Serie: Krinar World
Autrice: May Sage
Genere: paranormal fantasy
Editore: Grey Eagle Publications
Data di pubblicazione: 28 settembre 2023
La gente considera Eva un po’ svampita, per non dire di peggio. In realtà, attira i problemi come se avesse la calamita e non saprebbe riconoscere la prudenza nemmeno se ci sbattesse contro.
Ma persino lei si rende conto che il bel fusto che incontra in discoteca è pericoloso. L’ha appena salvata, è vero, ma potrebbe facilmente distruggerla e nessuno sarebbe in grado d’intervenire. Quelli come lui non accettano rimproveri, non rispettano la legge e sono privi d’umanità.
Dovrebbe stargli alla larga, ma non lo fa.
Dopo aver visto imperi prosperare e cadere per migliaia di anni, Zarken è indifferente a tutto e completamente concentrato sul suo lavoro.
Finché arriva lei.
Si tratta di una novella davvero molto breve ma che ho trovato ugualmente intrigante. Coniuga perfettamente l’ambientazione fantascientifica del “Krinar World” già esplorato da altri autori con il romance paranormale. Belle note erotiche con una buona dose anche di romanticismo. L’angst non è molto, ma tutti gli ingredienti sono ben amalgamati per una lettura molto piacevole.
I Krinar sono extraterrestri dalle caratteristiche simili ai vampiri (immortali, onniscienti, super esperti in molti ambiti, dalla tecnologia all’ingegneria e alla genetica), che hanno creato gli umani milioni di anni fa per cibarsi del loro sangue, salvo poi lasciarli sviluppare in modo autonomo e procedere come razze separate.
Forse perché mi piacciono i tuoi begli occhi da cerbiatta, oppure la tua bocca.” Quando le sfiorò il labbro col pollice, la ragazza arrossì e trattenne il fiato in modo adorabile. Vide così tanta innocenza, ignoranza e ingenuità che il suo istinto gli ordinò di toglierla da questo mondo insensibile e indifferente e rinchiuderla in un ambiente controllato, dove sarebbe stata al sicuro. E dove non avrebbe mai avuto bisogno di indossare vestiti.
Zarken, il protagonista, è tra i più antichi della razza, si può dire tanto quanto la Terra stessa, ed è una persona tremendamente annoiata. Questa longevità lo ha portato a non essere più stupito da nulla, e questa apatia ha caratterizzato anche le sue relazioni con altre donne, che dopo poco non catturavano più il suo interesse, motivo per cui non si è mai sposato.
Si trova sulla Terra per analizzare i comportamenti degli umani tramite un software che ha messo a punto lui stesso, allo scopo di prevenire delle rivolte. Quando il sistema predittivo del comportamento si inceppa nell’interpretare Eva, il suo interesse si risveglia, e con esso le prime emozioni dopo molto tempo.
Eva non ha pregiudizi verso i Krinar, è disposta a concedere loro il beneficio del dubbio, pur avendo sentito molte voci su di loro. Le sue decisioni nei loro confronti sono imprevedibili (“indeterminate”, dice il programma), e Zarken si racconta di desiderare starle accanto per la curiosità di scoprire meglio i suoi pensieri logici. Crede che sfogare la sua attrazione improvvisa in una notte di sesso sia sufficiente, mentre questo non fa che alimentare ulteriore desiderio e maturare in lui un imprevisto senso di possesso.
Si tratta di una breve novella in cui l’innamoramento esplode rapido e bruciante.
Tra dieci anni, sarai bellissima – con o senza rughe – avrebbe voluto dirle. Avrebbe potuto esserne priva. Se fosse stata sua, non sarebbe mai invecchiata. Sarebbe rimasta al suo fianco fino alla fine dei tempi. E avrebbe dovuto sopportare per sempre la sua indifferenza, quando sarebbe sopraggiunta. I Krinar non permettevano che le loro charl – le loro compagne umane – morissero. Vieni con me, stava per dire. Ma non era così crudele.
La caratterizzazione di Eva include una verginità che viene persa rapidamente e mai rimpianta, elemento che ho trovato superfluo per sottolineare il suo essere ingenua, sognatrice e disponibile.
A parte questo, e considerando la brevità della storia, trovo che i personaggi siano ben dipinti: Zarken mostra tutti i segni della pesantezza dell’immortalità, così come la saggezza dovuta all’onniscienza. Anche il suo essere extraterrestre traspare dai piccoli dettagli, mostrando quanto sia estraneo agli usi e costumi sulla Terra, fosse anche il colore preferito per un abito.
Il suo essere annoiato e la consapevolezza che questo sia un suo difetto rappresentano la sua insicurezza, che si esprime nell’allontanare le donne interessate a lui per non obbligarle a dover sopportare la sua presenza apatica al loro fianco.
Tutto questo dà sufficiente spessore sia ai personaggi che alla trama.
Le scene erotiche, naturalmente, fanno venire l’acquolina: sono condite, piene e molto elettrizzanti. La chimica tra i protagonisti emerge in modo molto potente.
Sono qui perché ci ho provato davvero, bambolina, ma sembra che tu avessi ragione, mesi fa, quando mi hai definito il tuo Krinar. Ero tuo allora, e lo sono anche adesso. Sono qui perché mi hai sfidato e mi hai sconfitto.