Recensione: Rowan wood legends di Olivia Wildenstein

Lui è il mio nemico e io la sua ossessione.
Non ho mai creduto nelle favole, tantomeno nei fae.
Ma ciò è cambiato il giorno in cui i fae sono arrivati nella mia città, risvegliando i cacciatori dalle loro tombe.
Quel giorno, ho ricevuto in dono un libro, una collezione di miti e leggende, che si sono rivelate essere più di semplici storie.
E proprio mentre stavo per svelare nuovi segreti, mi è stato rubato da qualcuno che consideravo mio amico.
Adesso non so più di chi fidarmi. So solo che ci sono due fazioni e che io non so quale scegliere tra i fae e i cacciatori.
Tuttavia, anche se ho giurato che non avrei mai scelto, sto lentamente propendendo per uno di questi due fronti.

Care Fenici, nell’epilogo del precedente romanzo avevamo lasciato Catori in grossi guai, invischiata in una guerra antica tra creature magiche: i fae e i cacciatori.
La giovane era circondata da personaggi che la spingevano a patteggiare per una delle due fazioni, senza sapere di chi potersi fidare realmente, e avevamo scoperto che Cruz, (il suo interesse amoroso) era in realtà un pezzo di cacca prossimo al matrimonio.
Dunque, vi chiederete, la piccola Catori avrà vita più semplice in questa seconda parte? La risposta è chiaramente no!
Rowan woods legends, devo ammettere, è nettamente superiore alla prima parte di questa storia, che mi aveva lasciato grossi dubbi sul continuare o meno la lettura.
Pur essendo la parte intermedia della  trilogia, il libro non è privo di eventi, anzi, si innescano nuove dinamiche interessanti e si poggiano basi solide per il finale.
Cat  rimane,inizialmente, sempre un po’ al centro,  come una  “bandiera bianca”, tra il protettivo Kaijika e l’affascinante principe dei fae, ma, alla fine, il suo cuore capitolerà di fronte alla corte di Ace.
Lo sviluppo romantico e l’evoluzione della trama  mi hanno intrigato abbastanza, portandomi a consumare in fretta le pagine, ma, ahimè, ho ritrovato anche alcuni di quegli elementi che mi avevamo lasciata dubbiosa. 

Ciò che non riesce a farmi apprezzare totalmente questa storia è la mancata percezione di un’intensità emotiva ben definita .

L’introspezione dei protagonisti, in alcuni tratti troppo debole,  e la tensione narrativa che non riesce mai a crescere  perché  troncata sempre troppo in fretta, mi impediscono di sentire quel coinvolgimento che ti avvicina ai personaggi, facendoti sentire  parte delle vicende e dei sentimenti.

Questo miscuglio di sensazioni  in me non ha avuto modo di sbocciare, perché, a mio parere, le situazioni, gli inconvenienti, i colpi di scena si aprono e chiudono in maniera tanto rapida da non lasciare il tempo di “partecipare” alle vicende. Non ho mai avvertito la necessità di rileggere una strofa per assaporarne e coglierne a pieno l’emozione, proprio perché tutto scorre veloce e quasi con la stessa cadenza narrativa.
Detto ciò, spero di ritrovare nel libro conclusivo ulteriori miglioramenti, che, oltre a stuzzicare la curiosità di capire come tutto finirà, mi porti anche a un livello di partecipazione più forte, perché una trama tanto affascinante può sicuramente dare ottimi frutti.