Recensione: The Devil’s Sons di Chloé Wallenrand

Devil’s una volta. Devil’s per sempre.

Avalone conta di trascorrere il primo anno nel modo più ordinario possibile, concentrandosi sugli studi, in compagnia di pochi amici selezionati. Mai si sarebbe aspettata che il fratello di Lola, la sua coinquilina, appartenesse a una famigerata gang della zona nota come “The Devil’s Sons”, e men che meno avrebbe immaginato di innamorarsi Clarke Taylor, il più fuori controllo e pericoloso di loro…

Senza quasi sapere come, Avalone si ritrova coinvolta nelle scorribande della gang. E una volta in trappola capisce di avere solo una possibilità: aiutarli. Contro la sua volontà…

The Devil’s Sons è un libro che colpisce al cuore. Un romanzo all’apparenza young che mostra un mondo dark al limite del fantasy, in cui il culto nordico la fa da padrone e attira i prescelti come una calamita. Se superate l’ostacolo dell’incipit che risulta gioviale e poco profondo, vi addentrerete in un sistema fatto di bikers, regole e affiliazione che vi farà rimanere aggrappati a quel filo sottile che divide la verità dalla bugia, la fiducia dalla distruzione.

I Devil’s Sons sono una gang, un gruppo di ragazzi, chiamiamoli pure scapestrati, riuniti sotto un unico capo, il magnetico signor Carter Brown. Le scorribande dei nostri affascinanti protagonisti esplodono nella criminalità organizzata, dove il rischio di una pallottola o di finire dietro le sbarre non sono solo un’ipotesi ma una quanto mai possibile realtà.

Avalone è una giovane ragazza con un passato non esattamente felice che approda all’università. Vuole solo studiare, laurearsi e aiutare la sua mamma, colei che nonostante un passato da tossica le ha dato tutto ciò che poteva spaccandosi la schiena con ben tre lavori.

I piani erano chiari e senza troppi colpi di testa, peccato che come compagna di stanza ci sia Lola, sorella di Set… un membro dei Devil’s Sons. Meglio non averci a che fare ragazze con quei bad boys, oppure oltre agli occhi potreste perderci il cuore; proprio come è successo a me! Il peggiore di tutti è proprio lui, Clarke, un uomo (dall’età sembrerebbe più un ragazzo e anche dall’arroganza, ma i suoi valori, princìpi e il senso di protezione me lo fanno percepire come adulto) che, dopo essere finito rigorosamente col culo per terra per la sofferenza, è rinato come braccio destro di Carter, di cui si fida e a cui ha regalato la sua fedeltà.

Come ci finisce Avalone nella rete criminale dei Devil’s Sons? È possibile uscire da tutto quel caos senza che nessuno ci rimetta? Riuscirà il suo cuore a resistere alle scosse elettriche della sua esistenza e di Clarke? Un cuore così malandato, una vita prossima a spezzarsi…

La trama, per quanto affondi in alcuni cliché, ha una forza dirompente; non scade nel banale e la descrizione delle scene di azione è adrenalinica, sia grazie a un buon ritmo nella narrazione che per i dialoghi avvincenti, ironici e a effetto. Lo stile dell’autrice è straordinario: è capace di accelerare il susseguirsi delle scene come se andassimo ad alta velocità in autostrada e a rallentare ai minimi termini per far trasparire le emozioni. Potrebbe tranquillamente essere una sceneggiatura di un film con una patch sulla schiena con la scritta The Devil’s Sons a caratteri cubitali; pagherei per averla! 

Non ci sono vere figure di sfondo, sono tutti protagonisti. Ognuno di loro ha un suo motivo di esistere nel romanzo, ha una particolare personalità che lo identifica non solo nella descrizione ma proprio nei gesti e nelle battute. Non esisterebbe una trama senza qualcuno di loro perché sono indispensabili, uno a uno, per far funzionare le cose.

L’azione insieme alla suspense sono il cuore del libro, contornato da sentimenti di amicizia e fratellanza e macchiato dalla passione.

La voce narrante è quella di Avalone, ma non perdiamo nemmeno un secondo le emozioni degli altri, in particolare di Clarke che con la sua impulsività erutta lava da ogni suo pugno, in ogni bacio, anche quando il controllo si impossessa di lui per non esplodere.

La chicca del romanzo è lo sprigionare il culto di Odino in ogni espressione quotidiana, l’amore per il pagano, le rune e le spiegazioni nelle note delle diverse divinità e riti gli danno quella lode in più che chi ama come me non può che applaudire.

Nulla è ciò che vi aspettate, Chloé Wallenrand mostra solo la punta dell’iceberg ma il pezzo di ghiaccio sotto le acque è molto grosso e darà una spinta al colpo di scena finale che non potete nemmeno immaginare.

Ora bisogna aspettare il secondo volume, questa è una vera tragedia! Non so che darei per averlo tra le mie dolci manine; la curiosità finirà con l’uccidermi e a Ethan toccherà ricucirmi con mani tremanti.

Consigliatissimo per le amanti del dark, dei MC e suspense fans… romanticismo ed erotismo molto velati nel mezzo di una passione travolgente.