Recensione: Il rapimento dell’ereditiera di Lydia San Andres
Autrice: Lydia San Andres Genere: Romanzo rosa storico Editore: Harmony I Grandi Romanzi Storici Data di pubblicazione: 16 ottobre 2023
Prima di vincere il suo cuore, deve guadagnarsi la sua fiducia… rapendola!
Repubblica Dominicana, 1905
Prendendo le distanze dalla sua malvagia famiglia, Julián Fuentes si è guadagnato la reputazione di ribelle. Così, quando l’audace ereditiera Amalia Troncoso gli propone di assumerlo per inscenare il suo rapimento, a Julián non dispiace mascherarsi da bandito per aiutarla a ottenere l’eredità che le spetta dal tirannico zio e passare del tempo con lei. Ma i loschi accordi che legano le loro famiglie impediranno forse alla loro alleanza di diventare qualcosa di più importante e profondo.
Il rapimento di una giovane ereditiera è l’inizio burrascoso di questo delizioso romanzo targato Harmony, ambientato nella Repubblica dominicana ai primi del Novecento.
In realtà, la messinscena orchestrata dalla viziata Amalia è un espediente per estorcere dei soldi allo zio tutore che si prende cura di lei e di sua sorella Lucia, anche se quest’ultima, però, è ignara di tutto.
Il suo piano tuttavia le si ritorce contro e il losco zio approfitta della sua assenza per svignarsela, portandosi dietro l’amata sorella. Da qui in poi è tutta un’avventura rocambolesca, una corsa contro il tempo per raggiungere il fuggitivo che ha sicuramente in programma un matrimonio forzato.
La sicurezza è tutto ciò che vuole Amalia, l’eredità è in pericolo essendo sotto il controllo dello zio a tempo indeterminato. Praticamente sono destinate a essere merce di scambio in pasto al miglior offerente!
Amalia, a differenza di Lucia, è una spina nel fianco, ribelle e spregiudicata che decide di ingaggiare un emerito sconosciuto, incontrato per caso, per fingere il suo rapimento.
Julian Fuentes, affascinante protagonista maschile, è un bandito e un impostore che sta indagando sulle tresche che collegano i malaffari di suo padre e lo zio di Amalia. Figlio di un magnate delle ferrovie, fa credere ad Amalia di essere un poveraccio che vive alla giornata e che vuole aiutarla per soldi e forse chissà!
In questa avventura i due giovani inizieranno a provare una forte attrazione e, nonostante Amalia sia convinta che lui sia un perdigiorno senza un quattrino, comincerà a fidarsi e infatuarsi. L’atteggiamento noncurante è una maschera protettiva che si è creato per non soccombere alla delusione di non essere apprezzato dal padre e surclassato dall’odioso cugino.
Il ragazzaccio è agli occhi di Amalia un eroe, anche se lavora per soldi o almeno così dice!
Julian mi è sembrato subito un bel personaggio, mai volgare o presuntuoso, un vero bandito gentiluomo. Tranne la poca considerazione di se stesso, dovuta alle conflittualità con il padre e il cugino, Julian è molto equilibrato e coerente con se stesso. Purtroppo la bugia detta ad Amalia, gli costerà cara … ma non troppo!
La vivace ereditiera è un peperino tutto fuoco che non perderà tempo in convenevoli e cercherà in tutti i modi di compromettere il caro Julian. Avete capito bene! Sarà lui con tanta fatica a destreggiarsi in tutti i modi per non soccombere alle avances di Amalia!! Chissà se ci riuscirà … lascio a voi il compito di scoprirlo.
Lei è l’eroina della storia, quella con gli attributi, una qualità che ho sempre apprezzato nelle donne ma in questo caso forse è un po’ troppo. Si, è vero che ci piace la donna energica e non troppo imbambolata, come infatti risulta Lucia (la sorella senza opinioni e personalità) ma i pantaloni… per me, li deve tenere il cavaliere con l’armatura scintillante che salva l’eroina e la porta via.
A voi l’ardua sentenza.
Consiglio la lettura.