Recensione: Shades of magic. La trilogia di V. E. Schwab
Autrice: V. E. Schwab
Genere: dark fantasy
Editore: Mondadori Oscar Vault
Data di pubblicazione: 4 giugno 2024
Non esiste un’unica Londra. C’è Londra Grigia, dove la magia è stata dimenticata. C’è Londra Rossa, dove la magia prospera ed è venerata. C’è Londra Bianca, dove la magia contrasta chiunque voglia dominarla. Un tempo, c’era Londra Nera, ma nessuno ha voglia di parlarne.
E poi, ci sono gli Antari, potenti maghi in grado di muoversi tra mondi diversi. Kell è uno degli ultimi: ufficialmente, è un ambasciatore al servizio della Londra Rossa, ufficiosamente, è un furfante che illude le persone di poterle portare in luoghi che sognano soltanto. Quando la sua strada incrocia quella di Delilah Bard, borseggiatrice dalle nobili aspirazioni, i due si accorgono che le loro vite, e i loro stessi mondi, sono in pericolo. L’equilibro di poteri tra le quattro città si è rotto, e spetterà a loro ricomporlo. A cura di Alessia Merlo e Rossella Pinto, il volume contiene i romanzi A Darker Shade of Magic, A Gathering of Shadows e A Conjuring of Light, e sette racconti extra.
Victoria Schwab potrebbe scrivere una lista della spesa e io l’adorerei. Sono un po’ di parte quando si parla di questa autrice perché non c’è alcun suo romanzo che non mi sia piaciuto ed entrato dentro. È successo anche con Shades of Magic, trilogia composta da A Darker Shade of Magic, A Gathering of Shadows e A Conjuring of Light.
Nel momento stesso in cui ho aperto il libro, sono stata risucchiata in un mondo dove… Beh, in verità ne esistono quattro, ognuno con la propria Londra e ognuno con un suo grado di magia.
Londra Nera, bruciata e divorata dalla magia.
Londra Bianca, così candida all’esterno ma marcia al suo interno per colpa della magia.
Londra Rossa, dove la magia è un fiume dalle acque scarlatte.
Londra Grigia, dove la magia non esiste.
Queste realtà sono unite fra loro grazie agli Antari, maghi del sangue che hanno anche il compito di essere ambasciatori per i loro mondi, e di cui ne sono rimasti solo due: Kell, principe della corte di Londra Rossa, e Holland per la corte di Londra Bianca.
Fin da quasi subito, le trame dei due Antari si intrecciano a quella di Lila, una ladra di Londra Grigia, che i guai sembrano amare alla follia e il cui sogno è quello di essere un pirata.
I personaggi sono ben sfaccettati, ognuno con i propri problemi e caratteri particolari, e trascinano in una storia che cattura e ha di tutto: l’azione, gli intrighi politici, l’avventura, la magia, il romanticismo…
L’ho detto che c’è di tutto?
Una delle cose che mi ha fatto amare questa trilogia è il suo equilibrio perfetto fra avventura, intrigo e costruzione dei personaggi: non esistono momenti morti, hai sempre il bisogno di sapere cosa succederà dopo. Lila e Kell hanno poi delle dinamiche che ho adorato: i loro scambi sono carichi di chimica, tensione e ironia.
Ma non solo loro, ma il resto ve lo lascio scoprire.
Ritengo, però, che Shades of Magic non mi sarebbe entrato così nel cuore se non fosse stato per la penna dell’autrice: è incredibile come azione, dialoghi e descrizioni siano ben equilibrati e, con poche righe, Victoria Schwab ti permetta di vedere un intero mondo, capire i perché di quel determinato personaggio e far sì che si avveri la magia più grande di tutte: quella della lettura.
Come si conclude questa lettera d’amore a Shades of Magic? Consigliandolo, ovviamente! Soprattutto se si è in cerca di una lettura che faccia viaggiare tra universi straordinari, con avventure emozionanti e personaggi che ti restano nel cuore, questo è il libro adatto. Credetemi!