Recensione: Scapolo seducente di Layla Hagen

Nel mondo degli affari, sono famoso per essere difficile e spietato. Robert Dumont è un osso duro, o almeno è quello che si dice in giro. È vero: vivo di sfide. Il mio più grande desiderio è quello di portare la catena di ristoranti di famiglia a un altro livello. Quando il matrimonio di mia sorella va a rotoli, torno a New York per stare accanto a lei e a mia nipote.

Le mie uniche due priorità sono espandere l’azienda e prendermi cura della mia famiglia. Tuttavia, la mia nuova vicina di casa rappresenta una tentazione che non avevo messo in conto. Skye Winchester è audace, sensuale e io non riesco a starle lontano. Sono determinato a conquistarla. Dopo averla toccata la prima volta, la desidero sempre di più. Voglio venerarla per tutta la notte.

Dal momento che anche lei è un’imprenditrice, Skye ha molto a cui pensare. Mi aspettavo che, dopo essersi resa conto di quanto sia complicata la mia vita, sarebbe scappata via; invece, le cose vanno diversamente: Skye fa ridere mia sorella, affascina la mia nipotina… Mi conquista completamente.

Nessuno dei due si aspettava che l’attrazione tra noi crescesse al punto di oscurare tutto il resto; e nessuno dei due può permetterselo. Ma come possiamo fermarci, adesso?

Buongiorno, amici lettori; eccomi di nuovo a parlarvi della serie “Scapoli irresistibili” di Layla Hagen, oggi con il terzo romanzo, che ha come protagonista principale non un lui, ma una lei, Skye Winchester, una delle due sorelle della famiglia, che ci ha seguito in tutti i romanzi.

Anche Skye, come il protagonista maschile Robert Dumont, è un’imprenditrice. Lui è conosciuto in tutto il mondo come proprietario di una catena di ristoranti e supermercati, mentre lei ha aperto da poco un negozio di lingerie.

Come si conoscono? Lei è una ragazza di gran cuore e decide di aiutare i vicini di casa, con la figlia malata, a vendere la loro abitazione, attaccata alla sua. Robert è l’acquirente.

Tra i due sono subito scintille e questa è una cosa che apprezzo sempre nei romanzi, lo slow burn mi piace, ma allo stesso tempo mi tortura, quindi preferisco che il rapporto tra i protagonisti si sviluppi subito.

La decisione di Rob di trasferirsi in periferia e non in un attico a Manhattan è dovuta alla scelta di voler stare vicino a sua sorella, da poco divorziata dal marito che la tradiva, e alla sua nipotina. A questa delicata situazione non è immune nemmeno Skye, che, come la nipotina di Rob, ha vissuto, da piccola, il divorzio dei suoi genitori.

È stata proprio la separazione dei suoi genitori a rendere Skye titubante verso l’amore: è stata ferita troppe volte e così segue il mantra che la madre le ha sempre ripetuto:

«Il lavoro, a differenza dell’uomo, non può svegliarsi una mattina e decidere che non ti ama più»

Ma si sa, l’amore vince su tutto, così come accade anche qui. Vorrei anche aggiungere che ho apprezzato moltissimo come l’autrice ha descritto e delineato la protagonista: una donna vera e formosa, che mangia quello che vuole e quando vuole, anche davanti a un uomo, senza farsi troppi problemi e che adora il proprio corpo con tutti i suoi pro e i contro, e questo è un dettaglio a cui non tutti fanno  caso, ma che nella società di oggi è un bello schiaffo in faccia all’ideale di donna che si prospetta a tutte le ragazze.  Il libro è scorrevole, leggero e scritto molto bene; anche questo, come gli altri, mi ha lasciato piacevolmente colpita.

Un bel pollice in su per Layla, complimenti!