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Recensione in Anteprima: Solo pelle contro pelle di Mary Durante

Titolo: Solo pelle contro pelle

Autrice: Mary Durante

Genere: dark romance MM

Editore: Self

Data di pubblicazione: 14 giugno 2024

Età di lettura consigliata: +18

Cosa significa appartenere a qualcuno dopo una vita senza legami?

Quando Misha fallisce la missione di uccidere Takeo Valestein, uno dei capi gang di New York, è certo che ad attenderlo ci sarà una morte impietosa. Quello che non si aspetta è che il suo bersaglio preferisca prenderlo prigioniero, togliergli ogni via di fuga e arruolarlo come proprio sicario e bodyguard personale.
Con i suoi modi distaccati, gli onnipresenti guanti di pelle e fin troppi segreti sepolti in un passato di sangue, Valestein pretende da lui un’obbedienza assoluta, che presto valica i confini tra capo e sottoposto.
Coinvolto negli scontri di potere tra le varie gang, al soldo di un boss del crimine maniaco del controllo e privo di emozioni, Misha non ha scelta: dovrà piegarsi e aspettare l’opportunità giusta per sparire e salvare la pelle.
Certo, sarebbe tutto più facile se Valestein non avesse risvegliato in lui bisogni e desideri che non sapeva di possedere.

Avvertenze: la storia tratta di BDSM in modo esplicito, soprattutto di bondage e di dominazione psicologica. I protagonisti, entrambi naturalmente maggiorenni, sono dei criminali, quindi ci saranno sparatorie, scene di violenza fisica e personaggi con una morale molto grigia.

 

 

Care Fenici, che libro eccezionale ho letto. Adoro il modo di scrivere dell’autrice, riesce a incatenarti alle sue pagine come una super colla; vi giuro che ero talmente presa dalla lettura che mi sono costretta a fare delle pause da quanto mi stavo entusiasmando e, aggiungerei, eccitando. Sino alle ultime pagine non avevo idea di come sarebbe andata a finire, avevo un orrendo presentimento che, per fortuna, non si è avverato. 

Ma cominciamo dal principio. 

Quanto sia bella New York lo sanno tutti – io in primis, soprattutto per la statua di Balto e i grossi scoiattoli mordaci – ma esiste una parte nascosta, sanguinosa, dominata da gang il cui scopo è arricchire il proprio potere e dominare su tutti. Nel giro di pochi anni una di queste, la più emergente, è diventata un vero e proprio incubo, grazie al loro capo: Takeo Valenstein, gangster degli Angels. Si presenta con capelli neri lunghi, uno sguardo cupo e, in aggiunta ai guanti neri, un’aura oscura e spietata. Ha creato una rete micidiale e leale di seguaci attorno a sé, con lo scopo di diventare il criminale più forte e potente di tutta la città.  

Essendo decisamente troppo scomodo, a un certo punto, una gang rivale decide che tenerlo in vita sia troppo rischioso e assoldano un sicario: Misha Simmons che, malgrado riesca quasi a ucciderlo, fallisce. Inaspettatamente, invece di essere eliminato, il capo degli Angels lo fa portare in un Dungeon per interrogarlo e carpirne informazioni. Durante la tortura si accorge che il più bravo dei sicari, colui che è riuscito ad arrivargli così vicino, è anche un sub perfetto che brama essere sottomesso. Lo stesso Misha, che di BDSM non sa una cippa, si rende conto che qualcosa in lui è cambiato, o meglio, che Takeo è in grado di far affiorare la sua parte più nascosta, ciò diviene per lui un vero e proprio tormento. 

D’altra parte lo stesso Takeo – grazie ai pov alternati – comprende il potenziale del ragazzo e proprio per questo intende legarlo alla sua gang e a sé come sicario, bodyguard e amante. Lo mette, quindi, in una posizione senza via d’uscita, obbligandolo a servirlo. Sembra quasi una partita a scacchi, in cui il gangster schiera tutte le sue pedine nell’ordine che gli serve, in un gioco pericoloso. 

Misha, però, è irriverente, inquieto, iperattivo e, celato sotto l’aspetto angelico, nasconde un vero e proprio assassino non facilmente controllabile, con qualche eccezione per Takeo. I due sono molto diversi, allo stesso tempo però si portano appresso dei traumi del loro passato che non hanno mai superato. Ma c’è una cosa che Misha brama, e cerca di nascondere anche a se stesso, il desiderio di appartenere a qualcuno, possibilmente il capo degli Angels. 

«Ti piace strisciare, Misha?»

«Mi piace obbedirti. Solo a te»

Siamo ben lontani dallo stereotipo del sub coccolo e grazioso, infatti l’autrice aveva già sfatato il mito in altri volumi. La particolarità di Mary Durante e il suo punto di forza sta proprio nel creare dei personaggi profondi e complessi e in sé unici, anche se non ho potuto non notare una qualche somiglianza tra Takeo e Lucifer e tra Misha e Zeke. 

Decisamente il mio personaggio preferito è stato Misha, come sempre i ragazzi irriverenti, sarcastici e con il cuore pieno di lacrime mai versate sono i miei preferiti. Ma anche Takeo non scherza, anche se dapprima avevo un certo timore della sua persona, ciò cambia durante il susseguirsi della storia, grazie soprattutto ai momenti in cui abbiamo il piacere di leggere i pensieri del boss. Il legame che si crea tra loro, in particolare nelle scene BDSM, è sensuale ed erotico. I due hanno imparato a mostrare il peggior lato di sé, come una specie di armatura contro le debolezze e la sofferenza, temono il legame che si sta creando, temono di avere un punto debole. Ci vuole coraggio a lasciarsi andare, a vivere non solo per il potere ma anche per se stessi. 

Oltre a Misha e Takeo ci sono dei personaggi che mi hanno fortemente incuriosita, tipo lo Sfregiato, che spero troverà qualcuno da amare prima o poi. L’unica pecca di questo splendido romanzo è che non c’è un seguito e invece, diamine, lo vorrei davvero tanto tanto! Non è che puoi scriverne un altro con questi due, eh Mary? Hai lasciato un conto in sospeso se non erro…

Detto ciò, non mi resta che dire che se amate questo genere non potete farvi scappare questa eccitante lettura, decisamente non potete. Buon divertimento! 

 

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