Recensione: Trafitta dal Sole di Elizabeth Briggs

Il mio vero compagno è caduto, ma troverò un modo per salvarlo.

Sono stata rapita – di nuovo – ma stavolta le colpevoli si professano mie alleate. Mi stanno insegnando a usare i miei poteri, così da poter sconfiggere i miei nemici e salvare tutti coloro che amo. Incluso il mio alfa.

È Kaden il mio vero compagno, e non mi darò pace finché non potrò stare con lui. Devo spezzare il legame che mi lega all’uomo sbagliato.

Ma i segreti che aleggiano intorno ai lupi dello Zodiaco sono ancora più oscuri di quanto immaginassi, e in qualche modo dovrò convincere gli altri branchi che tutto ciò in cui credono è una menzogna.

Sono una strega della Luna. Sono una femmina alfa. E farò tutto il necessario per salvare il mio branco, la mia famiglia, il mio compagno.

Ciao Fenici, rieccoci alle prese con I lupi dello Zodiaco, il secondo volume ci ha lasciato con un  grande colpo di scena: Ayla viene rapita e Kaden sembra perduto. Quindi come non avrei potuto continuare e scoprire come andava a finire?  

Dovevo.

Comincio subito con il dire che lo stile di Elizabeth Briggs riesce sempre a catturare con la sua scorrevolezza, ma purtroppo più avanza la serie e più, piano piano, sta perdendo di brio, come se l’autrice volesse dilungare la storia per forza, introducendo parti che, a mio avviso, avrebbe potuto evitare.

Ma andiamo ai fatti. Questo libro si potrebbe suddividere in tre parti: la scoperta, l’organizzazione, la battaglia.

Nella prima vediamo Ayla venire a patti con la sua parte magica, ritrovare parentele perdute e scoprire dove, come e perché le streghe della Luna sono sparite in passato.

Nella seconda i branchi si riconciliano (con fatica) per combattere contro un male superiore, su cui l’autrice aveva gettato le basi nel secondo volume, le streghe del Sole.

Nella terza e ultima parte la grande battaglia tra streghe e lupi.

Il finale aperto anche questa volta con mio disappunto (ero convintissima fosse una trilogia…) ci lascia con tante informazioni e nessun epilogo, ma apre la strada a una nuova avventura, che sarò costretta a leggere perché devo sapere se per Kaden e Ayla ci sarà un lieto fine.

Anche in questo caso, purtroppo, tutto il romanzo è narrato dal punto di vista di Ayla e odio non sapere cosa ha passato e pensato Kaden durante tutta la storia, inoltre questa volta non ci attende nessun capitolo bonus alla fine scritto dal punto di vista di lui.

Ho trovato in Ayla una certa crescita personale e un’apertura mentale maggiore nei confronti di se stessa e delle persone che la circondano.

Kaden fa un cambio radicale, diventa ora duro e severo e ha rischiato di andarmi in antipatia nel corso del romanzo.

Quello che non mi è piaciuto è come l’ autrice abbia perso di vista la parte romance concentrandosi di più su avvenimenti e sviluppo dei personaggi secondari o dei branchi in generale, vi dico solo che i protagonisti si rivedono a metà del libro. Le scene piccanti ci sono, ma scarse e poco sentite, più dedite all’atto in sé.

L’introduzione poi della parte magica mi è sembrata molto forzata e la scrittrice, concentrandosi sulle streghe e gli incantesimi, ha tralasciato i mutaforma, che invece sono la struttura che a mio avviso muove l’intera saga e che mi aveva catturata ed era stato il sassolino che aveva fatto cadere l’ago della bilancia sulla scelta di intraprendere la lettura di questa serie.

Spero vivamente che il quarto volume sia l’ultimo e ribalti le sorti dei protagonisti, della storia e del mio pensiero, perché ora come ora per me è un NI.