Recensione: La scelta dell’Highlander di Jessi Gage

La serie I desideri delle Highlands è composta da:

• Volevo un highlander vol.1
• Il lupo e la highlander vol.2 
• La scelta dell’Highlander vol.3
• La Highlander del re vol.4

Ingegnera meccanica nel 1981 a Chicago, Connie progetta impianti idraulici. Ha anche pianificato perfettamente la sua vita, fino all’uomo che spera di sposare, ma quando Mr. Perfetto si propone, Connie non riesce a dirgli di sì. Una vacanza per schiarirsi le idee la porta nelle Highlands scozzesi, dove la sua gemella dallo spirito libero desidera che Connie trovi il vero amore. Nessuna delle due sorelle immagina che quel desiderio manderà indietro Connie nel passato di cinquecento anni.

Wilhelm Murray, erede della baronia di Dornoch, spera un giorno di ottenere un seggio in parlamento e di portare in Scozia la riforma di cui il suo paese ha urgentemente bisogno; tutto cambia però quando una donna destinata all’esecuzione proclama la sua innocenza usando un linguaggio molto strano. Fortemente attratto dalla sua bellezza e dal suo coraggio, decide di salvarla anche se ciò significa diventare un fuggitivo e rinunciare al suo sogno.

Mentre Connie e Wilhelm sfuggono alla cattura, lei scopre la passione di lui per la giustizia. La Scozia ha bisogno delle sue idee, il suo paese ha bisogno di lui. E anche lei: ma per ripristinare il buon nome di Wilhelm, Connie dovrà voltare le spalle a tutto ciò per cui ha lavorato duramente e abbracciare la magia dell’amore.

Bentornate Fenici!

Oggi vi parlerò di un viaggio nel tempo e di una protagonista con le palle che cerca in tutti i modi di tornare nella sua epoca.

 Lei, però, non ha fatto i conti con il bellissimo Highlander che le ruberà il cuore e le crederà quando gli racconterà di venire dal futuro, ovvero il 1981. 

“L’amore è tutto tranne che sensato”

Connie è una ragazza pragmatica che non vuole trovare l’amore ma desidera prima affermarsi in un mondo di uomini come ingegnere, lavorare e poi, in futuro, avere anche un marito e dei figli. 

Durante un viaggio in Scozia con la sorella gemella, con lo zampino di una pietra fatata e di un desiderio espresso dalla gemella in un luogo magico, la nostra protagonista si ritrova nel 1487, in una Scozia medievale e sta per essere bruciata al rogo come strega.

Wilhelm Murray è figlio di un laird, un guerriero con sangue Berserker nelle vene, non sopporta i soprusi e libera la ragazza dal perfido barone Ruthven nemico del suo clan. Lui e suo cugino Terran salvano le due ragazze dal rogo e le portano al sicuro, ma dovranno studiare un piano per scagionarsi e riabilitare il proprio nome e salvare definitivamente le giovani. Wilhelm si innamora di Connie, un colpo di fulmine in tutti i sensi e vuole sposarla ma lei è di tutt’altro avviso.

La vicenda si dipana in un viaggio che i due intraprendono verso Inverness dove devono trovare un magistrato per ascoltare la loro testimonianza e scagionarsi dalle accuse di Ruthven, un grandissimo stronzo che crede di fare il bello e il cattivo tempo solo perché è un barone.

“Non ho mai detto che non credo nei miracoli”

Wilhelm è il classico Highlander. Un grandissimo pezzo di gnocco, un armadio a due ante che quando lo vedi ti vien voglia di buttarti ai suoi piedi e dirgli “fammi quello che vuoi”.

Certo, ha una mentalità ristretta, e siamo in un’epoca dove le donne erano trattate peggio delle bestie ma quando Connie inizia a dirgli la verità, le crede. Crede che quella straniera un po’ eccentrica e bellissima non sia della sua epoca e l’accetta. La nostra protagonista, ovviamente, si innamora e decide di restare con lui fino a quando un plot twist inaspettato cambierà le carte in tavola.

“Ti amo ragazza. Che tu sia qui con me o lontano in un futuro in cui non posso raggiungerti, ti amerò per sempre.”

L’autrice riesce a portarti nella Scozia del XV secolo con facilità, passando dal 1981 al 1487 in poco e creando un escamotage per il viaggio nel tempo diverso dagli altri libri letti. No, non è Outlander perché il paragone viene subito all’occhio, qui si tratta, come già accennato prima, di una pietra fatata con un buco in mezzo messa al collo e un desiderio.

Quindi sì, ho apprezzato questo cambio di rotta del romanzo che è diverso dagli altri e mi ha trasportata nella mia amata Scozia. Approvato.

Alla prossima

Un saluto dalla vostra Mal