Doppia recensione: La tana dei peccati e Radicato nel peccato di Alta Hensley e Renee Rose
Serie: I peccati di Chicago Vol. 1 e Vol. 2
Serie: I peccati di chicago Vol. 1 e Vol. 2 Autore: Alta Hensley e Renee Rose Genere: Mafia romance Editore: Self Data di pubblicazione: 24 Agosto 2023
La serie I peccati di Chicago è composta da :
La tana dei peccati Vol. 1
Lei è mia prigioniera. La testimone del mio crimine. Non la lascerò mai andare.
Sono un uomo disperato. Una settimana fuori di prigione
E sono di nuovo nei guai. Quando un sicario della mafia viene a cercarmi,
Lo finisco a mani nude. Ma la bella fioraia è testimone del mio delitto.
Ora è mia prigioniera. Non posso lasciarla andare.
La mia anima è irrecuperabile, irretita per sempre in un covo di peccato.
Ma il resto di me sa cosa vuole.
E io voglio lei.
Radicato nel peccato Vol. 2
Una volta che sei radicato nel peccato, non puoi tornare indietro.
Non avrebbe dovuto trovarsi nel fuoco incrociato.
I miei nemici non dovrebbero essere anche i suoi.
Il mio passato è oscuro e i miei demoni sono pericolosi.
Dovrei lasciarla libera, al sicuro dalle ombre che ancora mi perseguitano.
Ma non posso lasciarla andare.
La mia ossessione è troppo forte.
È mia anche se non dovrei tenerla.
Ma io più di tutti dovrei sapere che la mafia non lascia andare nessuno.
C’era un muro intorno a lui fatto di mattoni di tradizioni,
regole, dettami di persone più potenti di lui.
Viveva in una tana di peccati,
e non importava quanto mi divertisse
giocherellare alla coppietta con lui:
dovevo ricordare la mia realtà.
Ciao a tutti amici lettori, oggi vi parlo di una dilogia sulla mafia, scritta a quattro mani da Alta Hensley e Renee Rose. Ho scelto di racchiudere entrambi i romanzi in un’unica recensione perché sono certa sia stata una scelta di marketing dividerli, infatti, il primo libro ha un finale decisamente aperto : una scena viene interrotta e subito ripresa nel primo capitolo del volume successivo.
Ci troviamo a Chicago, a Little Italy, dove il potere è detenuto da una grande famiglia di origini italiane, i Pachino.
Armando, detto Mando, è appena uscito di prigione e riprendere in mano la vita che aveva lasciato è più difficile di quello che immaginava, ex comandante e leader si trova privato del suo posto nella gerarchia e abbandonato dalla fidanzata che ha pensato bene di rifarsi una vita mentre lui era al fresco. Il rientro è per lui un trauma e un pericolo, si trova infatti a doversi continuamente guardare le spalle perché qualcuno del suo passato cerca vendetta.
Hannah è una giovane ragazza di colore proprietaria del negozio di fiori in cui i Pachino fanno acquisti per le loro mogli e amanti tutte le settimane. Senza volerlo, si ritrova immischiata in un conflitto, vede cose che non avrebbe dovuto vedere e questo mette Armando nella condizione di prenderla come prigioniera e porla sotto stretta sorveglianza.
Ma quella che doveva essere solo una questione di affari diventa invece una relazione tossica senza via di uscita.
Armando è un uomo alpha, prepotente e dominante che dopo l’arresto non riesce più a provare emozioni, usa il sesso come valvola di sfogo e Hannah come luce guida nel suo mondo di tenebra. Il personaggio maschile è ben delineato e si vede la mano della Rose nella sua creazione.
Hannah invece è una donna empatica (tanto da piangere per tutto) che durante la narrazione vive una vera e propria sindrome di Stoccolma. Si lascia fare di tutto durante i rapporti, le piace, lo brama, ne chiede ancora, usa vezzeggiativi come papà e paparino e si fa pagare ogni cosa, si lascia comandare. Diventa una sottomessa. È difficile per me riuscire a immedesimarmi in una donna con questo tipo di comportamento, ma capisco che ci siano alcune di noi che possono apprezzare certi tipi di attenzioni. Le autrici sono state brave a scrivere dell’argomento, dando un tono romantico a tutta la situazione. I pov sono alternati e i refusi non sono poi molti. Le scene di sesso fanno da base alla struttura di gran parte dei romanzi, ma devo dire che sono stati entrambi così scorrevoli e trainanti da non sentire la necessità di bloccarne la lettura, anche se avrei preferito leggere di più sul modo mafioso di cui i Pachino fanno parte.