Recensione libriRecensioni Harmony e romanzi mondadori

Recensione: La leggenda della cacciatrice di spiriti di Esther Park

Titolo: La leggenda della cacciatrice di spiriti

Autrice: Esther Park

Genere: fantasy storico

Editore: Mondadori

Data di pubblicazione: 4 febbraio 2025

Età di lettura consigliata: PER TUTTI

Lady Seomoon Bin ha un segreto: è nata con la capacità di vedere gli spiriti e sentirne le voci, un’abilità estremamente potente, ma altrettanto pericolosa sia per lei sia per coloro che la circondano. Ciò che Bin desidera di più al mondo è liberarsi di questo fardello e poter finalmente condurre un’esistenza normale, ma c’è un solo modo per cambiare il suo destino: diventare una byeoksa, una Cacciatrice di Spiriti, e collezionare 108 Perle, una per ogni nemico che riuscirà a uccidere. Una notte, dopo essersi intrufolata nella sontuosa residenza estiva del consigliere di Stato – armata di spada e vestita con abiti maschili, come è sua abitudine quando è a caccia -, Bin incontra Eunho, fedele braccio destro del re inviato a indagare su una sospetta cospirazione ai danni della corona, e lo salva dall’improvviso attacco di un gruppo di spiriti. Il giovane sente fin dal primo istante un’inspiegabile attrazione per il misterioso Cacciatore che l’ha aiutato, ma un vuoto nei suoi ricordi non gli permette di capire cosa sia a legarli. Per quanto Bin voglia evitarlo, le loro strade sono destinate a incrociarsi ancora e ancora… Nel frattempo, una presenza oscura sta cercando di accrescere il suo potere negli Inferi, e i confini tra il mondo fisico e l’aldilà continuano ad assottigliarsi. Di fronte a questo stravolgimento di tutti gli equilibri preesistenti, Bin ed Eunho dovranno combattere insieme contro le forze del male che minacciano il regno di Joseon e contro il destino che vorrebbe tenerli separati. Fra intrighi di corte e antiche divinità che si confondono tra gli umani, Esther Park intreccia la mitologia coreana e una storia d’amore intensa e delicata allo stesso tempo, dando vita a un’avventura epica, sospesa fra due mondi.

“La leggenda della cacciatrice di spiriti” di Esther Park ci trasporta nella suggestiva ambientazione della dinastia Joseon, intrecciando elementi della mitologia coreana con un tocco di fantasy. Al centro della storia c’è Bin Seomoon, una giovane cacciatrice di spiriti, che sta raccogliendo perle d’anima per realizzare un desiderio. Il suo obiettivo è uno solo: cambiare il proprio destino, ma la strada è ostacolata da spiriti inquieti e dal passato che torna a bussare alla porta, incarnato dal suo ex fidanzato Euhno, che non ricorda nulla della loro storia.

Uno degli aspetti più affascinanti del romanzo è senza dubbio l’ambientazione. La Park riesce a rendere vivida l’atmosfera della Corea antica, con dettagli storici ben dosati che aggiungono autenticità alla narrazione. Inoltre, la mitologia coreana è integrata con naturalezza, offrendo un buon equilibrio tra mondo reale e sovrannaturale.

Tuttavia, il romanzo ha dei difetti che non ne fanno apprezzare la lettura: uno di questi è il cambio di punto di vista  senza preavviso, creando confusione e rendendo difficile immergersi appieno nella storia. Ci metti un po’ a capire da che punto di vista stiamo vedendo gli avvenimenti e questo influisce negativamente sulla fluidità della lettura.

Anche il ritmo narrativo presenta delle sbavature: se all’inizio la componente fantasy è appena accennata, si ha l’impressione che alcuni elementi vengano introdotti un po’ sbrigativamente nella seconda metà del libro, spezzando l’equilibrio. Le scene d’azione legate alla caccia agli spiriti sono ben descritte, ma a volte ho percepito una disconnessione emotiva, come se mancasse quel guizzo capace di far battere il cuore insieme ai protagonisti.

Per quanto riguarda i personaggi, Bin Seomoon sembra una protagonista interessante, forte e determinata, ma alla fine non fa altro che lagnarsi tutto il tempo e non sono riuscita a empatizzare con lei. 

Gli altri personaggi, invece, sono caratterizzati in maniera superficiale e sono delineati apposta per i loro ruoli, senza uscirne più di tanto.

Perché tre stelle come voto? Beh, in definitiva è stata una lettura che mi ha offerto un’ambientazione completamente nuova rispetto al solito e i vari elementi mitologici mi hanno tenuta comunque incollata al libro, anche se sono arrivata all’ultima pagina con un pizzico di insoddisfazione.

Hot 🔥 | dato non pervenuto
Sentimento❤️| è presente
Violenza ⚔️ | diciamo che c’è

valutazione

voto

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio