Recensione in Anteprima: La seduzione del fuoco di Francesca Redeghieri
Serie: Carnaby Club #2

Serie: Carnaby Club #2
Autrice: Francesca Redeghieri
Genere: romance storico regency
Editore: Mondadori I Romanzi Classic
Data di pubblicazione: 1 Marzo 2025
La serie Carnaby Club è composta da:
- Sussurri nel vento di Barbara Riboni vol.1—->Recensione
- La seduzione del fuoco di Francesca Redeghieri vol.2
Lasciatevi incantare dal secondo capitolo del Carnaby Club
Nathaniel Kerrish, conte di Weybourne, è tornato da Waterloo con il corpo e l’anima segnati dal fuoco. Ombroso, oscuro, cela le sue cicatrici rimanendo segregato nel Norfolk, finché un caro amico gli chiede un favore che non può rifiutare: realizzare il sogno della donna più insopportabile e provocante che abbia mai conosciuto. Alisée Delamere è appena arrivata dalla Francia e vuole solo trovare un luogo sicuro per sé e per i suoi cavalli. Essere imbrigliata da un marito è l’ultima delle sue intenzioni. Ma l’incontro con Nathaniel non è come si aspetta. È un incendio che divampa a poco a poco e, quando le fiamme li avvolgeranno, scopriranno che, a volte, è proprio nel punto più fragile del cuore che si cela il battito più seducente.
Care Fenici, eccoci con una nuova lettura appartenente alla collection del Carnaby Club, dove stavolta abbiamo come protagonisti Nathaniel Kerrish, Conte di Weybourne, e Lady Alisée Delamere, cugina del marchese di Rocksavage.
I due sono passionali, ognuno a modo suo, ma prima di presentarveli devo dire che ho trovato la canzone che secondo me li rappresenta entrambi, magari provate ad ascoltarla e ditemi se vi risuona, parlo di Higher Love cantata da Whitney Houston, appena l’ho sentita, una sera in macchina, ho pensato “eccola, parla di quei due”.
Difficilmente mi è capitato di leggere una tale affinità tra protagonisti, una complicità così forte che superasse le rigide regole sociali del periodo Regency. Un amore che potrebbe benissimo essere ambientato in qualsiasi epoca. Il punto di forza di Francesca Redeghieri sta proprio qui: riuscire a creare personaggi intensi, fuori dal tempo e dallo spazio, nonché alla pari, senza nessuna prevaricazione dell’altro.
Lady Alisée è una ragazza frizzante, caparbia ma soprattutto indipendente, libera, che mal si adatta alle regole ferree del ton inglese. Ha dei sogni importanti che desidera realizzare a ogni costo, come creare l’allevamento più famoso di cavalli andalusi di tutta l’Inghilterra. Non è assolutamente una donna frivola o superficiale. Ho empatizzato tantissimo con lei, per certe cose mi assomiglia e come lei amo i cavalli. Ma ciò che veramente ho apprezzato è il non fermarsi davanti all’apparenza, guardare oltre, leggendo anche negli animi più chiusi. Soprattutto in quelli di Nate.
“Non siete altro che un drago ai miei occhi, milord. Siete carne, sangue e fuoco”
Ora veniamo a Nathaniel, Fenici è stato veramente difficile inquadrarlo, per ogni cosa che diceva e faceva mi metteva in crisi, cambiando di volta in volta l’impressione che avevo. Plaudo alla bravura dell’autrice per questo.
Il conte è davvero un personaggio pieno di sfaccettature, un eroe di guerra che per il suo gesto ha dovuto pagare un prezzo davvero alto. Questo lo ha cambiato rendendolo un uomo schivo, bloccato nella concezione orribile che ha di sé. Si sente un mostro, schifato dal suo stesso riflesso. La sua fragilità, lo sguardo della gente, il suo disprezzo hanno creato un danno fortissimo alla sua sensibilità, tanto da crearsi attorno una corazza e da trincerarsi dietro di essa.
Avevo già amato Nate, lo sentivo mio dopo aver letto Sussurri nel vento di Barbara Riboni, credevo di averlo in parte compreso ma decisamente mi sbagliavo, è ancora meglio di come avevo pensato. Non avevo appreso appieno la sofferenza che si portava appresso, anche se forse in minima parte posso capirlo, dato che la mia vitiligine attira ancora oggi lo sguardo disgustato della gente.
Alisée ha questa forza interiore, questo amore per la vita che riesce, nel corso della storia, a fare breccia nella corazza di Nate, lo incalza, lo obbliga a uscire dal suo antro oscuro, lo mette davanti alla paura e lo aiuta a superarla, ma sarà sufficiente? Nate riuscirà finalmente a lasciarsi il passato alle spalle e fidarsi di nuovo di una donna?
Il pregio di quest’opera sta anche nello stile narrativo che, seppur un poco lento all’inizio, prende vigore e ti obbliga a leggere gli ultimi capitoli con il cuore in gola. Mi è piaciuto che fossero menzionati vecchi personaggi già incontrati, tipo George! L’unico della sua specie che potrei sopportare, anche se ogni volta che me lo immagino mi viene un mezzo infarto. Nuove figure fanno la loro comparsa, come Benjamin Blake che mi porta a una curiosità quasi morbosa. Spero che anche Annabeth trovi il suo lieto fine, povero cuore!
Che posso dirvi ancora? Leggete assolutamente questo libro, magari con un bicchiere di vino rosso, e ricordatevi che anche i draghi possono essere bruciati dal loro fuoco!