono che provano i protagonisti. Per fortuna, c’è il mio amato doppio pov (punto di vista) in prima persona che ci fa comprendere i pensieri e i motivi dietro le azioni di Carly e Jordan.

Infine, sono molto curiosa di saperne di più su Ruby, uno dei personaggi secondari, e non vedo l’ora di leggere la sua storia.

Violenza presente nel romanzo minima