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Recensione: L’albero delle arance amare di Jokha Alharthi  

Titolo: L’albero delle arance amare 

Autrice: Jokha Alharthi  

Genere: narrativa

Editore: Bompiani 

Data di pubblicazione: 30 agosto 2023

Età di lettura consigliata: +14

 

 

Zuhur, ragazza dell’Oman che studia in Inghilterra, si sente sola e fatica a trovare la sua strada in una lingua e una cultura che non sempre le permettono di esprimersi come vorrebbe. Sospesa tra passato e presente, ripensa ai legami più importanti della sua vita e riflette sulle sue radici. In una narrazione fatta di frammenti ripercorriamo con lei la storia di Bint ‘Amir, la sua nonna di cuore, una donna forte che sembra aver vissuto mille vite.
Nel gelido oggi Zuhur assiste alle rivoluzioni sentimentali della sorella di un’amica e finisce per esserne parte. Saranno i racconti di casa e la memoria di Bint ‘Amir a restituirle la consapevolezza che sembrava aver smarrito, a ricordarle di che tessuto è fatta la sua vita.
Un romanzo vivido e sfaccettato che attraversa le generazioni con una scrittura diretta, morbida, avvolgente.

 

 

Carissime fenici, in questo romanzo Alharthi intreccia vite che si incrociano e si sviluppano sullo sfondo dell’Oman contemporaneo e tradizionale, mettendo al centro personaggi che, attraverso le loro storie, incarnano le contraddizioni, i desideri e i conflitti di un mondo in evoluzione. 

Uno dei personaggi più intensi è Zuhur, la protagonista, una donna che porta il peso di un passato difficile e di un amore non corrisposto. Il suo carattere è avvolto da uno strato di malinconia e riflessione, mentre cerca di liberarsi dai vincoli imposti dalle aspettative sociali e familiari, con un’aria nostalgica e piena di rimpianto, ma anche speranzosa, poiché, nonostante le sue sofferenze, cerca una forma di rinascita attraverso la conoscenza e la scoperta di sé stessa.

Tuttavia, la narrazione può apparire piuttosto lenta, con una costruzione che si concentra molto più sui dettagli e sulle riflessioni che sull’azione e sul dinamismo. L’autrice, infatti, si sofferma su descrizioni minuziose e profonde riflessioni interiori, preferendo esplorare le emozioni e i pensieri dei protagonisti in modo approfondito e, sebbene per alcuni lettori questo stile può risultare meditativo e avvolgente, per altri rischia di rallentare il ritmo del racconto, creando una lettura che potrebbe sembrare monotona o poco coinvolgente.

 

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