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Recensione: La favola di Bella di Roberta Ciuffi

Titolo:La favola di Bella

Autore:Roberta Ciuffi

Casa editrice: Self

Data di pubblicazione:18 Ottobre 2023

Target:+18

Di cosa è composta una favola? Una bella principessa, un valoroso principe azzurro, forse una fata madrina e di sicuro una strega cattiva… Bella non è certo una principessa, a meno che la donna ubriaca che un giorno di marzo la lanciò, neonata, contro una carrozza di passaggio non fosse di sangue reale… ma la cosa è dubbia. Però è bella come dice il suo nome, questo sì. Forse un po’ sventata, un po’ insolente e irrispettosa, molto sicura delle proprie attrattive e molto meno delle proprie capacità. Tutte cose non esattamente da principessa. E il principe valoroso? Diego Marverno è solo un barone e di azzurro non ha proprio niente. Anzi, chi lo conosce lo definisce rigoroso, severo, quasi arcigno e molto portato a giudicare. Il Grifo, lo chiamano gli abitanti del paese e i suoi dipendenti. Una madre fatua ed egoista l’ha portato a diffidare delle donne belle, trappole per gli uomini sciocchi che cadono sotto le loro grinfie. Lui non si abbandonerà mai al dominio di una donna simile. Su questo il suo giudizio è inesorabile e inesorabilmente cala su Bella Guarnieri come una condanna. Di fate madrine ce ne sono addirittura due, l’assennata e lucida zia Camilla e la fragile e sentimentale zia Lavinia: le signorine Guarnieri che quel giorno di marzo raccolsero il fagottello che una donna pazza aveva gettato contro la loro carrozza e se lo portarono a casa. E la strega cattiva? Quella ci sarebbe, visto che la svolta nella vita di Bella ebbe inizio quando la contessa Edvige, gelosa di lei, organizzò ai suoi danni una trappola che la fece spedire al castello Marverno in disgrazia, decaduta dal rango di principessa a quello di domestica. Ma i castelli, si sa, sono posti magici, dove non è raro incontrare folletti, coraggiosi paladini, orchi, draghi, altre streghe, principi… E forse, alla fine, l’amore.

“L’amava al punto che avrebbe voluto proteggerla da se stesso, ma non poteva, perché la desiderava e voleva che fosse sua per sempre. Per il fugace sempre che è concesso all’amore umano di esistere, non poteva rischiare di perderlo.”

È una splendida sorpresa ogni libro che nasce dalla creatività di Roberta Ciuffi e anche questa volta non sono rimasta delusa. 

Sono stata completamente conquistata dalle vicende della giovane orfana Bella Guarnieri, cresciuta con amore e tanta tenera indulgenza dalle due signorine di buona famiglia Camilla e Lavinia, amata per il suo spirito solare che si rispecchia negli splendidi capelli d’oro, cornice di una bellezza pura capace purtroppo di attirare malvagità e odio gratuito, troppa invidia  per una   ragazza che  manifesta e sparge intorno a sé tanta gioia di vivere.

Siamo nel lontano 1898, in una Roma che vede sobbollire idee e nuovi ideali di progresso. C’è il Re, il Papa e tutta la buona società di quell’epoca, gli abiti si assottigliano e le donne conquistano sempre maggiori autonomie. Purtroppo per Bella però, ancora non hanno raggiunto il completo affrancamento dalle regole della buona società e a causa di un brutto scherzo tiratole da un’altra zia malevola e sobillatrice, coloro che l’hanno cresciuta la esiliano a casa di Diego, barone di Marverno.

Nel grande palazzo padronale nella campagna intorno a Roma, Bella sarà relegata ai lavori più umili per il semplice motivo che la sua bellezza e le sue origini fungono da repellente per Don Diego, che sin dal primo incontro con la ragazza prova un vivo turbamento e sviluppa un’animosità nei suoi confronti che non riesce a giustificare.

E mentre con il passare del tempo dovrebbe convincersi sempre più di avere a che fare con una brava sirena incantatrice di poveri gonzi, si sente spinto a provare ammirazione e curiosità verso di lei.

Dal canto suo, Bella non si fa abbattere dalle vicissitudini della vita e cerca di trarre da ogni situazione e da ogni persona che incontra un’esperienza positiva. Ma ha già inteso che da Diego non può che stare alla larga, perchè quel Grifaccio – come lo ha soprannominato – la attira e la fa vibrare come una corda di violino.

Com’è nel suo stile, la Ciuffi inserisce nella storia tanti personaggi secondari che sono importanti quasi come i protagonisti e contribuiscono a creare un quadro colorato, ricco di sentimenti e caratteristico che non ha paragoni nel panorama del romance made in Italy.

Emozionante la storia d’amore che cresce piano piano e si sviluppa fino all’epilogo con un pizzico di thrilling come piace a me.

Grande, grande e grande. Ci vorrebbe una storia della Ciuffi a settimana per migliorarci la vita.

❤️Molto sentimento e romanticismo
🔥Poche ma intense scene di sesso 
⚔️ Violenza fisica e psicologica
Voto

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