Recensione: American Traditional di E.M. Lindsey 

Traumatizzato da un’infanzia complicata e dall’aver perso l’amore della sua vita, Sage Osbourne mette tutte le sue energie nel mantenere una routine e nel cercare di evitare i non-appuntamenti in cui continua a finire per errore, soddisfatto di essere single e determinato a mantenere tutto così com’è. Cerca di mantenere quella decisione anche quando uno splendido sconosciuto apre una caffetteria a pochi metri di distanza dal negozio di tatuaggi.
Non aiuta il fatto che Will sia non solo perfetto per lui ma anche intenzionato a portare la loro relazione oltre l’amicizia.

Prima di aprire il Masala, la vita di Will Rahman era stata attentamente programmata dai suoi dispotici genitori. Doveva prendere una laurea in medicina, diventare un medico e rendere tutti orgogliosi. Will ha distrutto i loro piani quando ha lasciato l’università, ha preso il poco che aveva e si è spostato dall’altra parte del Paese per aprire una caffettiera. Diseredato e determinato a uscire da una relazione tossica, Will vuole vivere a modo suo, senza l’influenza di nessun altro.
Tuttavia, le cose non succedono mai come Will vorrebbe.
Una telefonata notturna a poche ore dall’apertura del Masala cambia la sua vita per sempre.
Nominato tutore della sorellina di sette anni, Molly, Will cerca di restare a galla mentre esplora i sentimenti nascenti per l’uomo tatuato che lavora poco lontano.
Andrà tutto secondo i piani e i due uomini troveranno un modo di essere felici insieme o i traumi del loro passato finiranno per separarli?

Sage ha perso il fidanzato; sono passati molti anni ma lui è ancora bloccato in questo lutto dalla paura di ricominciare, in particolare di perdere di nuovo qualcuno. L’abbiamo visto nei libri precedenti come quel ragazzo che non si rende conto di trovarsi incastrato in appuntamenti al buio organizzati dagli amici. Non riconosce i segnali dei flirt altrui, forse perché troppo ingenuo, oppure perché è così perso nel ricordo del fidanzato da non considerare neppure l’idea di un nuovo inizio romantico.

«Non sono ancora pronto per uscire con qualcuno.» «Ne sei sicuro?» chiese Mat, ma questa volta non c’era scherno o pressione nel suo tono. Solo una leggera esortazione a considerare che forse stava davvero facendo un passo avanti.

«Non lo so,» rispose Sage dopo un attimo. Si passò le dita sulle palpebre chiuse e sospirò forte. «Non abbiamo passato molto tempo insieme, ma andiamo d’accordo e lui mi fa sentire… Non ho nemmeno le parole per dirlo, sai?» «Bene?» suggerì Mat. «Calmo? Felice? Come se volessi uscire con lui?»

Will, dopo aver rifiutato di seguire le orme dei genitori, lasciati gli studi e in procinto di acquistare un café a Fairfield, sembrava aver trovato la sua strada ed essere pronto a spiccare il volo. Ma nonostante i suoi (di origine indiana, credenti e molto ricchi) lo avessero diseredato, alla loro morte improvvisa diventa tutore di una sorellina che non aveva mai conosciuto.

Da un momento all’altro, non solo scopre di aver perso padre e madre, con i quali aveva un conflitto irrisolto, ma si ritrova anche con la responsabilità di un’altra persona, senza sapere da dove iniziare. Il tutto, proprio alla vigilia dell’inaugurazione della sua nuova attività.

La bambina si rivela una vera gatta da pelare (ho apprezzato che non fosse dato per scontato che chiunque di punto in bianco possa improvvisarsi genitore).

Will è un ragazzo responsabile e generoso, capace di autodeterminarsi dalle aspettative di chi l’ha cresciuto, ma c’è una vena di insicurezza nella sfera affettiva sulla quale un ex partner manipolatore e approfittatore ha fatto leva, incastrandolo in un tira e molla dal quale fatica a uscire. In assenza di gesti incontestabilmente violenti, fatica a riconoscere e ad allontanarsi da comportamenti abusanti e umilianti, forse a causa della sindrome dell’abbandono da parte della famiglia.

Si sentiva patetico e triste, anche se sperava ancora che in futuro potesse nascere qualcosa, ma non si fidava della sua fortuna. Era stato rifiutato dai suoi genitori e ogni relazione che aveva avuto, culminata con Joe, era stata gradualmente peggiore della precedente. Non riusciva a immaginare un mondo in cui meritasse un uomo come Sage, e sperava che questi lo deludesse presto, in modo da avere il tempo di superare la cosa e mantenere intatta la loro amicizia.

Le caratterizzazioni sono portentose, molto profonde e accurate, intense, coinvolgenti, per quanto tormentate.

L’unico neo della storia è una cottura talmente lenta che, nell’attesa che Sage si decida a rivelare i motivi per cui non riesce a fare passi avanti, Will ha perfino un’altra relazione. 

Nonostante il lutto di Sage e la fatica di ricominciare con una nuova persona siano comprensibili, ho condiviso con Will la frustrazione per una situazione poco chiara e senza prospettive evidenti. Il tatuatore non solo non si apre sul suo passato e su ciò che lo sta bloccando, ma non  è disposto a procedere verso nessun tipo di intimità, negando anche solo un tentativo di bacio, un tocco. Neppure la gelosia riesce a dare una scossa a Sage, arroccato dietro le sue paure, e a un certo punto la situazione si è fatta senza speranza persino per il lettore.

Le vicende sono parallele a quelle narrate dagli altri libri della serie, ma confermo che ognuno di essi conclude la trama romantica della coppia protagonista ed è quindi indipendente dagli altri. È stato carino rivedere i personaggi già conosciuti in veste di secondari e rivivere sotto un’altra luce le loro vicende intrecciate.