Recensione: Dear heart, I hate you: tutto tranne te di Eliah Greenwood

Tutto è iniziato con un annuncio…
“Cercasi House sitter per l’estate, vitto e alloggio compresi”.
Suppongo di essermi persa la parte sul presuntuoso giocatore di basket che dorme nella stanza in fondo al corridoio…Finn Richards è sexy, crudele e spezzato in maniera irreparabile. Oh, e ho detto che è determinato a farmi licenziare? Comunque, il suo fascino non funzionerà su di me. Sono immune ai suoi profondi occhi nocciola e non sono nemmeno un po’ curiosa di scoprire cosa sia successo davvero quella notte. Sono soltanto due mesi. Posso resistere due mesi senza strappargli la testa. L’unico problema è… Non sono sicura che lo stesso valga per i suoi vestiti…

“Ho fatto un patto con il diavolo senza prima leggerlo.

Tra tutte le sue affascinanti bugie, ti amo è stata la peggiore”.

Fenici, Eliah Greenwood ha di nuovo fatto centro: anche questo volume della serie è fantastico! Per quanto nel primo romanzo mi fossero piaciuti i personaggi Xavier e Vee, la verità è che i veri protagonisti della serie sono Finn e Diamond, che troviamo in questo libro, ultimo della serie, ma anche come sfondo del primo, sempre presenti e costanti.

Il primo e il secondo volume sono molto simili, in quanto l’autrice utilizza gli stessi eventi per rappresentare le due storie (unica cosa che mi ha portato a dare quel mezzo punto in meno, perché l’ho percepita noiosa come scelta, visto che sapevo già come si sarebbero svolti gli eventi). Finn è un ragazzo segnato da un dolore enorme per cui non si dà pace, per quanto i soldi non siano un  suo problema, fugge il sentimento e crea continue barriere per impedire all’amore di arrivare al suo cuore. Si comporta come un uomo vissuto  e  un delinquente, ma in realtà ha bisogno solo di qualcuno che lo comprenda e lo sostenga. Il fatto che sappiamo quello di cui necessita non significa che non sia uno stronzo di prima categoria. Andare a letto con la fidanzata del tuo migliore amico è solo un esempio di quello che è l’essenza di Finn Richards. La vita del ragazzo viene stravolta dall’arrivo della nuova tata, Diamond, che altri non è che una compagna di scuola assunta dal padre per prendersi cura del golden retrivier Lexie durante il periodo estivo, mentre Finnè al campo di basket. Ma ops!, Finn è Finn e viene sbattuto fuori dal centro estivo per essersi comportato male e quindi si ritrovano a passare insieme i tre mesi successivi.

I pov (punti di vista della narrazione)sono alternati e così facendo il lettore riesce a sentire in modo molto intenso lo slow burn. Mi piace la crescita personale che è avvenuta nei protagonisti e il fatto che, quando ho sperato che tutto “è bene quel che finisce bene”, l’autrice lancia una bomba di finale che lascia a bocca aperta e con tante domande. Ho dovuto “subitissimo” iniziare il seguito quindi a breve vi farò sapere.

Consigliatissimo!