Recensione: The Arrangement di Alessia I.

Alexander Warren è un genio dell’informatica e uno spietato uomo d’affari. Tuttavia, quando alla morte di suo nonno scopre che dovrà contendersi l’eredità dell’azienda di famiglia con il padre che l’ha abbandonato e che ora sta cercando di fare affari con il suo maggior competitor, capisce che deve essere disposto a tutto per le giuste alleanze. Anche sposare una donna che non desidera.

Ana Mendes ha sacrificato molto per la famiglia. Romantica e amante delle storie d’amore, ha sempre sognato il principe azzurro. Quando suo padre le comunica che per il bene dell’azienda di famiglia e per proteggere chi ama dovrà sposare l’uomo più cinico di New York, i suoi sogni vanno in frantumi.
In ballo c’è molto di più delle due maggiori compagnie informatiche del Paese, c’è il futuro di un bambino innocente, e lei sa di non potersi tirare indietro.

Alexander per tutti è il diavolo di New York, ma non per lei.
Non più.
Doveva essere un accordo d’affari, uno scambio di favori, ma allora perché quando stanno insieme sembra tutto così reale?

ROMANZO AUTOCONCLUSIVO

Carissime Fenici,

oggi sono qui per parlarvi di una storia che mi ha tenuta incollata alle pagine senza possibilità di scelta: dovevo assolutamente finirlo il più presto possibile per vedere come sarebbe andato  a finire. Meno di due giorni per quasi 400 pagine per me è un record!

Partiamo dall’inizio: si inizia subito col botto con un accordo degno dei romanzi vittoriani: la bella e giovane protagonista, Ana Maria Mendes, viene obbligata a sposare il multimilionario genio dell’informativa Alexander Warren, di dodici anni più grande..

La ragazza non ha possibilità di scelta, a causa di un subdolo ricatto morale da parte del padre, di cui ovviamente non parlerò, altrimenti sarebbe un super spoiler. Bel soggetto davvero un genitore così, che usa la figlia come fosse un oggetto senza valore! Per non parlare della madre e della sorella, anch’esse contro di lei. Ho molto detestato questa specie di famiglia.

Per rendere credibile il fidanzamento, Ana è costretta a trasferirsi a casa di Alexander, un super attico al diciottesimo piano di un grattacielo che, per una persona con la fobia degli spazi chiusi e stretti, è un vero incubo. 

 Mi sono chiesta se l’autrice abbia coscientemente voluto fare un’analogia con la  fiaba: La bella e la bestia: lui però  è tutto fuorché una bestia, almeno per l’aspetto: un novello Christian Grey piuttosto: bello, affascinante, possessivo  e spietato negli affari,  ma senza le sue “particolari” abitudini a letto. 

In effetti i miei ormoni sono andati un po’ in confusione, lo riconosco. Impossibile non provare attrazione per un tipo simile, anche se così oscuro e sfuggente. 

Inevitabile anche provare immediata empatia per Ana, che improvvisamente si trova a dover abbandonare i suoi sogni romantici accettando questo matrimonio di convenienza, pure convinta che il suo futuro sposo la odi.   

Per lui è diverso, non è mai stato interessato ai sentimenti, conta solo il lavoro e il perseguimento dei suoi scopi, almeno fino a un certo momento.

Eppure  la tensione è palpabile sin dalle prime pagine e aumenta sempre di più proseguendo nella lettura. È come se una corrente sotterranea li spingesse l’uno  verso l’altra e contemporaneamente li respingesse. Un passo avanti e due indietro, così per quasi tutto il libro. 

Basti pensare che per un quarto circa  del romanzo non c’è neppure un bacio, niente! Quando sembra che sia finalmente giunto il momento di un contatto ecco che invece accade qualcosa che li fa di nuovo allontanare. Un’ansia deliziosa, per quanto mi riguarda. Non si dice forse  che non è la meta l’importante, ma il viaggio? Ebbene, il viaggio è stato fantastico, una tensione così sottile  che, quando finalmente i due si baciano per la prima volta, la sensazione  è di riprendere fiato dopo un’apnea lunghissima.

Era tutto sbagliato, non avremmo dovuto baciarci, eppure sembrava così giusto. Come se l’avessimo fatto già altre migliaia di volte 

Più avanti ci saranno scene più forti ovviamente, ma un plauso all’autrice per il modo di descriverle, non è scontato riuscire a creare scene spicy coinvolgenti senza cadere nella volgarità. Apprezzo sempre molto chi ci riesce.

Alessia I. è stata bravissima a creare questa aspettativa, pur non perdendo di vista la trama, che vi assicuro riserva non poche sorprese.  

Entrambi i nostri protagonisti convivono con un bel po’ di oscurità, che incide molto  sulle loro scelte e sul modo di vivere. Non riescono a fidarsi l’uno dell’altra, un po’ per il modo anomalo in cui è iniziato il loro rapporto  ma anche a causa del loro passato. 

Alex, soprattutto, ha assistito da ragazzino a un fatto che avrebbe fatto andare fuori di testa chiunque: questo passaggio ammetto che mi ha scossa parecchio. 

Forse c’era un massimo di dolore che una persona poteva sopportare prima di perdere la ragione 

Sono sempre stata convinta che la vera forza stia nella fragilità, e questa storia ha rafforzato questo mio pensiero. Mai fermarsi alle apparenze.

Di solito valuto i libri che leggo da quanto tempo  mi restano in testa e da quanti paragrafi ho  evidenziato: questo decisamente me lo ricorderò per parecchio. 

Consigliatissimo.