Recensione: Light & Shadow di Melissa Spadoni

Eva conta i giorni che la separano dai suoi diciotto anni e dalla libertà.

Non vede l’ora di andarsene da Granada, la città dove è cresciuta, da quell’orribile casa-famiglia che le ricorda più che altro un carcere, da quelle persone che la bullizzano, la deridono, la isolano, invece di esserle amiche.

Tutto è di gran lunga migliore rispetto a ciò che ha avuto fino a quel momento.

O così almeno credeva…

Una sera tutto il suo mondo viene capovolto, sconvolto, e la mente dovrà venire a patti con il dettaglio che i mostri esistono.

E sono grossi, feroci, pericolosi e terribilmente sexy…

Chiude gli occhi per riaprirli in una realtà fatta di sangue e potere.

Di segreti e verità taciute.

Di passione, amore… e, in mezzo a tutto questo, Liam Aurelius e Viktor Orpheus, il Dio nordico e il Signore dell’oscurità.

Eva si ritroverà invischiata in un gioco più grande di lei, ma che forse le permetterà di capire di più su chi sia davvero e di cosa è capace quando entrano in gioco i sentimenti.

Perché, dopotutto, non può esistere la luce senza le tenebre…

«Noi discendiamo da Luther Aurelius. Il primo di noi. Il nostro signore supremo, nato da Lilith all’alba del mondo. Non siamo dei veri e propri demoni. Non veniamo dagli inferi, poiché siamo nati su questa terra. Non siamo né buoni né cattivi, ma cerchiamo di vivere sotto determinate regole, prima di tutto la famiglia e la stirpe. Il nostro sangue è la cosa più importante. La discendenza pura.» 

Light & Shadow è il primo volume di una serie, assolutamente non autoconclusivo, che intriga e incuriosisce il lettore sin dalle prime battute e con un incipit che lascia un marchio e dà l’effetto voluto, ovvero, tenerti lì in una morsa, in attesa di scoprire che diavolo è successo!

Non immaginate quanto mi mancava questo genere, un po’ fantasy con sfumature urban che ti trasporta in un mondo di magia, quasi di altri tempi, con una società diversa, trasformazioni in atto e il filo conduttore di un viaggio alla scoperta di se stessi e del proprio passato o futuro, che dir si voglia.

Senza togliervi curiosità vi presento Eva, indiscussa protagonista, prossima alla maggiore età, che ha vissuto una vita di stenti, sballottata da una sorta di orfanotrofio a un affido in famiglia, dove tutto ha ricevuto tranne che amore. Si è dovuta accontentare di un pasto mangiabile, di poter frequentare la scuola e avere un letto in una camera condivisa da arpie. Vabbè, direte voi, non è la prima e nemmeno l’ultima… Vero! Nonostante ciò ha un animo bello, le ingiustizie non l’hanno scalfita, ma non l’hanno nemmeno resa la classica adolescente con la testa di una quarantenne in pensione. È leggera e bellissima, diffidente come è normale che sia e una testa calda piena di sogni. O almeno io me la sono immaginata così da come parla, da come la descrivono gli altri due pov oltre al suo. È già sono tre, c’è infatti un triangolo non male tra lei, il Dio nordico e il Signore dell’oscurità.

Proprio mentre Eva pensava a come avrebbe fatto a mantenersi una volta costretta a vagare sola nel mondo, ecco che l’universo le cade sulla testa, qualcuno tradisce la sua fiducia (beh, poraccio non è colpa sua… Mi ha fatto anche pena sinceramente, sto tergiversando lo so) e poco prima che venga servita come portata principale del banchetto, Liam, da bravo cavalier servente, arriva in aiuto della principessa del castello. Che romantico!

Da qui si apre il mondo del sovrannaturale, dove tutto sembra assurdo e al limite della pazzia, perché Eva scopre che parallelamente agli umani c’è molto altro. Il problema vero è che non è tutto oro quello che luccica! 

All’inizio sembra una vera lotta tra il bene e il male, in cui Liam e Viktor sono rispettivamente protagonista e antagonista, ma è davvero così?

Uno è dolcissimo, rispettoso, per quanto affascinante nei modi e tutto “regole di altri tempi” (qui le femministe convinte potrebbero far esplodere una bomba di fronte a certi fraseggi, vi dico solo, respirate e pensate al regency), l’altro invece è per il vivi e lascia vivere, meno perfetto, più bad boy (amo i ragazzacci cattivi).

Eva si troverà in mezzo a un turbinio di sentimenti contrastanti e soprattutto di bugie, false rivelazioni o credenze particolari. Per quanto si giri e si rigiri c’è una verità che si ostina a non arrivare.

I personaggi principali del romanzo iniziano con questo volume a delinearsi, ma sono convinta che ci sia tantissimo da dire e da scoprire, non solo nella trama, ma anche nella personalità ed evoluzione di tutti i protagonisti che non vedono l’ora di rivelarsi a noi.

Una lettura piacevole resa accattivante dal pov alternato, dall’ambientazione che si divide tra la Spagna e l’Irlanda del nord, e da dialoghi e scambi di battute davvero simpatici.

Mi è rimasto un po’ l’amaro in bocca perché, nonostante il libro abbia molti punti di svolta e non sia per nulla statico, il centro della storia deve ancora avvenire, un po’ come guardare la Compagnia dell’anello ne Il Signore degli anelli, avete presente?

Ecco ci sarebbe bisogno di un’uscita veloce del seguito altrimenti rimani lì appeso ad aspettare, e aspettare… e aspettare. Un volume al mese? 

Non ci sono grandi tecnicismi da approfondire in questa opera, è più una lettura leggera di buoni sentimenti e azione, qualche enigma qua e là che incuriosisce e quel tocco di magia che gli appassionati ricercano. Sentimenti tanti, passione molto velata, e in attesa, mettiamola così.

Light & Shadow merita sicuramente di essere letto, ci si appassiona alla storia con facilità e ci si affeziona ai protagonisti, soprattutto a Eva. Per ora tifo per il Signore oscuro, chissà chi ruberà invece il vostro cuore!